mercoledì 21 marzo 2012

S. Giuseppe preghiamo con Lui il Rosario per riparare i peccati che si commettono in famiglia e contro la famiglia

Dice e scrive Josè Maria Escrivà di San Giuseppe:
Maestro di vita interiore, lavoratore impegnato nel dovere quotidiano, servitore fedele di Dio in continuo rapporto con Gesù: questo è Giuseppe. Andate da Giuseppe. Da Giuseppe il cristiano impara che cosa significa essere di Dio ed essere pienamente inserito tra gli uomini, santificando il mondo. Frequentate Giuseppe e incontrerete Gesù. Frequentate Giuseppe e incontrerete Maria, che riempì sempre di pace la bottega di Nazaret.
E’ Gesù che passa,


Fede, amore, speranza: sono i cardini della vita di Giuseppe, come lo sono di ogni vita cristiana. La dedizione di Giuseppe risulta da questo intrecciarsi di amore fedele, di fede amorosa, di speranza fiduciosa. La sua festa è dunque un'ottima occasione per rinnovare il nostro impegno di fedeltà alla vocazione di cristiani, che il Signore ha concesso a ognuno di noi.
È Gesù che passa,
Guarda quanti motivi per venerare San Giuseppe e per imparare dalla sua vita: fu un uomo forte nella fede...; mandò avanti la sua famiglia - Gesù e Maria - con il suo lavoro gagliardo...; custodì la purezza della Vergine, che era sua Sposa...; e rispettò - amò! - la libertà di Dio, che non solo scelse la Vergine come Madre, ma scelse anche lui come Sposo della Madonna.
Padre e Signore
San Giuseppe, Padre e Signore nostro, castissimo, limpidissimo, che hai meritato di portare in braccio Gesù Bambino, e di lavarlo e abbracciarlo: insegnaci a trattare il nostro Dio, a essere puri, degni di essere altri Cristi.
E aiutaci a percorrere e a indicare, come Cristo, i cammini divini - nascosti e luminosi -, dicendo agli uomini che, sulla terra, possono avere costantemente un'efficacia spirituale straordinaria.
San Giuseppe è realmente un padre e signore che protegge e accompagna nel cammino terreno coloro che lo venerano, come protesse e accompagnò Gesù che cresceva e diveniva adulto. Dall'intimità con lui si scopre inoltre che il santo Patriarca è maestro di vita interiore: ci insegna infatti a conoscere Gesù, a convivere con Lui, a sentirci parte della famiglia di Dio. San Giuseppe ci insegna tutto ciò apparendoci così come fu: un uomo comune, un padre di famiglia, un lavoratore che si guadagna la vita con lo sforzo delle sue mani. E anche questo fatto ha per noi un significato che è motivo di riflessione e di gioia.
È Gesù che passa,
Si merita il tuo affetto
Ama molto San Giuseppe, amalo con tutta l'anima, perché è la persona, assieme a Gesù, che ha amato di più la Madonna e che più è stato in rapporto con Dio: colui che più lo ha amato, dopo nostra Madre.
- Merita il tuo affetto, e ti conviene frequentarlo, perché è Maestro di vita interiore, ed è molto potente presso il Signore e presso la Madre di Dio.
San Giuseppe, Padre di Cristo, è anche Padre tuo e tuo Signore. —Ricorri a lui.
Rosario di oggi meditato con la consacrazione al Cuore Castissimo di S.Giuseppe e alla Santa Famiglia di Nazareth
l'orazione Sacratissima della Santa Famiglia di Dio: Specchio della Trinità in terra
In questo rosario recitato sempre a Maria Ss, alla fine di ogni decina diciamo insieme alle altre giaculatorie un'Ave a S.Giuseppe, perchè nella recita del Rosario imprima in noi lo stesso amore puro che Egli aveva verso la Sua Santa Sposa.
Consacrazione al Cuore Castissimo di S.Giuseppe
 Cuore Castissimo di San Giuseppe, proteggi e difendi la mia famiglia contro ogni male e pericolo. Cuore Castissimo di San Giuseppe, spargi sull'umanità intera le grazie e le virtù del tuo Cuore Castissimo. San Giuseppe, io mi consegno realmente a te. Ti consacro la mia anima e il mio corpo, il mio cuore e tutta la mia vita. San Giuseppe, difendi la devozione al Sacro Cuore di Gesù e al Cuore Immacolato di Maria. Con le grazie del tuo Cuore Castissimo, distruggi i piani di Satana. Benedici tutta la santa Chiesa, il Papa, i Vescovi e i Sacerdoti di tutto il mondo. Noi ci consegnamo a te con amore e con fiducia. Adesso e per sempre. Amen. 
Consacrazione ai 3 Sacri Cuori
Sacro Cuore di Gesù, Cuore Immacolato di Maria, e Cuore Castissimo di San Giuseppe, io vi consacro in questo giorno, (o in questa notte) la mia mente, le mie parole, il mio corpo, il mio cuore e la mia anima per­ché la vostra volontà sia fatta attraverso di me in questo giorno (o in questa notte). E immersa completamente nel Vostro Amore, reciprocamente ardente per Dio e le anime, faccio miei i vostri sentimenti e prego in Voi e con Voi per purificare il mio cuore da ogni mio egoismo e da ogni superbia. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. 
 Rosario meditato da Josè Maria Escrivà
1 mistero glorioso: Gesù risorge dalla morte...
Dov'è o morte il tuo pungiglione? Dove la tua vittoria? Il giorno del trionfo del Signore, della sua Risurrezione, è definitivo. Dove sono i soldati che le autorità avevano messo di guardia? Dove sono i sigilli che erano stati posti sulla pietra del sepolcro? Dove sono coloro che condannarono il Maestro? Dove sono quelli che crocifissero Gesù?... Di fronte alla sua vittoria, avviene la grande fuga di quei poveri miserabili.
Riémpiti di speranza: Gesù Cristo vince sempre. (J.Maria Escrivà)
  Cristo, mediante la sua Incarnazione, la sua vita di lavoro a Nazaret, la sua predicazione e i suoi miracoli nelle contrade della Giudea e della Galilea, la sua morte in Croce, la sua Risurrezione, è il centro della creazione, è il Primogenito e il Signore di ogni creatura.
La nostra missione di cristiani è di proclamare la regalità di Cristo, annunciandola con le nostre parole e le nostre opere. Il Signore vuole che i suoi fedeli raggiungano ogni angolo della terra. Ne chiama alcuni nel deserto, lontano dalle preoccupazioni della società umana, per ricordare agli altri, con la loro testimonianza, che Dio esiste. Ad altri affida il ministero sacerdotale. Ma i più li vuole in mezzo al mondo, nelle occupazioni terrene. Pertanto, questi cristiani devono portare Cristo in tutti gli ambienti in cui gli uomini agiscono: nelle fabbriche, nei laboratori, nei campi, nelle botteghe degli artigiani, nelle strade delle grandi città e nei sentieri di montagna.
Mi piace ricordare a questo proposito la scena della conversazione di Cristo coi discepoli di Emmaus. Gesù cammina insieme a due uomini che hanno perso quasi ogni speranza, tanto che la vita comincia a sembrar loro priva di significato. Ne comprende il dolore, entra nel loro cuore, comunica loro qualcosa della vita che palpita in Lui. Quando arrivano al villaggio e Gesù fa mostra di proseguire, quei due discepoli lo trattengono e quasi lo costringono a restare con loro. Lo riconoscono più tardi, quando spezza il pane: « Il Signore — esclamano — è stato con noi ». Ed essi si dissero l'un l'altro: « Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture? ». Ogni cristiano deve rendere presente Cristo fra gli uomini; deve agire in modo tale che quelli che lo avvicinano riconoscano il bonus odor Christi, il profumo di Cristo; deve comportarsi in modo che nelle azioni del discepolo si scorga il volto del maestro.
E' Gesù che passa
2 mistero glorioso: Gesù ascende al Cielo
Poi li condusse fuori (i discepoli) verso Betania e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e fu portato verso il cielo. Ed essi, dopo averlo adorato, tornarono a Gerusalemme con grande gioia; e stavano sempre nel tempio lodando Dio.
Lc 24, 50-53


La festa dell'Ascensione del Signore ci suggerisce anche un'altra realtà: quel Cristo che ci incoraggia a lavorare nel mondo, ci attende nel Cielo. In altre parole: la vita sulla terra, che pure amiamo, non rappresenta il compimento,
perché non abbiamo quaggiù una città stabile, ma andiamo in cerca di quella futura (Eb 13, 14), la città eterna.
Cerchiamo tuttavia di non restringere la parola di Dio entro orizzonti angusti. Il Signore non ci vuole infelici nel cammino, come se la consolazione ci attendesse soltanto nell'aldilà. Dio ci vuole felici anche qui, ma anelando il definitivo compimento di quell'altra felicità, che solo Lui può colmare totalmente.
Su questa terra, la contemplazione delle realtà soprannaturali, l'azione della grazia nelle nostre anime, l'amore al prossimo come frutto saporito dell'amore a Dio, comportano già un anticipo del Cielo, un inizio destinato a crescere giorno per giorno. Noi cristiani non conduciamo una doppia vita; manteniamo un'unità di vita coerente, semplice e forte, nella quale si fondono e si compenetrano tutte le nostre azioni. Cristo ci attende. Viviamo già come cittadini del cielo (Fil 3, 20), pur essendo cittadini della terra, tra difficoltà, ingiustizie, incomprensioni, ma anche nella gioia e nella serenità di saperci figli diletti di Dio. Perseveriamo nel servizio del nostro Dio, e vedremo come cresce in numero e in santità questo esercito cristiano di pace, questo popolo di corredenzione. Cerchiamo di essere anime contemplative, vivendo un dialogo continuo con il Signore, trattandolo a tutte le ore: dal primo pensiero del giorno all'ultimo della notte, ponendo costantemente il nostro cuore in Gesù nostro Signore, giungendo a Lui attraverso la Madonna, nostra Madre, e, per Lui, giungendo al Padre e allo Spirito Santo.
Se, malgrado tutto, l'ascesa di Gesù in Cielo ci lascia nell'anima un residuo amaro di tristezza, rivolgiamoci a sua Madre, come già gli Apostoli: Allora ritornarono a Gerusalemme... e perseveravano unanimi nella preghiera con Maria, la Madre di Gesù (At 1, 12-14).
E’ Gesù che passa

3 mistero Glorioso: la discesa e il dono dello Spirito Santo alla Chiesa nascente di Maria Ss e degli apostoli 
Il Signore aveva detto: Io pregherò il Padre, ed Egli vi darà un altro Paraclito, un altro Consolatore, che rimarrà eternamente con voi (Gv 14, 16). - Mentre i discepoli erano tutti riuniti in uno stesso luogo, all'improvviso sopraggiunse dal cielo un rumore come di vento impetuoso che invase tutta la casa in cui si trovavano. - Nello stesso tempo, delle lingue come di fuoco si divisero e si posarono sopra ciascuno di loro (At 2, 1-3). Ripieni di Spirito Santo, gli apostoli sembravano ebbri (At 2, 13).
E Pietro, circondato dagli undici, alza la voce e parla. - Noi, gente di cento paesi, lo ascoltiamo. - Ognuno lo comprende nella propria lingua. - Tu e io nella nostra. - Ci parla di Gesù Cristo, dello Spirito Santo, del Padre.
Non lo lapidano, né lo mettono in carcere: tremila di coloro che hanno udito si convertono e sono battezzati.
Tu e io, dopo aver aiutato gli apostoli ad amministrare il battesimo, benediciamo Dio Padre, per suo Figlio Gesù, e anche noi ci sentiamo ebbri di Spirito Santo.

La tradizione cristiana ha riassunto in una sola idea l'atteggiamento che dobbiamo avere nei confronti dello Spirito Santo: docilità. Docilità significa essere sensibili a ciò che lo Spirito divino suscita intorno a noi e in noi: sensibili ai carismi che distribuisce, ai movimenti e alle istituzioni che promuove, agli affetti e alle decisioni che fa nascere nel nostro cuore. Lo Spirito Santo realizza nel mondo le opere di Dio; Egli è, come dice l'inno liturgico, datore dei doni, luce dei cuori, ospite dell'anima, riposo nella fatica, conforto nel pianto. Senza il suo soccorso nulla vi è nell'uomo che sia innocente e valido, perché è Lui che purifica ciò che è contaminato, sana ciò che è malato, accende ciò che è gelido, riconduce sulla retta via chi si è smarrito e avvia tutti gli uomini verso il porto della salvezza e della gioia eterna.

E’ Gesù che passa


Vale la pena di giocarsi la vita, di darsi del tutto per rispondere all'amore e alla fiducia che Dio ha riposto in noi. Vale la pena, in primo luogo, di decidersi a prendere sul serio la nostra fede cristiana. Quando recitiamo il Credo, noi professiamo di credere in Dio Padre onnipotente, nel suo Figlio Gesù Cristo che morì e risuscitò, nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita. Proclamiamo che la Chiesa, una, santa, cattolica e apostolica, è il Corpo di Cristo, animato dallo Spirito Santo. Ci rallegriamo della remissione dei peccati e della speranza della futura risurrezione. Queste verità, però, penetrano davvero in fondo al cuore, oppure restano sulle labbra? Il messaggio divino di vittoria, di gioia e di pace della Pentecoste deve essere il fondamento incrollabile del modo con cui ogni cristiano pensa, sceglie e vive.

E’ Gesù che passa
4* mistero glorioso: Maria viene assunta in Cielo dalla Santissima Trinità 
Assumpta est Maria in coelum, gaudent angeli, Maria è stata assunta da Dio, in corpo e anima, nei Cieli. Ne gioiscono gli angeli e gli uomini. Perché ci pervade oggi questa letizia intima, perché sentiamo il cuore traboccante e l'anima inondata di pace? Perché celebriamo la glorificazione di nostra Madre, ed è naturale che i suoi figli, costatando l'onore tributatole dalla Trinità Beatissima, sentano una grande allegrezza.
Cristo, suo Santissimo Figlio, nostro fratello, ce la diede come Madre sul Calvario quando disse all'Apostolo Giovanni: Ecco tua madre (Gv 19, 27). Noi tutti l'abbiamo ricevuta, assieme al discepolo amato, in quel momento di immensa afflizione. Maria Santissima ci ha accolti nel dolore mentre si compiva l'antica profezia:
Una spada ti trafiggerà l'anima (Lc 2, 35). Tutti siamo suoi figli; Ella è Madre dell'umanità intera. E oggi l'umanità commemora la sua ineffabile Assunzione: Maria è accolta in Cielo, figlia di Dio Padre, madre di Dio Figlio, sposa di Dio Spirito Santo. Più di Lei, soltanto Dio. E’ Gesù che passa

Pensa alla Madonna, la piena di Grazia, Figlia di Dio Padre, Madre di Dio Figlio, Sposa di Dio Spirito Santo: nel suo Cuore c'è posto per tutta l'umanità senza differenze né discriminazioni. Ciascuno è suo figlio, sua figlia.

Assumpta est Maria in coelum: gaudent Angeli! Maria è stata portata da Dio, in corpo e anima, in cielo: e gli Angeli gioiscono! Così canta la Chiesa. - Con questa acclamazione di esultanza, cominciamo anche noi la contemplazione di questa decina del Santo Rosario.
La Madre di Dio si è addormentata. - Attorno al suo letto vi sono i dodici apostoli. - Mattia ha sostituito Giuda. E anche noi, per un privilegio che tutti rispettano, siamo lì accanto.
Ma Gesù vuole avere sua Madre, corpo e anima, nella Gloria. - E la Corte celeste spiega tutto il suo splendore per rendere omaggio alla Madonna. - Tu e io - che, dopo tutto, siamo bambini - prendiamo un lembo dello splendido manto azzurro della Vergine, e così possiamo contemplare quella scena meravigliosa.
La Santissima Trinità riceve e colma di onori Colei che è Figlia, Madre e Sposa di Dio… - Ed è così grande la maestà della Madonna, che gli Angeli si domandano: Chi è costei?

La festa dell'Assunzione della Madonna ci porta a considerare la realtà di questa speranza gioiosa. Siamo ancora pellegrini, ma Lei, nostra Madre, ci ha preceduti e ci indica già il termine del cammino: ci ripete che è possibile arrivare e che, se saremo fedeli, arriveremo. Perché la Santissima Vergine non solo è nostro esempio: è
auxilium christianorum, aiuto dei cristiani. E dinanzi alla nostra supplica — monstra te esse Matrem (Inno liturgico Ave maris stella) — non può né vuole rifiutare ai suoi figli le sue cure sollecite e materne. E’ Gesù che passa

Quando è avvenuto lo sbandamento degli apostoli e il popolo imbestialito si sgola in odio a Gesù Cristo, la Madonna segue da vicino suo Figlio per le strade di Gerusalemme. Non la trattiene il clamore della folla, né desiste dall'accompagnare il Redentore mentre tutti quelli del corteo, nell'anonimato, diventano vilmente coraggiosi per maltrattare Cristo.

Invocala con forza: «
Virgo fidelis!» Vergine fedele! e chiedile che noi che ci diciamo amici di Dio, lo siamo davvero e in ogni momento.  
5* mistero glorioso: Maria incoronata Regina dalla Santissima Trinità nella gloria del Paradiso
Non c'è pericolo di esagerare. Non riusciremo mai ad approfondire a sufficienza questo ineffabile mistero; non potremo mai ringraziare a sufficienza la Madre nostra per averci reso così famigliare la Trinità Beatissima.

Sei tutta bella, e in te non vi è macchia. - Un giardino recintato tu sei, sorella mia, Sposa, un giardino recintato, una fonte sigillata. -
Veni, coronaberis. Vieni, sarai incoronata (Ct 4, 7, 12 e 8).
Se tu e io ne avessimo avuto il potere, l'avremmo fatta anche noi Regina e Signora di tutto il creato. Un grande segno apparve nel cielo: una donna incoronata di dodici stelle. - Vestita di sole. - La luna ai suoi piedi (Ap 12, 1). Maria, Vergine senza macchia, riparò la caduta di Eva: e ha calpestato, con il suo piede immacolato, la testa del dragone infernale. Figlia di Dio, Madre di Dio, Sposa di Dio.
Il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo l'incoronano vera Regina dell'Universo. E le rendono ossequio di sudditanza gli Angeli… i patriarchi e i profeti e gli apostoli…, i martiri e i confessori e le vergini e tutti i santi…, e tutti i peccatori, e tu e io.

È giusto che il Padre e il Figlio e lo Spirito Santo incoronino la Vergine come Regina e Signora di tutto il creato.

— Giòvati del suo potere! e, con ardimento filiale, unisciti alla festa del Cielo. — Io, la Madre di Dio e Madre mia, la incorono con le mie miserie purificate, poiché non posseggo pietre preziose, né virtù.
— Coraggio!

La Vergine. Chi può essere miglior Maestra di Amore di Dio di questa Regina, di questa Signora, di questa Madre, che è nel rapporto più intimo con la Trinità: Figlia di Dio Padre, Madre di Dio Figlio, Sposa di Dio Spirito Santo, e che è al tempo stesso Madre nostra?

— Ricorri personalmente alla sua intercessione.

Riémpiti di sicurezza: noi abbiamo per Madre la Madre di Dio, la Santissima Vergine Maria, Regina del Cielo e del Mondo.


Maria Santissima,
Regina Apostolorum, Regina di tutti coloro che anelano di far conoscere l'amore del tuo Figlio: tu che tanto comprendi la nostra miseria, chiedi tu perdono per noi, per la nostra vita: per tutto quello che in noi sarebbe potuto essere fuoco ed è stato cenere; per la luce che non ha illuminato, per il sale divenuto insipido. Madre di Dio, onnipotenza supplice, ottienici assieme al perdono la forza di vivere veramente di fede e d'amore, per essere in grado di portare agli altri la fede di Cristo.
E’ Gesù che passa


Maria, la Madre santa del nostro Re, la Regina dei nostri cuori, ha cura di noi come lei sola può avere. Madre di compassione e trono della grazia, ti chiediamo di insegnarci a comporre, nella nostra vita e nella vita di coloro che ci circondano, verso per verso, la poesia semplice della carità,
quasi fluvius pacis /(Is LXVI, 12).— come fiume di pace. Tutti i fiumi vanno al mare, eppure il mare non è mai pieno (Ecl I, 7), perché tu sei mare di inesauribile misericordia.

La Maternità divina di Maria è la fonte di tutte le perfezioni e di tutti i privilegi che l'adornano. In vista di questo titolo fu concepita immacolata ed è piena di grazia, è sempre vergine, fu assunta in Cielo in corpo e anima, è stata coronata Regina della creazione, al di sopra degli angeli e dei santi. Più di lei, soltanto Dio.
La beata Vergine Maria, perché Madre di Dio, ha una dignità in certo modo infinita, derivante dal bene infinito, che è Dio (San Tommaso d'Aquino, Summa Theologiae, I, q. 25, a. 6).
Non c'è pericolo di esagerare. Non riusciremo mai ad approfondire a sufficienza questo ineffabile mistero; non potremo mai ringraziare a sufficienza la Madre nostra per averci reso così famigliare la Trinità Beatissima.

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