lunedì 5 marzo 2012

Adorazione dell'infanzia di Gesù bambino: riparare i peccati di superbia dell'uomo

 Fratelli, continuiamo come ogni lunedì ad adorare Gesù bambino e proseguiamo nella lettura della catechesi sulla Santa Infazia e Fanciullezza del Figlio di Dio e di Maria Ss. Lo facciamo riprendendo il discorso dall'arrivo e lo stabilirsi della Sacra Famiglia in Egitto dove, san Giuseppe, custode del Redentore e Corredentrice, fugge per mettere in salvo il progetto della Salvezza di Dio...chi volesse leggere le parti precedenti, vada nella sezione: Adorazione della Santa Infanzia di Gesù a lato blog. Oggi è gg di riparazione mediante Gesù bambino di tutti i peccati compiuti dall'umanità nella storia, nel presente e nel futuro, peccati messi in essere dalla nostra superbia. Buon pomeriggio a voi tutti.....Paola e Sammy

p.s: sotto la catechesi la preghiera semplice che vi proponiamo e che Gesù stesso ci ha donato per mezzo di anime nascoste.

Guarigione del bambino del tempio

Gli idoli caddero a terra, ma il miracolo più grande fu la guarigione del piccolo bambino, figlio del sacerdote, posseduto dal demonio che parlava con la sua bocca.
Non si sa da quale forza spinto o guidato, il detto fan­ciullo entrò nell'ospizio dove era alloggiata la sacra Famiglia. Maria aveva appena finito di lavare le fasce di Gesù bambino e le aveva stese ad asciugare su una catasta di legna. Entrò il bambino, prese una delle fasce e se la pose in capo. Immediatamente i demoni fuggirono dalla sua bocca sotto forma di corvi e di serpenti.
Entrato il padre - il sacerdote dell'idolo - a cercare il fanciullo, lo vide trasformato:
- Cosa ti è successo, figlio mio?
Il bambino raccontò. Il padre, tutto lieto, esclamò ad alta voce: « Può essere che questo fanciullo sia il figlio del Dio vivo, che creò il cielo e la terra... ».
Il miracolo produce la fede nel padre del bambino, sacerdote del tempio idolatra. Forse non è ancora per­fetta. Dice infatti « può essere... » ma è già molto che attribuisca al figlio di Maria la creazione del cielo e del­la terra.

Incontro con i banditi

Dopo il riposo all'ospizio dell'idolo, Maria e Giu­seppe vollero proseguire il cammino. Usciti dalla città, dovettero attraversare un luogo semideserto, infestato da banditi che spogliavano ogni víandante di averi e ba­gagli.
Li incontrarono infatti, ma all'approssimarsi dei tre viandanti i banditi udirono come un frastuono di un grande esercito: suono di fanfare e tamburi e calpestio di cavalli. Ebbero paura e stavano per fuggire lasciando sul terreno quanto avevano e liberando i prigionieri che ave­vano catturato.
Osservando poi che solo tre viandanti avanzavano verso di loro, domandarono, pur sempre impauriti: « Do­v'è il grande esercito e il re che abbiamo sentito avanzare con grande rumore di guerra? ».
San Giuseppe rispose semplicemente: « Verrà dopo di noi ».
La conclusione sembra strana poiché a seguito del­la sacra famiglia non c'era nessuno. Ma intanto i pri­gionieri dei banditi se ne vanno liberi. È sempre Gesù che « libera i prigionieri » (cfr. Lc. 4, 18).

L'indemoniata dei sepolcri

Giuseppe, Maria e il Bambino giunsero in un'altra città, dove viveva una donna indemoniata.
Veramente terribile era questa donna, o meglio il dia­volo che stava in lei.
Non poteva sopportare i vestiti né riusciva a stare in casa. Legata con cinghie e catene, spezzava tutto e fuggi­va senza vestiti per luoghi selvaggi, rifugiandosi nei sepol­cri. Di là tirava sassi ad ogni persona che passava per quei luoghi.
Bastò però che passasse la Madonna e la guardasse. Il demonio la lasciò fuggendo sotto l'aspetto di un adole­scente ed esclamando: « Guai a me per causa tua, o Ma­ria, e per causa di tuo figlio! ».
La donna fu completamente libera. Si accorse della sua nudità, ne ebbe vergogna e si recò in fretta dai suoi familiari, evitando lo sguardo degli uomini. Quando fu vestita narrò a suo padre e ai familiari come era stata libe­rata...
Naturalmente se ne sparse la voce e Maria e Giusep­pe ebbero ospitalità onoratissima in quella città. L'episodio ha un certo riscontro nel Vangelo con la liberazione dell'indemoniato (o indemoniati) di Gera­sa (cfr. Mt. 8, 28-34; Mc. S, 1-20; Lc. 8, 26-39), ma la conclusione è diversa.

La donna muta

La sacra Famiglia, provveduta di ogni ben di Dio da­gli abitanti della città dove la donna era stata liberata dal demonio, giunse a una città dove tutto era pronto per la celebrazione di un matrimonio. Ma la festa stava andan­do a monte per opera di Satana (il maledetto!) che ci ave­va messo la coda rendendo la sposa assolutamente muta.
Povera donna! Non poteva dire il suo « sì » all'uomo che amava!
Ma la Provvidenza fece in modo che arrivasse in tem­po la Madonna con il figlio Gesù. La promessa sposa, re­sa muta dal demonio, ebbe la grazia di ricevere il bambi­no Gesù tra le braccia, lo strinse fortemente e lo baciò.
Immediatamente si sciolse il nodo della lingua e poté dire tranquillamente il suo « sì ».
Immaginiamo la grande gioia degli sposi, dei parenti e di tutti i cittadini i quali « credettero che Dio e i suoi angeli fossero discesi presso di loro ».
Il fatto non ha riscontro nel Vangelo, a meno che non si voglia avvicinarlo all'episodio delle nozze di Ca­na in cui Gesù benedice con la sua presenza e con un miracolo il matrimonio e i suoi discepoli « credono » in lui (Gv. 2, 1-11).
 
CORONCINA SEMPLICE (adattissima quindi a Gesù bambino, simbolo della predilezione di Dio per l'uomo che sa farsi piccolo, umile e semplice)
RECITARE UN ATTO DI DOLORE, UN'AVE MARIA, 10 PATER, 3 GLORIA AL PADRE 
....prossima adorazione lunedì prox....

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