martedì 3 gennaio 2012

Martedì 3 gennaio 2012

Tempo di Natale

Santissimo Nome di Gesù

+ VANGELO (Gv 1,29-34)

Ecco l’agnello di Dio.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Egli è colui del quale ho detto: “Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me”. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse manifestato a Israele». Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: “Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo”. E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio».Parola del Signore

Commento di Padre Giulio Maria Scozzaro

Oggi si ricorda il Nome di Gesù ma sorprendentemente la liturgia non ne evidenzia la festa, solamente la memoria, un semplice ricordo. Il Nome di Gesù nella sola pronuncia trasmette una grande gioia, rasserena, infonde speranza. Anche una sola preghiera mentale: Gesù ti adoro, aiutami, ti amo con tutto me stesso”, mette interiormente un moto di ottimismo che arreca serenità anche al volto.

Prima di proseguire la meditazione del Vangelo di oggi, voglio leggere insieme a voi la parte finale del messaggio di Medjugorje di ieri, 2 gennaio 2012: “Vi prego: pregate per coloro che mio Figlio ha scelto. Non dovete giudicare, perché tutti sarannogiudicati”.

C’è una precisazione da fare e l’ho pubblicata nel mio libro “La corruzione nella Chiesa”. Bisogna distinguere l’errore umano che può commettere anche il Sacerdote perché uomo (ma sacro) dagli atteggiamenti intenzionali di un Sacerdote che conduce lontano da Gesù con i suoi insegnamenti sbagliati e la sua vita immorale, quindi lontano dal Vangelo e dalla salvezza eterna. Se non bisogna mai giudicare alcun Sacerdote per gli errori umani che può commettere, bisogna intervenire quando diventa una contro-testimonianza. A pagina 107 del mio libro indico la distinzione tra il Sacerdote in buonafede e quello che non avverte più la gioia della sua missione. Riporto qualcosa dal libro:

«Per conoscere l’onestà integerrima e la vera spiritualità di un Sacerdote, occorre valutare le sue opere. Molti Sacerdoti vengono accusati di commettere peccati sessuali, ma è sbagliato accusarli senza alcuna prova. Non si può accusare un Sacerdote senza alcuna certezza, se ci sono le prove occorre avvisare il Superiore o il Vescovo, per evitare che continui a commettere peccati sessuali con altre donne, uomini…

Vediamo le indicazioni per comprendere la spiritualità di un Sacerdote.

Quando si accusa un qualsiasi Sacerdote di commettere azioni impure o di avere relazioni sessuali, basta considerare la vita che conduce, da come parla e il suo linguaggio, la sua mentalità che esprime nelle sue opere e le scelte di vita. “Dai loro frutti li riconoscerete” (Mt 7,16).

Non c’è possibilità di sbagliare, perché il Sacerdote corrotto e malizioso vive come i mondani, parla con libertà, vive senza Dio e facilmente mostra di essere festaiolo, carnale, vizioso, eccitato, sensuale. In parole più chiare ha l’inclinazione verso il sesso. Ancora più volgare di un mondano.

Invece, il Sacerdote virtuoso e che vive nella preghiera e nella penitenza, non segue i piaceri del mondo, non si diverte come i mondani, vive nella contemplazione e nella serietà di vita. Non può cadere nel peccato sessuale con una donna o altri, perché ha il dominio dei sensi ottenuto dopo anni di mortificazioni, rinunce, penitenze.

Il Sacerdote che si riempie di Spirito Santo nell’adorazione eucaristica giornaliera, è forte per vincere ogni tentazione, non avverte assolutamente i piaceri sensuali come i peccatori. La Grazia lo sostiene e diventa molto più forte di tutti i diavoli messi insieme.

Perché quando un Sacerdote è pieno di Spirito Santo, l’inferno trema, i diavoli si nascondono e per questo inviano i loro seguaci per distruggerlo. La Madonna interviene sempre e le trappole dei falsi seguaci di Cristo, rivelano che essi sono in realtà veri amici dei diavoli, addirittura demoni incarnati.

“Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa; quanto stretta invece è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e quanto pochi sono quelli che la trovano!

Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro son lupi rapaci. Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi?

Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. Ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco. Dai loro frutti dunque li potrete riconoscere” (Mt 7,15-20)».

Dopo avere chiarito la frase della Madonna nel messaggio di ieri, voglio riportare diverse citazioni dai Vangeli per capire l’infinita importanza del Nome Santissimo di Gesù. Ogni cristiano, soprattutto il Sacerdote, deve invocare il Nome di Gesù per vincere le tentazioni e avere maggiore forza degli attacchi portati da satana. Quando faccio preghiere per le persone colpite da negatività e maledizioni e avverto la forte presenza dei diavoli in esse, inizio sempre con queste parole: “Nel Nome di Gesù, ti ordino…”.

“Dove sono due o tre riuniti nel mio Nome, io sono in mezzo a loro” (Mt 18,20).

“Chi accoglie uno di questi bambini nel mio Nome, accoglie me; chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato” (Mc 9,37).

“Non glielo proibite, perché non c'è nessuno che faccia un miracolo nel mio Nome e subito dopo possa parlare male di me” (Mc 9,39).

“Chiunque vi darà da bere un bicchiere d'acqua nel mio Nome perché siete di Cristo, vi dico in verità che non perderà la sua ricompensa” (Mc 9,41).

“E questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio Nome scacceranno i demòni, parleranno lingue nuove” (Mc 16,17).

“Se mi chiederete qualche cosa nel mio Nome, io la farò” (Gv 14,14).

“Il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio Nome, egli v'insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto” (Gv 14,26).

“Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio Nome, ve lo conceda” (Gv 15,16).

“In verità, in verità vi dico: Se chiederete qualche cosa al Padre nel mio Nome, egli ve la darà” (Gv 16,23).

“Finora non avete chiesto nulla nel mio Nome. Chiedete e otterrete, perché la vostra gioia sia piena” (Gv 16,24).

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