giovedì 26 gennaio 2012

Preghiere a Gesu' Eucarestia NDV

GESÙ, TRASFORMAMI IN TE Gesù, trasformami in Te, fammi una cosa con Te. Gesù, voglio far mia la tua Vita, le tue preghiere, i tuoi gemiti di amore, le tue pene, i tuoi palpiti di fuoco coi quali Tu vuoi bruciarmi. Tu in quest’Ostia rinasci, vivi, muori e Ti consumi; anch’io, mio Gesù, voglio consumarmi per Te. Voglio ripetere ciò che fai Tu per farti sentire come se un’altra volta Tu ricevessi Te stesso; voglio darti gloria completa, contentezze divine, sfoghi di amore che Ti nobilitino. Mio Gesù, voglio consumarmi della tua stessa consumazione. (Cfr. Vol. 11 - 24.2.1917) Voglio vivere tutti i miei atti nella Volontà tua, che è tutta la mia Vita come è la Vita tua. Ogni atto fatto da me nella Volontà tua Divina, è un’ostia ch’io voglio donarti e della quale Tu puoi cibarti, come io mi cibo di Te; ogni mio atto nella tua Volontà, è un’ostia che io formo per renderti amore per Amore. (Cfr. Vol. 12 - 20.10.1917) Perché, come Tu nell’Ostia Santa Ti fai Cibo per me, così io voglio farmi cibo per Te e voglio che tutto il mio interiore: i miei pensieri, gli affetti, i desideri, le inclinazioni, i palpiti, i sospiri, l’amore, tutto, tutto tenda a Te; tutto il mio interiore voglio convertire in alimento per Te. Così Tu, mio amato Bene, vedendo il vero frutto del tuo Cibo che a me doni, che è il divinizzare l’anima mia e convertirla tutta in Te, Tu stesso Ti puoi cibare dell’anima mia, cibandoti quindi dei miei desideri, del mio amore e di tutto il resto. Ed allora io posso dirti: “Come Tu, Amore mio, sei giunto a farti mio Cibo e a darmi tutto, anch’io mi son fatto tuo cibo; non mi resta altro da darti, mio buon Gesù, poiché tutto ciò che sono è tuo”. (Cfr. Vol. 6 - 17.11.1904)

Tu, mio dolce Gesù, nel SS. tuo Sacramento dell’Amore vuoi essere nutrito del tuo stesso cibo, ed allora io faccio mia la Volontà tua e faccio mio il tuo Amore, le tue preghiere, le tue riparazioni e i tuoi sacrifici e Te li do come cose mie, delle quali Tu possa nutrirti.
Mio amabile Gesù, unendomi a Te tendo le mie orecchie per sentire ciò che Tu stai facendo, per farlo anch’io insieme con Te; e così, mentre replico i tuoi stessi atti, Ti do il mio cibo, per renderti felice; perché soltanto nelle ostie viventi Tu trovi la ricompensa per la solitudine, per il digiuno e per ciò che soffri nei tabernacoli. E quindi io voglio continuamente far scorrere la mia volontà nella Tua; i miei desideri, ogni mio atto, tutto ciò che sono, tutto voglio far scorrere in Te, nella tua Volontà, perché Tu possa rinnovare in me, atto per atto, la tua consacrazione. Così, in me, quale ostia vivente, Tu continuerai la tua Vita. (Cfr. Vol. 11 - 17.12.1914) O mio Gesù, il mio corpo sia il tuo tabernacolo; la mia anima, sia la pisside che Ti contiene; il palpito del mio cuore sia come particola, che Ti consenta di trasformarti in me come dentro d’una particola. Ma, mentre nella particola - che si consuma - Tu sei soggetto a continue morti, nel palpito del mio cuore - che Ti simboleggia il mio amore e che non è soggetto a consumarsi - la tua Vita sarà continua, o mio Eterno Amore, mio Gesù.

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