mercoledì 18 gennaio 2012

LA DIVINA MISERICORDIA

Fratellini, crediamo che vi unirete al nostro rammarico per la tragedia della "Concordia".. Purtroppo però stampa e televisione non si limitano alla cronaca di quanto accaduto secondo dati oggettivi, ma si prendono la libertà di esprimere giudizi con cui calpestano la dignità di uomini fino all'estremo.. Chi di noi non può provare compassione per le vittime della tragedia? Persino i piu' spregievoli sono dispiaciuti per la morte "ingiusta" di tante persone.. Ma come cristiani, abbiamo il dovere di andare oltre i giudizi, che spettano sempre e solo a Dio.. Troppo spesso ci dimentichiamo che siamo uccisori di una vita tutte le volte che ci arroghiamo il diritto di giudicare una persona. Troppo spesso ci dimentichiamo che siamo noi stessi i crocifissori di Cristo tutte le volte che non mettiamo in pratica i suoi insegnamenti.. Troppo spesso ci riempiamo la bocca di parole superbe ritenendoci migliori degli altri senza metterci nei loro panni. Troppo spesso dimentichiamo che il perdono ci ha salvato e che il giudizio verso la persona è sempre condanna!! Ora il Capitano ha sbagliato, questo è un dato innegabile, ma per questo c'è una giustizia che fara il suo corso. Noi non ci stiamo difronte pero' a giudizi che ne stanno calpestando la dignità, noi non ci stiamo a metter su un patibolo "il condannato" e togliergli la vita..Perchè questo si sta facendo o si vorrebbe fare.. Noi amici di Gesu' e figli di Maria, guardiamo con compassione la miseria di un uomo, che avrà perso la lucidità nel momento in cui avrà realizzato il grave errore commesso. Noi vogliamo sentirci accanto alle vittime, ma anche accanto a lui e la sua famiglia, che sicuramente avranno una coscienza che già parlerà e ferirà il loro cuore.. Per questo vi propongo di offrire la coroncina della Divina Miesericordia con l'intenzione di impetrare grazia per coloro che piu' in questo momento, proprio perchè responsabili, hanno bisogno di misericordia.. Grazie fratellini, vi prego abbiate il coraggio di distinguervi in un mondo senza Luce..Portate Amore dove non c'è, facendo nostre le parole di Gesu': " chi di voi è senza peccato scagli la prima pietra", " misericordia io voglio, non sacrificio"... Non giudichiamo, ma preghiamo con il Cuore di Cristo, ascigando le lacrime di Maria.. Sam e Paola
Coroncina della Divina Misericordia

Padre Nostro, l'Ave Maria e il Credo. (sui grani del Padre Nostro ) Eterno Padre, Ti offro il Corpo e il Sangue,
l'Anima e la Divinità del tuo dilettissimo Figlio
e Nostro Signore Gesù Cristo,
in espiazione dei nostri peccati
e di quelli di tutto il mondo.
(Sui grani dell' Ave Maria reciterai per 10 volte) Per la sua dolorosa Passione, abbi misericordia di noi e del mondo intero.
Per finire, 3 volte questa invocazione: Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale,abbi pietà di noi e del mondo intero. O SANGUE E ACQUA CHE SCATURISCI DAL CUORE DI GESU' COME SORGENTE DI MISERICORDIA PER TUTTI NOI CONFIDIAMO IN TE
Dagli scritti di Suor Faustina
La pratica dell'amore per il prossimo

Suor Faustina non si illudeva, n‚ sognava, ma sapeva che nella pratica della misericordia contano non le dichiarazioni n‚ i sentimenti, ma soprattutto l'azione, cioè l'atto della volontà, in cui l'uomo offre al prossimo il dono di s‚ (Q. I, p. 164). Considerava il tempo della vita terrena come una continua possibilità di esercitarsi nelle azioni di misericordia (Q. IV, p. 27). Non cercava occasioni straordinarie per mettersi in mostra con un'azione di carità verso il prossimo, ma anzi al contrario sfruttava le circostanze normali della vita per rispondere con amore, con cordialità e di nascosto alle necessità delle persone che ogni giorno incontrava e che sapeva bisognose di sostegno.

Non solo cercava di portare aiuto a coloro che glielo chiedevano, ma lei stessa ascoltava le loro necessità, in particolare spirituali, e soprattutto a queste tentava di dare una soluzione. Spesso in vari modi si mortificava, sopportava la fatica del lavoro, i fastidi della malattia, le sofferenze interiori e le offriva nell'intenzione di varie persone (Q. I, p. 98, Q. IV, p. 120). Qui si faceva sentire la sua grande sensibilità alle sofferenze umane e il generoso amore verso il prossimo. "Tutti i dolori del prossimo - scriveva - si ripercuotono sul mio cuore; porto nel mio cuore le loro angosce, in modo tale che mi annientano anche fisicamente. Desidererei che tutti i dolori ricadessero su di me, per portare sollievo al prossimo" (Q. III, p. 364). Nascondeva profondamente le sue sofferenze, concentrando l'attenzione sul prossimo, in cui scorgeva Gesù che attendeva il suo amore.

Suor Faustina sperimentava in pieno la fatica spinta fino all'eroismo, richiesto dalla pratica di questa virtù in ogni circostanza della vita. Cercava infatti di testimoniare la misericordia anche a coloro dai quali riceveva dispiaceri, incomprensioni e persino torti, anche a coloro per i quali la sua natura umana provava fastidio. Allora non solo si preoccupava di non serbare nel suo cuore rancore, di perdonare, ma anche di ripagare il male con il bene. "Questo esercitarsi nella carità - assicurava - tempra l'anima e la rafforza" (Q. II, p. 285).

Nei contatti interpersonali la più semplice espressione della misericordia cristiana sono le parole. Suor Faustina apprezzava il valore di una buona parola ed era cosciente del torto che si può fare attraverso le parole cattive: "Nella lingua c'è la vita, ma anche la morte - scriveva - (...) con la lingua commettiamo dei veri omicidi" (Q. I, p. 64). Colpisce in suor Faustina il significato di grande responsabilità che attribuisce alle parole. Sapeva tacere quando lo richiedevano le circostanze e dire ciò che era necessario in una data situazione.

Nelle pagine del Diario possiamo trovare numerosi propositi relativi allo sforzo di dominare la lingua: non parlare degli assenti, difendere la reputazione del prossimo (Q. I, p. 115), mantenere il silenzio ecc. Ci sono molti esempi di misericordia praticata con la parola. Particolarmente significativo è l'incontro con una laica che, mentendo abusò della bontà di suor Faustina. "Appena l'ho vista - riferisce nel Diario - mi si è gelato il sangue nelle vene, dato che mi è venuto davanti agli occhi tutto quello che avevo dovuto soffrire per causa sua (...). E mi è passata per la testa l'idea di farle conoscere la verità in modo deciso ed immediato. Ma subito mi si è presentata davanti agli occhi la divina misericordia ed ho deciso di comportarmi come si sarebbe comportato Gesù al mio posto. Ho cominciato a parlare con lei con dolcezza e, siccome ha voluto conversare con me a quattr'occhi, le ho fatto chiaramente conoscere, in maniera molto delicata, il triste stato della sua anima. Ho visto la

sua profonda commozione" (Q. VI, p. 557). Questo esempio illustra bene il modo di comportarsi di suor Faustina con una persona da cui ha ricevuto un torto: da una parte svela le reazioni della natura umana, portata all'immediata reazione verbale, a ottenere giustizia, persino alla collera, e dall'altra mostra la vittoria dello spirito sulla natura, il modo di comportarsi sull'esempio di Gesù misericordioso, di cosa è capace l'uomo che coopera con la grazia di Dio. La stessa suor Faustina ha ammesso che senza l'aiuto della grazia di Dio, non sarebbe stata capace di comportarsi in quel modo.

Cosciente delle difficoltà dovute alla completa padronanza della parola, quando si accostava alla Comunione, chiedeva a Gesù di voler guarire la sua lingua (Q. I, p. 47), perché‚ non ferisse alcuno, ma di usarla a maggior gloria di Dio e per il bene del prossimo. Perciò ancora oggi può insegnarci l'arte di usare la parola: condurre una conversazione, essere capaci di correggere (Q. II, p. 330), dividere con altri il tesoro della fede, consolare, stabilire, attraverso la parola, una cordiale atmosfera nella comunità. La conferma di questo suo atteggiamento si trova nelle testimonianze delle sue consorelle. Suor Faustina è, dunque, un modello di misericordia, testimoniato dalla parola.

Dove suor Faustina non poteva mostrare la misericordia con l'azione o con la parola, arrivava con la preghiera. Profondamente convinta del suo valore e della sua efficacia, invocava la misericordia di Dio, sfruttando ogni momento. Pregava per tutti gli uomini, e soprattutto per coloro che erano più bisognosi, cioè i peccatori e gli agonizzanti. Pregava per la sua congregazione, per i sacerdoti (Q. II, p. 300) e per tutta la santa Chiesa. Con particolare impegno pregava per la Patria. "Polonia, mia cara Patria - ha confessato - oh, se sapessi quanti sacrifici e quante preghiere offro a Dio per te! (Q. III, p. 365). Non c'è giorno che non preghi per te" (Q. III, p. 365). Abbracciava con lo spirito tutto il mondo (Q. II, p. 313) e le anime del purgatorio. "O Gesù - pregava (...) Ti supplico, rendi il mio cuore così grande che possa contenere le necessità di tutte le anime che vivono sulla faccia della terra. O Gesù, il mio amore va (...) alle anime che soffrono in purgatorio e anche per loro voglio ottenere misericordia con le preghiere che hanno indulgenze" (Q. II, p. 134).

La preghiera aveva un posto estremamente importante nel servizio di misericordia verso il prossimo. Suor Faustina sentiva l'urgenza di una quasi continua preghiera. Sapeva sfruttare il tempo del lavoro, le pause nelle occupazioni e le ore insonni della notte per praticare la misericordia attraverso la preghiera.

Lo zelo apostolico per la salvezza delle anime

Espressione particolare dell'amore misericordioso di suor Faustina verso il prossimo era la preoccupazione per la salvezza delle anime. In questo la santa manifestava una particolare sensibilità, in quanto la questione della salvezza delle anime smarrite nasceva dal carisma della sua congregazione. Come suora della Congregazione della Santa Vergine Maria della Misericordia si sentiva particolarmente onorata per essere stata chiamata a cooperare con la misericordia divina nel salvare per l'eternità quello che, pensando umanamente, è perduto (11). Si è interamente dedicata a quella vocazione, senza risparmiare le proprie forze. "Desidero stancarmi - confessava nel Diario - lavorare, annientarmi per la nostra opera di salvezza delle anime immortali" (Q. I, p. 101). A questo scopo nessun sacrificio era per lei troppo grande (Q. II, p. 347). Il desiderio di felicità eterna per gli uomini era in lei così forte, che non trovava parole per esprimerlo. Alla fine ha scritto: "Sento che sono tutta un fuoco (...) Ardo dal desiderio di salvare le anime" (Q. II, p. 279).

Fonte di questo desiderio era non solo la missione carismatica della congregazione, ma anche i frequenti inviti di Gesù, la profonda conoscenza del mistero della sua misericordia e l'esperienza mistica delle cose ultime: paradiso, purgatorio e inferno.

Nel Diario ha lasciato molte descrizioni, rivelando un grande zelo apostolico nel salvare le anime: quelle delle fanciulle, affidate alla cura della congregazione (Q. III, p. 325), delle persone servite da lei come guardiana del convento (Q. IV, p. 439), dei parenti (Q. II, p. 263), conoscenti e sconosciuti, credenti e non credenti, e soprattutto quelle dei peccatori di tutto il mondo e degli agonizzanti.

Ogni giorno offriva le sue preghiere, il lavoro e le sofferenze per la loro conversione. Quando vedeva che qualcuno era in pericolo di peccato, invocava la misericordia di Dio, si imponeva varie mortificazioni e penitenze, per opporsi al peccato (Q. II, p. 263), oppure prendeva su di s‚ tormenti e tentazioni, desiderando venire in aiuto alle anime in pericolo (Q. I, p. 100; Q. I, p. 130).

Pian piano maturava in lei il desiderio eroico di diventare ostia di espiazione. Non bastava più offrire a Dio le proprie mortificazioni, le preghiere e le sofferenze e quindi il Giovedì Santo del 1934 suor Faustina redasse l'atto di volontaria offerta di se stessa a Dio per i peccatori, soprattutto per coloro che hanno perso la speranza nella misericordia di Dio (Q. I, p. 135). Per questo si è impegnata ad assumersi, in totale sottomissione alla volontà di Dio, tutti i tormenti, i timori, le sofferenze e le paure, sperimentate dai peccatori e di dare a loro le consolazioni dovute alla vicinanza con Dio. Da quel momento poteva dire: "Il mio nome è ostia, cioè vittima" (Q. I, p. 196).

Suor Faustina sapeva bene, che unico è il prezzo con il quale "si comprano" le anime, e questo è la sofferenza unita alla passione di Gesù (Q. I, p. 140). La sua vita perciò era pervasa dal dolore, spesso sopportava cose difficili da descrivere.

Nonostante questo rinnovava la sua intenzione: "Gesù, oggi offro tutto per i peccatori; i colpi della Tua giustizia si abbattano su di me ed il mare della misericordia investa i poveri peccatori. Ed il Signore ascoltò la mia preghiera. Molte anime tornarono al Signore, mentre io agonizzavo sotto il peso della giustizia di Dio. Sentivo di essere il bersaglio dell'ira dell'Altissimo" (Q. II, p. 332). Un'altra volta ha annotato: "La mia anima è in un mare di sofferenze. I peccatori mi hanno tolto tutto; ma va bene così, ho dato tutto per loro, affinché‚ conoscano che Tu sei buono ed infinitamente misericordioso" (Q. II, p. 323).

Gesù le ha fatto condividere la propria passione, affinché‚ partecipasse più pienamente all'opera di salvezza delle anime. Più volte suor Faustina ha sperimentato sul proprio corpo il dolore delle stimmate nascoste (Q. II, p. 269, Q. II, p. 369), della corona di spine (Q. II, p. 283) e ha vissuto spiritualmente e fisicamente tutta la passione del Signore (Q. VI, p. 549). "Quelle sofferenze - ha scritto - accesero nella mia anima il fuoco dell'amore per Iddio e per le anime immortali" (Q. I, p. 26). Era contenta di poter soffrire per Dio e per le anime, di poter anche in questo modo attuare la misericordia: la misericordia più grande e più difficile, che - dietro l'esempio di Gesù - è dare la vita per i peccatori.

La questione della loro conversione costituiva il fondamentale contenuto della sua attività apostolica. Svolgeva questa grande missione, compiendo i doveri quotidiani, di nascosto e in umiltà. "Ha fatto suoi i propositi della Chiesa come una nuova santa Teresa del Bambin Gesù, partecipando alla diffusione del regno di Dio" (12) - ha sottolineato uno dei teologi-censori, che ha preso parte al processo di beatificazione.

Il suo atteggiamento apostolico è descritto perfettamente - come ci sembra - dalle parole di Gesù: "Figlia mia, sappi che il tuo compito è quello di conquistarMi le anime con la preghiera e col sacrificio, incitandole alla fiducia nella Mia misericordia"

VOGLIAMO INOLTRE RECITARE IL SANTO ROSARIO SEMPRE MEDITANDO CON SUOR FAUSTINA

Misteri gloriosi

Preghiera introduttiva

O dolce Madre del Signore, su Te modello la mia vita, Tu sei per me un aurora radiosa, estasiata mi immergo tutta in Te. O Madre, o Vergine Im­macolata, in Te si riflette per me il raggio di Dio. Tu mi insegni ad amare il Signore nelle tempeste, Tu il mio scudo e la mia difesa dai nemici (415-416).

1. La Risurrezione di Gesù Cristo

Oggi durante la funzione pasquale, ho visto il Signore Gesù in un grande splendore; si è av­vicinato a me e mi ha detto: « Pace a voi, figlioli Miei! » ed ha alzato la mano ed ha benedetto. Le piaghe delle mani, dei piedi e del costato non erano cancellate ma risplendenti. Poi mi guardò con tanta amabilità ed amore che la mia anima si immerse totalmente in Lui e mi disse: « Hai preso tanta parte alla mia Passione, per questo avrai tanta par­te alla Mia gloria ed alla Mia gioia » (103-104).

2. L'Ascensione di Gesù al cielo

Oggi ho fatto compagnia a Gesù mentre ascen­deva in cielo (... ). Mi vidi in mezzo ad una grande schiera di discepoli e di Apostoli. C'era anche la Madonna. Gesù stava dicendo che andassero in tut­to il mondo « insegnando nel Mio nome ». Poi stese le braccia, li benedisse e scomparve in una nuvola. Vidi la nostalgia della Vergine. La Sua ani­ma provò nostalgia di Gesù con tutta la forza del Suo amore, ma era talmente serena ed abbandonata in Dio, che nel Suo Cuore non c'era nemmeno un palpito che non fosse concorde con la volontà di Dio (562).

3. La discesa dello Spirito Santo

sopra Maria e gli Apostoli nel Cenacolo Trascorro dei momenti con la Vergine. Attendo con ardente nostalgia la venuta del Signore. I miei desideri sono grandi. Desidero che tutti i popoli conoscano il Signore; desidero preparare tutte le nazioni a ricevere il Verbo Incarnato. O Gesù, fa' che la sorgente della Tua misericordia scaturisca con maggiore abbondanza, poiché l'umanità è molto ma­lata (293).

4. L'Assunzione di Maria al cielo

Durante la meditazione, la presenza di Dio è penetrata vivamente in me ed bo conosciuto la gioia della Vergine al momento della Sua Assun­zione in cielo (... ). Sono rimasta sola con la Ma­donna, la quale mi ha istruita circa la volontà di Dio, come applicarla nella vita, sottomettendomi to­talmente ai Suoi santissimi decreti (419). Mi disse: « La vera grandezza dell'anima consiste nell'amare Dio e nell'umiliarsi alla Sua presenza, nel dimenti­care totalmente se stessi e nel considerarsi un nulla, poiché il Signore è grande, ma si compiace soltanto degli umili, ai superbi resiste sempre » (563).

5. L'Incoronazione di Maria e la gloria degli Angeli e dei Santi

Fin dal mattino ho avvertito la vicinanza della Madre SS ma. Durante la santa Messa l'ho vista così splendente e bella, che non ho parole per poter esprimere almeno in piccola parte la Sua bellezza. Era tutta bianca, cinta da una sciarpa azzurra; an­che il manto azzurro, la corona sul capo e da tutta la Sua persona si irradiava uno splendore inconcepi­bile. « Sono la Regina del cielo e della terra, ma soprattutto la vostra Madre» (296).

Alla fine:

O Maria, Vergane Immacolata, prendimi sotto la Tua specialissima protezione e custodisci la purezza della mia anima, del mio cuore e del mio corpo. Tu sei il modello e la stella della mais vita (317) .

Litanie alla Divina Misericordia

Signore, pietà,

Signore, pietà.

Cristo, pietà,

Cristo, pietà.

Cristo, ascoltaci. Cristo, esaudiscici.

Padre del cielo, Dio, abbi pietà di noi.

Figlio, Redentore del mondo che sei Dio, abbi pietà di noi.

Spirito Santo, Dio, abbi pietà di noi.

Santa Trinità, unico Dio, abbi pietà di noi.

Misericordia di Dio, che scaturisci dal seno del Padre, confidiamo in Te.

Misericordia di Dio, massimo attributo della Divinità, confidiamo in Te.

Misericordia di Dio, mistero incomprensibile, confidiamo in Te.

Misericordia di Dio, sorgente che emani dal mistero della Trinità, confidiamo in Te.

Misericordia di Dio, che nessuna mente né angelica né umana può scrutare, confidiamo in Te.

Misericordia di Dio, da cui proviene ogni vita e felicità, confidiamo in Te.

Misericordia di Dio, sublime più dei cieli, confidiamo in Te.

Misericordia di Dio, sorgente di stupende meraviglie, confidiamo in Te.

Misericordia di Dio, che abbracci tutto l'universo, confidiamo in Te.

Misericordia di Dio, che scendi al mondo nella persona del Verbo Incarnato, confidiamo in Te.

Misericordia di Dio, che scorresti dalla ferita aperta del Cuore di Gesù, confidiamo in Te.

Misericordia di Dio, racchiusa nel cuore di Gesù per noi e soprattutto per i peccatori, confidiamo in Te.

Misericordia di Dio, imperscrutabile nell'istituzione dell'Eucaristia, confidiamo in Te.

Misericordia di Dio, che fondasti la santa Chiesa, confidiamo in Te.

Misericordia di Dio, che istituisti il Sacramento del Battesimo, confidiamo in Te.

Misericordia di Dio, che ci giustifichi attraverso Gesù Cristo, confidiamo in Te.

Misericordia di Dio, che per tutta la vita ci accompagni, confidiamo in Te.

Misericordia di Dio, che ci abbracci specialmente nell'ora della morte, confidiamo in Te.

Misericordia di Dio, che ci doni la vita immortale, confidiamo in Te.

Misericordia di Dio, che ci segui in ogni istante della nostra esistenza, confidiamo in Te.

Misericordia di Dio, che converti i peccatori, induriti, confidiamo in Te.

Misericordia di Dio, che ci proteggi dal fuoco dell'inferno, confidiamo in Te.

Misericordia di Dio, meraviglia per gli angeli, incomprensibile ai santi, confidiamo in Te.

Misericordia di Dio, presente in tutti i divini misteri, confidiamo in Te.

Misericordia di Dio, che ci sollevi da ogni miseria, confidiamo in Te.

Misericordia di Dio, sorgente d'ogni nostra gioia, confidiamo in Te.

Misericordia di Dio, che dal nulla ci chiamasti all'esistenza, confidiamo in Te.

Misericordia di Dio, che abbracci tutte le opere nelle tue mani, confidiamo in Te.

Misericordia di Dio, che coroni tutto ciò che esiste e esisterà, confidiamo in Te.

Misericordia di Dio, in cui tutti siamo immersi, confidiamo in Te.

Misericordia di Dio, amabile conforto dei cuori disperati, confidiamo in Te.

Misericordia di Dio, in cui i cuori riposano e gli spauriti trovano pace, confidiamo in Te.

Misericordia di Dio, che ispiri speranza contro ogni speranza, confidiamo in Te.

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, perdonaci, o Signore.

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, ascoltaci, o Signore.

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi.

Dopo le litanie:

Dio eterno, la cui Misericordia è infinita e in cui il tesoro della compassione è inesauribile, ri­volgi a noi uno sguardo di bontà e moltiplica in noi la tua Misericordia, affinché, nei momenti

difficili non ci perdiamo d'animo e non smarria­mo la speranza, ma, con la massima fiducia, ci sottomettiamo alla tua santa volontà, la quale è Amore e Misericordia. Amen.

1 commento:

  1. Care Paola e Sam, questo post sulla Divina Misericordia offre molti spunti di riflessione. La lingua che abbiamo è una vera e propria arma e, come si dice dalle mie parti,"non è fatta di ossa, ma rompe le ossa". Molte volte esprimiamo giudizi, parliamo in assenza degli altri, spesso male, e non teniamo presente che la mormorazione arriva dal male, anzi è frutto del male. Perchè la mormorazione è il primo passo di un cammino che porta poi alla mancanza di carità che giunge fino alla vera e propria emarginazione dell'altro. Se anche una santa come Santa Faustina chiedeva al Signore la grazia per tenere a freno la lingua, a maggior ragione io chiedo la Grazia al Signore di tenere a freno la lingua anche quando penso di aver ragione. Tenere a freno la lingua, però non vuol dire stare zitti passivamente, perchè come insegna Gesù nel Vangelo (e gli apostoli negli atti), bisogna chiaramente, apertamente e direttamente dire quello che è giusto e riprovare un comportamento contrario a quello che Gesù ci ha insegnato, ma senza mormorazione. Il confronto con gli altri , secondo me va fatto sempre in maniera costruttiva ("se ho sbagliato dimmi dove ho sbagliato, altrimenti perchè mi percuoti?").
    In sintesi, per me, tenere a freno la lingua si potrebbe riassumere nel senso che: bisogna parlare "bene" ed evitare di parlare "male". Quindi tenere a freno la lingua che vuole parlare per far male. Ad esempio, credo che tutti dovremmo "parlare" chiaramente e fortemente per esprimere il nostro più totale dissenso per quel programma di un tatro milanese che, alla fine, prevede la dissacrazione, l'offesa ed il vilipendio al Nostro Santissimo Redentore, Verbo di Dio, morto per noi sulla Croce. Prego il Signore di non farmi dire cose sbagliate su questo punto, ma non dire niente sarebbe grave.
    Con immenso affetto vi saluto.
    Sergio.

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