venerdì 23 marzo 2012

CONOSCERE ED AMARE IL SACRO CUORE PER SAPERE SE DAVVERO SIAMO CRISTIANI


Carissimi, oggi vogliamo insieme riflettere su qualcosa di molto importante. Il nostro essere cristiani. Da questa consapevolezza di noi stessi, dal saperci guardare dentro, possiamo comprendere lo spazio lasciato a Gesù dentro di noi affinchè Lui possa agire in noi, nel nostro vissuto quotidiano e da qui tutta una serie di eventi che portano il mondo lontano dalla fede e lontano dal bene dell'uomo. Essere cristiani! Quante volte sentiamo questa espressione. Essere cristiani! In questa affermazione vi è racchiuso tutto un mondo di bugie e di verità dentro e fuori noi stessi. Noi siamo cristiani: ma che significa in profondità e davvero ritenerci tali? L'espressione letteralmente sviluppata significa ESSERE DI CRISTO. Essere di qualcuno significa appartenerGli, mettere la propria vita a disposizione dell'amore verso quel qualcuno a cui sentiamo di appartenere.
Come un'innamorato fa verso il suo amore, qualunque esso sia: perchè in qualunque tesoro abbiamo posto l'amore del nostro cuore, è verso lì che tendiamo e che muoviamo. Se amo qualcuno, mi muovo per possedere l'oggetto del mio amore. Questo possesso non è inteso solo materialmente, ma come un bisogno dell'anima di riempirsi dell'oggetto del suo amore. Quasi che senza l'amato, senza cio' che riteniamo a noi indispensabile e desiderabile, ci sentiamo vuoti, inappagati, insoddisfatti.
E' ciò che di fatti prova un cuore amante verso un'amore non corrisposto.
Se ci riteniamo cristiani, dobbiamo allora anche sentirci tali. Per sentirmi di Gesù debbo necessariamente donarGli uno spazio esclusivo del mio cuore. Cioè avere in me quell'amore che mi fa sentire vili, bugiardi, vani, aleatori, tutti gli altri affetti cui tendo, cui mi appoggio, in cui cerco appagamenti o nei quali ripongo desideri e speranze. Se amo Gesù aumentero' il tempo che cerchero' di spendere in compagnia dell'amato. Questo tempo coincide con lo spazio offerto a Dio, cioè all'oggetto del mio amore e al centro dei miei affetti. Più tempo dono a Dio, più spazio concedo a Gesù per agire in me, con me, attraverso di me. Più io mi nutro e mi abbevero del mio amore verso di Lui, più Lui sarà portato a scendere in me e verso di me, attirato proprio dal mio amore, che lo cerca, che lo desidera, che lo attende. Tale fu ad esempio l'amore più eccelso provato per Dio sulla terra: l'amore di Maria Ss.
Di fatti questo amore, elevatosi ad altezze inconcepibili e sprofondato in un'umiltà senza pari, in un servizio di abnegazione continua di se stessa per concedere spazio all'Amore e lasciarlo pienamente agire, ha portato il Cuore di Maria Ss a formare un cuore solo con il Cuore di Cristo. Ogni affetto di Maria, ogni azione di Maria, ogni pensiero di Maria, qualsiasi atto dell'umanità di Maria si volgeva a Dio, pertanto per Lui Ella viveva, con Lui mangiava, con Lui pensava, pregava, lavorava, soffriva, digiunava, aiutava il prossimo, consigliava, cantava, e ogni attimo della vita così speso, ogni tempo della vita mortale di Maria era uno spazio donato a Dio al servizio del Suo amore verso e per tutte le creature, agente in Lei.
Questo tipo di amore, non certo semplice ad attuarsi, ma reso possibile dalla Grazia che Dio concede a chi lo desidera e a chi gliela chiede, viene ad essere la creatura così come Ella era prima della separazione dal Signore attuata per mezzo della colpa, del peccato. Di fatti dal momento in cui l'uomo ha smesso di ritenere Dio desiderabile al di sopra di ogni cosa, volendo sottrarsi alla perfezione del Suo Amore per vivere in autonomia di affetti, orientati diversamente, si è creata quella frattura che lo ha portato a soffrirne, perdendo tutto il tesoro di vivere perennemente in Grazia, cioè in amicizia con Dio, uscendo dal Sacro Cuore di Gesù per cercare vie opzionali, tutte vane e fasulle perchè fuori dalla Verità della Vita.
Essere cristiani quindi è vivere dentro il Sacro Cuore, in ogni momento della vita, vivendo tutto cio' che ci accade e ci riguarda, da Dio permesso, per insegnarci a vivere di quella Volontà che ci è estranea e che percio' ci costa fatica accettare ed abbracciare. Il peccato ci ha deformati, ha ingigantito il nostro volere formando in noi un'ego alto come una montagna invalicabile, aumentando lo spazio che ci separa tra la Volontà di Dio e cioè il Suo Amore vivente in noi e la nostra libera volontà di creature fatte dall'amore e per l'amore, ma di fatti prive di questo moto perchè innestate e radicate nella malattia della volontà umana senza Dio.
Occorre allora sinceramente guardarsi dentro, come in uno specchio. Valutiamo il nostro ritenerci cristiani realmente, nei fatti, più che a parole, le quali se suffragate dai fatti, sono intendimenti santi e credibili, atti di fede pura.
Sono cristiano: 1) quanto tempo dedico a Dio nella mia giornata?
Questo punto che all'apparenza può sembrare un sermone morale, è invece il punto focale del nostro ESSERE CRISTIANI. Abbiamo espresso sopra il concetto di + tempo= + spazio, pero' solo a livello quantitativo, ora vediamolo dal lato qualitativo. E' inopinabile che più tempo dedico a Cristo nella preghiera, nel pensiero, nei sacramenti, più spazio concedo a Dio dentro me stessa.
Ma questo tempo va valutato nel modo in cui si spende: la qualità del tempo dato a Dio non puo' essere separato dalla quantità. Perchè in tal caso, sarebbe tempo mal speso, fino al punto di ingannarci e di farci ritenere buoni, santi, giusti, solo perchè ABBIAMO OTTEMPERATO A UN DOVERE. E' come fare atti di carità mossi da interesse personale o per la paura di un giudizio altrui, senza che i gesti abbiamo in sé il motore e il motivo dell'amore, che li deve sempre porre in essere.
Il tempo speso non è solo quello dell'orazione o dello stare in compagnia di Cristo in chiesa, ma è tempo speso con Gesù a livello intimo, in un'intimità che ci fa desiderare un rapporto con un amico, cui vogliamo un bene immenso, a cui desideriamo essere fedeli perchè Lo amiamo, con cui desideriamo condividere pene, gioie, dolori, insuccessi, successi, desideri, cadute, limiti, prove, croci. E' aprire la porta della nostra casa, intesa come luogo di ritrovo degli affetti più santi, dei legami più stretti, più importanti della nostra vita, a questo amico che amiamo tanto, facendo sì che quando Egli arriva a trovarci o passa a salutarci, trova una famiglia bene disposta, fino al punto di non sentire più la differenza tra la sua famiglia naturale e la nostra che lo accoglie con l'amore. Questo è il tipo di legame che il nostro cuore (famiglia) deve intessere con Gesù (l'amico che passa, che bussa), perchè altrimenti non saremo mai capaci di conoscere davvero il volto di Dio, benchè nella nostra immaginazione ce ne siamo fatti uno, il più delle volte, ripiegato ai nostri desideri, deformato dalle nostre paure, dal modo di pensare e amare così piccolo, vile e gretto della mente e del cuore umano. Conosceremo Dio quando inizieremo a donare a Dio tempo nella qualità, spazio in cui Dio puo' farsi sentire e agire come vuole in noi, e questo tempo sarà così ben speso da formare un cuore nuovo in noi, ogni gg che passa più simile a quello di Cristo perchè più compenetrato alla Sua Vera Essenza, alla Sua Grazia, alla Sua Presenza Viva, capace di amare e di dilatarsi per tutte le persone che fanno parte della nostra vita, volenti o nolenti. Ogni uomo, non solo quello a noi prossimo nello spazio, ma quello vivente nel più sperduto angolo di terra è CON NOI UN CUORE SOLO, perchè vivendo noi nel Cuore di Cristo e attraverso di Lui, ogni rapporto e ogni circostanza della vita, sappiamo esserci ogni uomo, ogni anima, al punto che è per noi impensabile guardare a chicchessìa, senza vederci Gesù nascosto in quella umanità.
Quindi più tempo a Dio uguale più spazio a Dio nel mio cuore.
2)lavoro, doveri, rapporti umani: vedo Cristo in ogni circostanza?
La fede mi insegna e mi illumina dall'alto della Croce sui sta l'Amore Crocifisso, che davvero sono Cristiano con la C maiuscola, quando come Gesù mi pongo nella vita il piacere al Padre Celeste, arrivando a quei sacrifici che facendomi uscire da me stesso e dai miei egoismi, percio' dalla mia deforme volontà, mi rendono terra disponibile per il mio prossimo,allargandogli le braccia come Gesù sulla croce, nell'atto di ascoltare, comprendere, consigliare, perdonare, rinunciare, offrire, aiutare, sollevare, beneficare, dividere i pesi dell'altro che soffre o che ha bisogno del povero amore del nostro cuore, di consolare, di spronare, all'occorrenza di rimproverare benevolmente, di istruire, di condividere anche materialmente, di scusare, di compatire, insomma, per ciascun uomo, per ciascun anima, Gesù viene a chiederci qualcosa: talora un perdono di torto o male subìto, talora un consiglio, talora degli aiuti materiali, talora comprensione, talora conforto, talora condivisione di gioia, perchè Egli possa farsi tutto in tutti, arrivando con il Suo Amore a tutti attraverso tutte le Sue creature. Il Cuore di Cristo è infatti formato da ogni cuore umano, è il Cuore di Dio, in cui ogni cuore umano è racchiuso, compreso, immerso.
Percio' pensiamo bene a questo concetto prima di pensare e agire: se parlo male, se critico, se invidio, se non perdono, se trascuro, se inganno, se resto indifferente verso chi soffre, se me infischio di tutto fuorchè di me stesso, ferendo il cuore del mio prossimo e danneggiandone l'anima, chi sto facendo soffrire? Quale Cuore viene offeso per mezzo di me? Del mio peccato? Del mio odio? Della mia antipatia o comunque chiusura e durezza di cuore? AHIME' LO STO FACENDO AL CUORE DI CRISTO, che è indivisibile dal cuore di ogni uomo.
Essere cristiana quindi mi pone questo paletto all'odio e al peccato e mi mette a confronto con il mio agire quotidiano come in uno specchio....oggi ho offeso Gesù? Sì, come lo ho offeso?...da questo esame di noi stessi, della nostra coscienza, che nell'intimo se ci disponiamo sinceramente ci parla sempre, prendiamo atto delle nostre miserie e confessiamo a Dio le nostre colpe, perchè non dimentichiamo che peccato è non amore, e pregando chiediamo la grazia al S.Cuore di Gesù ci farci tutt'uno col Suo nella vita concreta, nelle circostanze di tutti i gg. Se lavoro con onestà, se non giudico i colleghi anche quando mi fanno del male, se non cerco la vendetta con il veleno delle mie parole o azioni, se obbedisco al mio superiore, allora avro' reso servizio a Dio e lo avro' lodato per l'opera delle Sue Mani, mi saro' resa più somigliante a quel Cuore che rispondeva e risponde tutt'oggi all'odio con l'amore, all'offesa con il perdono, alla critica con la benevolenza e il compatimento dei limiti altrui.
3)amo Dio e accetto il Suo Volere nella mia vita e per il mio bene anche quando mi giunge inaspettata una croce?
Essere cristiani ha al centro del cuore della fede, una croce: tenerla ben fissa nel cuore e nella mente, come un atto di amore di Dio e di somiglianza al Redentore, mi rende davvero un cuore amante del Sacro Cuore di Gesù. Chi si dice cristiano, ma si ribella alla croce, piccola e grande della sua vita, non è sincero. Non si puo' amare Gesù senza amare la Croce, non si è cristiani se non si accetta la croce come indispensabile per compiere un cammino di assimilazione al Signore, perchè senza croce l'uomo non vivrebbe che per le proprie passioni, non volgerebbe lo sguardo a Colui che per farsi amare e ascoltare, così da convertire le anime alla vita e alla verità dell'esistenza, che è Dio -Amore, si è lasciato configgere mani e piedi al legno infame della Croce. La Croce innalza all'Amore di Dio per l'uomo, lo rende capace di tendersi verso le miserie, i bisogni e le sofferenze altrui, lo apre alla compassione, alla condivisione, all'amore per il prossimo, gli mostra come scopo della vita l'unione di sé con Cristo, gli fa desiderare di sacrificarsi per amore, perchè Gesù possa arrivare a tutti e a tutti parlare di sé, del Padre, della Vita eterna per cui siamo fatti, portando luce, verità, conforto, amore, pietà, aiuti.
L'uomo è intriso di passioni: tutte lo spingono a terra, tutte lo portano in un modo o nell'altro a strisciare a somiglianza di un serpente antico e di un antico e purtroppo attuale nemico, tutte lo allontanano da Dio e lo portano a ritenere Dio una leggenda di buonisti e una chimera irrangiubile e pertanto indegna di essere considerata.
La Croce innalza lo sguardo, gli impedisce di strisciare.
Questa consapevolezza deve farmi amare la Croce, perchè se mi giunge e non me l'aspetto, Dio certamente nella Sua benevolenza e onniscienza, così ha disposto per impedirmi una caduta rovinosa o il sopraggiungere di un male immenso, verso cui magari per fragilità non mi rendevo nemmeno conto di star per incamminarmi.
Oppure Dio mi ha concesso il beneficio di una croce perchè mi sta chiedendo aiuto per le anime, per unirmi con Lui in un'opera dove siamo tutti coinvolti, la salvezza di ogni anima, che non devo mai dimenticare essere parte di me come me, perchè parte stessa del Cuore di Cristo, di cui io sono una cellula.
O se vogliamo, ancor meglio, non chiediamoci nessun perchè, accettando di buon grado la gioia come il dolore e la prova approfittando di questa come di un'occasione per santificarci, farci più simili a Gesù e compenetrarci nel Suo Cuore.
Vogliamo concludere qui la nostra consapevolezza sul nostro essere cristiani: guardiamo a questi punti e sulla base di questi punti, valutiamo la nostra vita. Se comprendiamo di essere lontani, è ora di mettersi nel buon cammino della conversione, se invece siamo con la grazia santificante aiutati nell'agire così, allora perseveriamo, certi che come Dio mette innanzi la prova per scolpire Se stesso in Te, pesando l'amore del tuo cuore e dividendo l'oro puro dalla sabbia, allo stesso modo, non permette che da queste prove restiamo schiacciati, ma ogni male, anche quello all'apparenza vincente che spinge all'abbattimento, è in Cristo crocifisso scala, motivo e occasione per una nuova vittoria, per l'attuarsi di un bene maggiore.
Sacro Cuore di Gesù oggi mettendo il mio Cuore dentro il Cuore della Madre nostra, consacrandomi a Lei, voglio a Te offrirmi in ogni circostanza del mio vivere, per essere un Tuo dono d'amore per tutti, come strumento povero e umile nelle Tue Mani, serva per amore al servizio dell'Amore. Sacro Cuore di Gesù vivi in me, accendimi di Te, fammi vivere e muovere in Te, non farmi uscire da Te, e se per mia fragilità me ne esco e me ne fuggo, vieni a riprendermi, perchè io Ti appartengo, sono parte di Te e Tale voglio restare per tutto il resto della vita immortale che Tu mi doni. Sacro Cuore di Gesù che tutto vedi, Sacro Cuore di Gesù che tutto puoi, Sacro Cuore di Gesù che tutto provvedi, Sacro Cuore di Gesù pensaci Tu, io confido e spero in Te!
..FINE PRIMA PARTE DI UNA CATECHESI SUL SACRO CUORE CHE PROSEGUIRA' ANCORA...

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