2
Marzo
GIUSEPPE GIUSTO
Cum
esset iustus. Essendo giusto... Matt., 1, 19.
1.
Giuseppe è giusto.
Lo
dice lo Spirito Santo, ed è tutto il suo elogio, tutta la sua grandezza.
Il
mondo parla spesso di giustizia e la giustizia magnifica a parole, ma, in
sostanza, il mondo è tutto posto nell'ingiustizia. Il motivo è evidente: il
mondo dimentica praticamente Iddio, e quindi in nessun modo può farsi
servitore fedele della giustizia, la quale solo in Dio può avere stabile
fondamento.
Giuseppe
invece è tutto di Dio: e chi sta con Dio e a Dio vuol bene naturalmente fa quel
che Dio vuole.
Giuseppe
sta attento al cenno di Dio.
2.
Egli vive di Dio.
C'erano
allora i suoi fratelli, i figli d'Israele, che si dicevano figli di Dio, ma
purtroppo della legge di Dio avevano completamente dimenticato lo spirito.
S'erano attaccati alla giustizia legale; alla giustizia che considerava soltanto
la lettera della legge, ma della legge ignorava l'anima. Erano rimasti alla
scorza dell'albero; avevan timore di giungere al midollo.
Non
così Giuseppe che, studiando di giorno e di notte il codice della legge,
aveva, perché era semplice e amante, scoperto le vene più profonde del
pensiero di Dio, sì che le sue azioni erano il riflesso del suo pensiero, della
sua fede.
L'albero
buono dà frutti buoni.
3.
Egli è sicuro di Dio.
La
giustizia, quando è vera, è sinonimo di santità. I giusti sono i santi: e
Giuseppe è giusto in tal senso. E perciò, abbandonato com'è al volere
divino, non può temere. Gli uomini temono, in quanto si affidano agli uomini:
ma chi si affida a Dio non sarà confuso in eterno.
Giuseppe
si studia, con tutta l'anima, di far piacere a Dio, e Dio vuol far piacere a
Giuseppe. La giustizia genera la pace, la pace assicura la gioia.
Giuseppe giusto, insegna anche a me le austere
dolcezze della giustizia cristiana, la quale, tu lo dimostri, non poggia sulla
forza, ma sull'amore. Per esser giusti bisogna amare. Ora lo sento, o amabile
patrono; sento che, per far la volontà di Dio e passare tra fratelli con la
veste della giustizia, occorre alimentar nel cuore la fiamma della carità.
Ottienila tu a quest'anima, che ne ha tanto bisogno!
LETTURA
Giulio
Salvadori, il poeta santo dell'età nostra, ha cose delicatissime intorno a san
Giuseppe. «Il padre di famiglia - a Nazaret - è un falegname: e se dai tratti
che abbiamo di lui dobbiamo dire quale fosse il più bel pregio umano della sua
indole, possiamo dire l'umiltà con mansuetudine e dolcezza: l'umiltà che
splende nel soave sorriso. È l'uomo del lavoro ordinato e paziente che,
compiuto il suo dovere amorosamente, s'addormenta tranquillo in Dio: ma
insieme è lo sposo e il custode amante, che conosce i dolori e le
trepidazioni di chi ama davvero, che sa al caso sacrificarsi tutto per quelli
che ama più di se stesso. Umile nella dignità del sangue regale, semplice e
prudente, mite e forte, verginalmente casto, visibilmente paziente e
obbedientissimo alla volontà divina, egli meritò davvero il gran nome di
giusto». FIORETTO. Esaminerò con cura la mia coscienza, e se mi rimorde
di qualche fallo grave, mi confesserò subito.
GIACULATORIA. Giuseppe giustissimo,
prega per noi.
Dal santo stelo di tua giustizia pura
letizia sboccia nel Cielo.
Ave S.Giuseppe figlio di Davide, scelto dal Padre, custode del Figlio, tu sei benedetto da Dio e benedetto è il tuo amato Gesù. Giusto fra i giusti, sposo castissimo di Maria, prega per noi peccatori, adesso e nell'ora della nostra morte amen.
dal sito preghiereagesuemaria.it
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