Fratelli, continuiamo come ogni lunedì ad adorare Gesù bambino e proseguiamo nella lettura della catechesi sulla Santa Infazia e Fanciullezza del Figlio di Dio e di Maria Ss. Lo facciamo riprendendo il discorso dall'arrivo e lo stabilirsi della Sacra Famiglia in Egitto dove, san Giuseppe, custode del Redentore e Corredentrice, fugge per mettere in salvo il progetto della Salvezza di Dio...chi volesse leggere le parti precedenti, vada nella sezione: Adorazione della Santa Infanzia di Gesù a lato blog. Oggi è gg di riparazione mediante Gesù bambino di tutti i peccati compiuti dall'umanità nella storia, nel presente e nel futuro, peccati messi in essere dalla nostra superbia. Buon pomeriggio a voi tutti.....Paola e Sammy
p.s: sotto la catechesi la preghiera semplice che vi proponiamo e che Gesù stesso ci ha donato per mezzo di anime nascoste.
Guarigione del bambino del tempio
Gli idoli caddero a terra, ma il miracolo più grande
fu la guarigione del piccolo bambino, figlio del sacerdote, posseduto dal
demonio che parlava con la sua bocca.
Non si sa da quale forza spinto o guidato, il detto
fanciullo entrò nell'ospizio dove era alloggiata la sacra Famiglia. Maria
aveva appena finito di lavare le fasce di Gesù bambino e le aveva stese ad
asciugare su una catasta di legna. Entrò il bambino, prese una delle fasce e se
la pose in capo. Immediatamente i demoni fuggirono dalla sua bocca sotto forma
di corvi e di serpenti.
Entrato il padre - il sacerdote dell'idolo - a
cercare il fanciullo, lo vide trasformato:
- Cosa ti è successo, figlio mio?
Il bambino raccontò. Il padre, tutto lieto, esclamò
ad alta voce: « Può essere che questo fanciullo sia il figlio del Dio vivo,
che creò il cielo e la terra... ».
Il miracolo produce la fede nel padre del bambino,
sacerdote del tempio idolatra. Forse non è ancora perfetta. Dice infatti «
può essere... » ma è già molto che attribuisca al figlio di Maria la
creazione del cielo e della terra.
Incontro con i banditi
Dopo il riposo all'ospizio dell'idolo, Maria e Giuseppe
vollero proseguire il cammino. Usciti dalla città, dovettero attraversare un
luogo semideserto, infestato da banditi che spogliavano ogni víandante di averi
e bagagli.
Li incontrarono infatti, ma all'approssimarsi dei tre
viandanti i banditi udirono come un frastuono di un grande esercito: suono di
fanfare e tamburi e calpestio di cavalli. Ebbero paura e stavano per fuggire
lasciando sul terreno quanto avevano e liberando i prigionieri che avevano
catturato.
Osservando poi che solo tre viandanti avanzavano
verso di loro, domandarono, pur sempre impauriti: « Dov'è il grande esercito
e il re che abbiamo sentito avanzare con grande rumore di guerra? ».
San Giuseppe rispose semplicemente: « Verrà dopo di
noi ».
La conclusione sembra strana poiché a seguito della
sacra famiglia non c'era nessuno. Ma intanto i prigionieri dei banditi se ne
vanno liberi. È sempre Gesù che « libera i prigionieri » (cfr. Lc. 4, 18).
L'indemoniata dei sepolcri
Giuseppe, Maria e il Bambino giunsero in un'altra
città, dove viveva una donna indemoniata.
Veramente terribile era questa donna, o meglio il diavolo
che stava in lei.
Non poteva sopportare i vestiti né riusciva a stare
in casa. Legata con cinghie e catene, spezzava tutto e fuggiva senza vestiti
per luoghi selvaggi, rifugiandosi nei sepolcri. Di là tirava sassi ad ogni
persona che passava per quei luoghi.
Bastò però che passasse la Madonna e la guardasse.
Il demonio la lasciò fuggendo sotto l'aspetto di un adolescente ed
esclamando: « Guai a me per causa tua, o Maria, e per causa di tuo figlio! ».
La donna fu completamente libera. Si accorse della
sua nudità, ne ebbe vergogna e si recò in fretta dai suoi familiari, evitando
lo sguardo degli uomini. Quando fu vestita narrò a suo padre e ai familiari
come era stata liberata...
Naturalmente se ne sparse la voce e Maria e Giuseppe
ebbero ospitalità onoratissima in quella città. L'episodio ha un certo
riscontro nel Vangelo con la liberazione dell'indemoniato (o indemoniati) di
Gerasa (cfr. Mt. 8, 28-34; Mc. S, 1-20; Lc. 8, 26-39), ma la conclusione è
diversa.
La donna muta
La sacra Famiglia, provveduta di ogni ben di Dio dagli
abitanti della città dove la donna era stata liberata dal demonio, giunse a una
città dove tutto era pronto per la celebrazione di un matrimonio. Ma la festa
stava andando a monte per opera di Satana (il maledetto!) che ci aveva messo
la coda rendendo la sposa assolutamente muta.
Povera donna! Non poteva dire il suo « sì »
all'uomo che amava!
Ma la Provvidenza fece in modo che arrivasse in tempo
la Madonna con il figlio Gesù. La promessa sposa, resa muta dal demonio, ebbe
la grazia di ricevere il bambino Gesù tra le braccia, lo strinse fortemente e
lo baciò.
Immediatamente si sciolse il nodo della lingua e poté
dire tranquillamente il suo « sì ».
Immaginiamo la grande gioia degli sposi, dei parenti
e di tutti i cittadini i quali « credettero che Dio e i suoi angeli fossero
discesi presso di loro ».
Il fatto non ha riscontro nel Vangelo, a meno che non
si voglia avvicinarlo all'episodio delle nozze di Cana in cui Gesù benedice
con la sua presenza e con un miracolo il matrimonio e i suoi discepoli «
credono » in lui (Gv. 2, 1-11).
CORONCINA SEMPLICE (adattissima quindi a Gesù bambino, simbolo della predilezione di Dio per l'uomo che sa farsi piccolo, umile e semplice)
RECITARE UN ATTO DI DOLORE, UN'AVE MARIA, 10 PATER, 3 GLORIA AL PADRE
....prossima adorazione lunedì prox....
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