giovedì 19 gennaio 2012

‘IL VINO NUOVO IN OTRI NUOVI !’

‘IL VINO NUOVO IN OTRI NUOVI !’ UN NUOVO MODO DI PREGARE (Brani tratti dagli Scritti della Serva di Dio LUISA PICCARRETA)
... Stavo dicendo al mio amato Gesù : “ Non disdegnare le mie preghiere; sono le tue stesse parole che ripeto, le stesse intenzioni, le anime che voglio come le vuoi Tu e col Tuo stesso Volere ” . E il benedetto Gesù mi ha detto : “ Figlia mia, quando ti sento ripetere le mie parole, le mie preghiere, volere come voglio Io, Mi sento tirare verso di te come da tante calamite; e come ti sento ripetere le mie parole, tante gioie distinte sente il Mio Cuore e posso dire che è una festa per Me. E mentre godo, Mi sento debilitato dall’amore dell’anima tua e non ho forza di colpire le creature. Sento in te le stesse catene che Io mettevo al Padre per riconciliare il genere umano. Ah, sì, ripeti ciò che feci Io, ripetilo sempre, se vuoi che il tuo Gesù in tante amarezze trovi una gioia da parte delle creature! ” (Dal Volume 12 - 4.6.1918 ) “Figlia mia, prega, ma prega come prego Io …” (Volume 11 - Maggio 3, 1916) Mentre stavo pregando, il mio amabile Gesù si è messo vicino, e sentivo che anche Lui pregava, ed io mi son messa a sentirlo. E Gesù mi ha detto: “Figlia mia, prega, ma prega come prego Io, cioè, riversati tutta nella mia Volontà, ed in Que-sta troverai Dio e tutte le creature, e facendo tue tutte le cose delle creature, le darai a Dio come se fosse una sola creatura - perché il Volere Divino è il Padrone di tutti - e deporrai ai piedi della Divinità gli atti buoni per dargli onore, i cattivi per ripararli con la Santità, Potenza ed Immensità della Divina Volontà, a cui niente sfugge. Questa fu la vita della mia Umanità sulla terra. Per quanto santa Ella fosse, ebbe biso-gno di questo Divin Volere per dare completa soddisfazione al Padre e redimere l’umana generazione, perché solo in questo Divin Volere Io trovavo tutte le generazioni, passate, presenti e future, e tutti i loro atti, pensieri, parole, ecc., come in atto. Ed in questo Santo Volere, senza che nulla Mi sfuggisse, Io prendevo tutti i pensieri nella mia mente, e per ciascuno in particolare Io Mi portavo innanzi alla Maestà Suprema e li riparavo, ed in questa stessa Volontà scendevo in ciascuna mente di creatura, dandole il bene che avevo impetrato alle loro intelligenze; nei miei sguardi prendevo tutti gli occhi delle creature; nella mia voce le loro parole; nei miei mo-vimenti i loro; nelle mie mani le loro opere; nel mio Cuore gli affetti, i desideri; nei miei piedi i passi e, facendoli come miei, in questo Divin Volere la mia Umanità soddisfaceva il Padre e mette-vo in salvo le povere creature; e il Divin Padre ne restava soddisfatto. Né poteva rigettarmi essendo il Santo Volere Lui stesso; avrebbe forse rigettato Lui stesso? No, certo! Molto più che in questi atti trovava santità perfetta, bellezza inarrivabile e rapitrice, amore sommo, atti immensi ed eterni, potenza invincibile. Questa fu tutta la vita della mia Umanità sulla terra, dal primo istante del mio concepimento fino all’ultimo respiro, per continuarla in Cielo e nel Santissimo Sacramento. Ora, perché non puoi farlo anche tu? Per chi Mi ama tutto è possibile. Unito con Me nella mia Volontà, prendi e porta innanzi alla Maestà Divina nei tuoi pensieri i pensieri di tutti; nei tuoi occhi gli sguardi di tutti; nelle tue parole, nei movimenti, negli affetti, nei desideri, quelli dei tuoi fratelli, per ripararli, per impetrare loro luce, grazia, amore. Nel mio Volere ti troverai in Me ed in tutti, farai la mia Vita, pregherai come Me, ed il Divin Padre ne sarà contento, e tutto il Cielo ti dirà: ‘Chi ci chiama sulla terra? Chi è che vuol stringere questo Santo Volere in sé, racchiudendo tutti noi insieme?’ E quanto bene può ottenere la terra facendo scendere il Cielo in terra!?” Giugno 21, 1926 (festa di San Luigi Gonzaga) - Volume 19 Questa mattina, avendo fatta la santa Comunione, secondo il mio solito l’ho fatta nella Santissima Volontà di Dio, offrendola al mio caro San Luigi, non solo la Comunione ma tutti i beni che ci sono nella Santissima Volontà di Dio, per sua gloria accidentale. Ora, mentre ciò facevo, vedevo che tutti i beni che ci sono nel Voler Supremo, come tanti raggi di luce, raggi di bellezza e variopinti colori inondavano il caro santo, dandogli una gloria infinita... Offrire il sacrificio dei Santi raddoppia la gloria…(Marzo 2, 1931 - Volume 29) Stavo seguendo i miei atti nella Divina Volontà, ed andavo offrendo i sacrifici che fecero i Santi dell’Antico Testamento, quelli della mia Mamma Celeste, tutti i sacrifici del mio amato Gesù e così via via di tutto il resto. Il Divin Volere me li metteva tutti in ordine innanzi alla mia mente ed io li andavo offrendo come il più bello omaggio al mio Creatore. Ma men-tre ciò facevo, il mio dolce Gesù muovendosi nel mio interno mi ha detto: “Figlia mia, non vi è cosa sofferta ed offerta da tutti i Santi della storia del mondo, che la mia Volontà non abbia avuto la sua parte facendosi attore e concorrente, di forza, di aiuto, di sostegno, di sacrificio o opera che hanno fatto. Ora l’anima offrendoli a Dio come omaggio di gloria, richiama la memoria di quel sacrificio e opera, e la mia Divina Volontà riconosce ciò che ha messo di suo in tali atti, e dà la virtù di raddoppiare la gloria di quel sacrificio per Dio, e per chi ha avuto il bene di sacrificarsi ed operare per compiere la mia Divina Volontà. Il vero bene non cessa mai, né in Cielo né in terra: basta una creatura che [lo] ricorda e l’offra, [che] si rinnova la gloria in Cielo, e scendono gli effetti di quel bene in terra a pro delle creature… ... continuavo i miei atti nella Divina Volontà; volevo abbracciare tutto per mettere in ogni cosa creata la mia adorazione, il mio amore, la mia gratitudine, per Colui che tanto mi aveva amata e che tante cose aveva create per amor mio...” Ottobre 8, 1931 - Volume 29 La Divina Volontà [è la] Depositaria di tutti gli atti di tutti i Santi… La mia povera mente gira intorno al Sole del Fiat Supremo e Lo trovo circondato da tutte le opere, sacrifici, eroismi, che hanno fatto tutti i Santi antichi e nuovi, quelli della Regina del Cielo, come pure quello che ha fatto per amore nostro il benedetto Gesù. Il Vo-ler Divino tutto conserva; essendo stato Lui il primo attore di tutti gli atti buoni delle crea-ture, gelosamente li custodisce, li tiene in deposito in Se stesso, e se ne serve per glorificarsi e per glorificare coloro che l’hanno fatti. Ed io, vedendo che tutto era della Volontà di Dio, essendo Essa anche mia, tutto era mio e, girando in ciascun atto, li offrivo come miei per glorificare maggiormente l’Eterno Volere e per impetrare che venga il suo Regno sulla ter-ra. Ma mentre ciò facevo, il mio sempre amabile Gesù, sorprendendomi, mi ha detto: “ Figlia mia, ascolta i mirabili segreti del mio Volere. Se la creatura vuole trovare tutto ciò ch’è stato fatto di bello, di buono, di santo, in tutta la storia del mondo, da Me, dalla Mamma Celeste e da tutti i Santi, deve entrare nella Divina Volontà: in Essa tutto si trova in atto. Come tu facevi attenzione a ciascun atto, lo ricordavi, lo offrivi, così il Santo che aveva fatto quell’atto, quel sacrificio, si sentiva chiamare dall’anima viatrice e vedeva di nuovo il suo atto palpitante sulla terra, quindi [vedeva] duplicata la gloria al suo Creatore ed a lui stesso, e tu, che offrivi, [venivi] coperta della rugiada celeste del bene di quell’atto santo; ed a seconda lo scopo nobile ed alto con cui viene offerto, così più intensa e grande è la gloria ed il bene che produce. Quante ricchezze possiede la mia Volontà! Vi sono tutti gli atti miei, quelli della Regina Sovrana, che stanno tutti in aspettativa d’essere chiamati, ri-cordati, offerti dalla creatura, per duplicare il bene a pro delle creature e per darci doppia gloria; vogliono essere ricordati, chiamati, per palpitare come nuova vita in mezzo alle creature, ma, per mancanza d’attenzione , vi è chi muore, chi stenta per debolezza, chi intristi-sce per il freddo, chi non ha di che sfamarsi. I nostri beni, atti e sacrifici, non si partono se non sono chiamati, perché col ricordarli ed offrirli, [le creature] si dispongono a ricono-scerli ed a ricevere il bene che i nostri atti contengono. Poi, non vi è onore più grande che puoi dare a tutto il Cielo, che offrire i loro atti che fecero in terra, per lo scopo nobile, altis-simo e sublime che: venga il Regno della Divina Volontà sulla terra! ” … Volume 14 - Ottobre 6, 1922 Stavo pregando, ed il mio sempre amabile Gesù è venuto, e gettandomi le braccia al collo mi ha detto: “Figlia mia, preghiamo insieme, entriamo nel mare immenso della mia Volontà per fare che nulla esca da te che non sia tuffato in Essa. Il pensiero, la parola, il palpito, l’opera, il passo, tutto deve prendere il posto nella mia Volontà; ogni cosa che farai in Essa prenderai un possesso di più ed acquisterai un diritto maggiore. Tutti gli atti umani, secondo lo scopo della Creazione, dovevano aver vita nel mio Vo-lere e formarvi il loro piano di tutti gli atti umani cambiati in atti divini, con l’impronta della nobiltà, Santità e Sapienza suprema. Non era nostra Volontà che l’uomo uscisse da Noi, ma che vivesse con Noi crescendo a somiglianza nostra ed operando coi nostri stessi modi; perciò volevo che tutti i suoi atti fossero fatti nel mio Volere, per dargli il posto per poter formare il suo fiumicello nel mare immenso del Mio… … Ora, questo piano, questo fiumicello nel mio Volere lo voglio da te: scorra ogni tuo pensiero in Esso, affinché ai riflessi della nostra Intelligenza, che è pensiero di ciascuno, si elevi su ciascuna intelligenza, Ci dia l’omaggio di ciascun pensiero in modo divino; le tue parole ed opere scorrano pure, affinché al riflesso della nostra Parola Fiat, che fece tutte le cose ed è parola di ciascuno, e ai riflessi della santità delle nostre Opere, che è vita e moto di tutto, Ci dia, elevandosi e sorvolando su tutto, la gloria d’ogni parola e di ogni opera, con la nostra stessa parola Fiat e con la stessa santità delle nostre Opere. Figlia mia, se tutto ciò che è umano, fosse anche un pensiero, non viene fatto nel mio Volere, il piano umano non pren-de possesso, ed il fiumicello non viene formato ed il mio Volere non può scendere sulla terra per farsi conoscere e regnare”… Ond’io, nel sentir ciò ho detto: “Amor mio, Gesù, possibile che dopo tanti secoli di vita della Chiesa, che ha messo fuori tanti Santi, e molti di questi hanno fatto stupire Cielo e terra delle loro virtù e meraviglie che hanno operato, non dovevano questi operare tutto nel Divin Vo-lere, in modo da formare questo piano che Tu dici? Stavi aspettando proprio me, la più inabile, la più cattivella ed ignorante per far ciò? Pare proprio incredibile”. E Gesù: “Senti, figlia mia, la mia Sapienza tiene mezzi e vie, di cui l’uomo ignora, e che è obbligato a piegare la fronte ed adorarla in muto silenzio, e non sta a lui dettarmi leggi, chi deb-bo scegliere, ed il tempo opportuno che la mia Bontà dispone. E poi, dovevo prima formare i Santi che dovevano rassomigliarmi e copiare in modo più perfetto, per quanto a loro è pos-sibile, la mia Umanità; e questo l’ho già fatto. Ora, la mia Bontà vuole passare oltre, e vuol dare in eccessi più grandi d’amore, e perciò voglio che [le creature] entrino nell’Umanità [mia] e copino ciò che faceva l’anima della mia Umanità nella Divina Volontà. Se i primi hanno cooperato alla mia redenzione di salvare le anime, d’insegnare la legge, di sbandire la colpa, limitandosi nei secoli in cui son vissuti, i secondi passeranno oltre, copiando ciò che faceva l’anima della mia Umanità nella Divina Volontà; abbracceranno tutti i secoli, tutte le creature, ed elevandosi su tutti metteranno in vigore i diritti della Creazione che spettano a Me, e che riguardano le creature, portando tutte le cose alla prima origine della Creazione, e lo scopo per cui la Creazione uscì. Tutto è ordinato in Me: se la Creazione la misi fuori, deve ritornarmi ordinata, come uscì dalle mie mani. Già il primo piano degli atti umani cambiati in divini nel mio Volere fu fatto da Me, e lo lasciai come sospeso, e la creatura nulla seppe, meno che la mia cara ed indivisibile Mamma, ed era necessario; se l’uomo non sapeva la via, la porta, le stanze della mia Umanità, come po-teva entrarmi dentro e copiare ciò che Io facevo? Ora il tempo è giunto, che la creatura entri in questo piano e vi faccia anche del suo nel mio; che maraviglia che ho chiamato te per prima? E poi, è tanto vero che ho chiamato te per prima, che a nessun’altra anima, per quanto a Me cara, ho manifestato il modo di vive-re nel mio Volere, gli effetti di Esso, le meraviglie, i beni che riceve la creatura operante nel Voler Supremo. Riscontra quante vite di Santi vuoi, o libri di dottrine, in nessuno troverai i prodigi del mio Volere operante nella creatura, e la creatura operante nel Mio. Al più tro-verai la rassegnazione, l’unione dei voleri, ma il Voler Divino operante in essa ed essa nel Mio, in nessuno lo troverai. Ciò significa che non era giunto il tempo in cui la mia Bontà doveva chiamare la creatura a vivere in questo stato sublime. Anche lo stesso modo come ti faccio pregare non si riscontra in nessun altro. Perciò sii attenta. La mia Giustizia lo vuole esigere, il mio Amore delira; perciò la mia Sapienza dispone tutto per ottenere l’intento. Sono i diritti, la gloria della Creazione che vogliamo da te”. (Ottobre 9, 1922 – Vol. 14) … “La figlia mia, la figlia della mia Volontà, come Mi sei ca-ra! Senti, come il tuo volere entra in Me, si svuota di te ed il Mio entra agente in te; e come agisce il Mio, il tuo riceve la forza della Potenza creatrice e resta agente in Me; e siccome Io sono un punto solo, che contengo tutto, abbraccio tutto, fo tutto, vedo il tuo volere agente in Me con la mia potenza creatrice che vuol darmi tutto, ricambiarmi per tutti, e con sommo mio contento lo vedo innanzi a Me, fin nel primo istante che uscii la Creazione tutta, e lasciando dietro tutti, si fa avanti a tutti come se fossi la prima da Me creata, in cui nessuna rottura di volontà esiste tra Me e te, quale avrei voluto il primo uomo, e Mi dà l’onore, la gloria, l’amore, come se la Creazione non fosse uscita dalla mia Volontà. Che gusto, che contento sento! Tu non puoi capirlo! L’ordine della Creazione Mi viene ridonato; le armonie, le gioie, si avvicendano insieme. Vedo questa volontà umana agente in Me, nella luce del sole, sulle onde del mare, nel tremolio delle stelle, su tutto, e Mi dà la gloria di tutti i beni che queste cose create danno all’uomo. Che felicità! Mi somiglia in tutto; con questa diffe-renza, che Io sono un punto solo, e tu, a grado a grado, come operi, pensi, parli, ami nel mio Volere, così prendi più posto e vi formi dei parti divini”. Volume 8 - Febbraio 9, 1908 ( Gesù: ) “Voglio insegnarti il modo come devi stare con Me: Primo, devi entrare dentro di Me e trasformarti in Me, e prendervi ciò che trovi in Me. Secondo, quando ti sei riempita tutta di Me, esci fuori ed opera insieme con Me, come se Io e tu fossimo una cosa sola, in modo che se Mi muovo Io, muoviti tu; se penso, pensa tu alla stessa cosa pensata da Me, insomma, qualunque cosa che faccio Io farai tu. Terzo, con questo operato insieme che abbiamo fatto, allontanati per un istante da Me e va in mezzo alle creature, dando a tutti ed a ciascuno tutto ciò che abbiamo operato insieme, cioè dando a ciascuno la mia Vita divina; ritornando subito in Me per darmi a nome di tutti tutta quella gloria che dovrebbero darmi, pregando, scusandoli, riparando, amando. Ah, sì, amami per tutti, saziami d’amore! ...” Volume 12 - Gennaio 5, 1921 Continuando il mio solito stato, stavo pregando e, mentre pregavo intendevo di entrare nel Voler Divino e, quindi, facendo mio tutto ciò che nel Voler Divino esiste, cui niente sfugge, passato, presente e futuro; ed io, facendomi corona di tutti, a nome di tutti portavo il mio omaggio innanzi alla Divina Maestà, il mio amore, la mia soddisfazione,ecc. Ora, il mio sempre amabile Gesù, muovendosi nel mio interno mi ha detto: “Figlia mia, la vera vita dell’anima fatta nel mio Volere, non è altro che la formazione della sua vita nella Mia, dare la mia stessa forma a tutto ciò che lei fa. Io non facevo altro che mettere in volo nel mio Volere tutti gli atti che facevo, sia interni che esterni; mettevo in volo ciascun pensiero della mia mente, il quale sorvolando su ciascun pensiero di creatura, i quali tutti esistevano nel mio Volere, il mio, sorvolando su tutti, [si] faceva quasi co-rona di ciascuna intelligenza umana e portava alla Maestà del Padre l’omaggio, l’adorazione, la glo-ria, l’amore, la riparazione di ciascun pensiero creato; e così il mio sguardo, la mia parola, il moto, il passo. Ora, l’anima per fare vita nel mio Volere, deve dare la forma della mia mente alla sua, del mio sguardo, della mia parola, del mio moto, ai suoi. Onde, facendo ciò, perde la sua forma ed acquista la mia; non fa altro che dare continue morti all’essere umano e continua vita alla Volontà Divina. Così l’anima potrà completare la Vita della mia Volontà in lei; altrimenti mai sarà del tutto compiuto questo prodigio, questa forma del tutto modellata sulla mia. E’ il solo mio Volere, che è eterno ed immenso, che fa trovare tutto; il passato ed il futuro lo riduce ad un punto solo, ed [è] in questo solo punto che trova tutti i cuori palpitanti, tutte le menti in vita, tutto il mio operato in atto e, l’anima facendo suo questo mio Volere, fa tutto, soddisfa a [ciò che] tutti [dovrebbero fare], ama per tutti, e fa bene a tutti ed a ciascuno come se fosse uno so-lo. Chi mai può giungere a tanto? Nessuna virtù, nessun eroismo, neanche il martirio, può stare di fronte al mio Volere; tutti, tutti restano indietro all’operato nella mia Volontà. Perciò sii at-tenta e fa’ che la missione del mio Volere abbia compimento in te”. Volume 13 - Settembre 16, 1921 … Siccome io stavo fondendomi tutta nel Divin Volere, (Gesù) mi ha detto: “Figlia carissima del mio Volere, Io sto con ansia aspettando queste tue fusioni nella mia Volontà. Tu devi sapere che come Io pensavo nella mia Volontà, così venivo informando i tuoi pensieri nella mia Volontà, preparandone il posto; come operavo, informavo le tue opere nel mio Volere, e così di tutto il resto. Ora, ciò che Io facevo, non lo facevo per Me, che non avevo bisogno, ma per te; e perciò ti aspetto nella mia Volontà che tu venga a prendere i posti che ti preparò la mia Umanità, e sopra le mie informazioni vieni a fare le tue; ed allora ne sono contento e ne ricevo completa gloria, quando ti vedo fare ciò che feci Io”. Volume 11 - Giugno 12, 1913 Mentre pregavo stavo unendo la mia mente a quella di Gesù, gli occhi miei a quelli di Gesù, e così di tutto il resto, intendendo di fare ciò che faceva Gesù con la sua mente, coi suoi occhi, con la sua bocca, col suo Cuore, e così di tutto; e siccome pareva che la mente di Gesù, gli occhi, ecc., si diffondevano a bene di tutti, così pareva che anch’io mi diffondevo a bene di tutti, u-nendomi e immedesimandomi con Gesù. Ora pensavo tra me: “Che meditazione è questa? Che preghiera? Ah, non sono più buona a nulla! Non so neppure riflettere nulla!” Ma mentre ciò pensavo, il mio sempre amabile Gesù mi ha detto: “Figlia mia, come, ti affliggi di questo? Invece di affliggerti dovresti rallegrarti, perché quando tu meditavi e tante belle riflessioni sorgevano nella tua mente, tu non facevi altro che prendere di Me parte delle mie Qualità e delle mie virtù; ora, essendoti rimasto solo di poterti unire ed immedesimarti a Me, Mi prendi tutto e, non essendo buona a nulla, con Me sei buona a tutto, perché con Me vuoi il bene di tutti, e solo il desiderare, il volere il be-ne, produce nell’anima una fortezza che la fa crescere e la stabilisce nella Vita Divina. Poi, con l’unirsi con Me ed immedesimarsi con Me si unisce con la mia mente, così tante vite di pensieri santi produce nelle menti delle creature; come si unisce coi miei occhi, così produce nelle creature tante vite di sguardi santi; così, se si unisce con la mia bocca darà vita alle parole; se si unisce al mio Cuore, ai miei desideri, alle mie mani, ai passi, così ad ogni palpito darà una vi-ta, vita ai desideri, alle azioni, ai passi; ma vite sante, perché contenendo in Me la Potenza Creatrice, insieme con Me crea, l’anima, e fa ciò che faccio Io. Ora, questa unione con Me parte per parte, mente per mente, cuore per cuore, ecc., produce in te, in grado più alto, la Vita della mia Volontà e del mio Amore, ed in questa Volontà viene formato il Padre, nell’Amore lo Spirito Santo e, dall’operato, dalle parole, dalle opere, dai pensieri e da tutto il resto che può uscire da questa Volontà e da questo Amore, viene formato il Figlio; ed ecco la Trinità nelle anime. Sicché, se dobbiamo opera-re, è indifferente operare nella Trinità in Cielo, o nella Trinità delle anime in terra. Ecco, perciò vado togliendoti tutto il resto, sebbene [siano cose] buone, sante, per poter-ti dare il più buono ed il più Santo, qual sono Io stesso, e poter fare di te un altro Me stesso, [per] quanto a creatura è possibile... ” Volume 12 - Febbraio 13, 1919 … Gesù, tutto bontà è venuto e mi ha detto: “Figlia diletta del mio Volere, vuoi venire nella mia Volontà a sostituire in modo divino a tanti atti non fatti dagli altri nostri fratelli? A tanti altri fatti umanamente, e ad altri atti santi, sì, ma umani e non in ordine divino? Io tutto ho fatto nell’ordine divino, ma non sono contento anco-ra, voglio che la creatura entri nella mia Volontà ed in modo divino venga a baciare i miei at-ti, sostituendosi a tutto come feci Io. Perciò vieni, vieni, lo sospiro, lo desidero tanto, che Mi metto come in festa quando veggo che la creatura entra in questo ambiente divino e, moltiplican-dosi insieme con Me si moltiplica in tutti, ed ama, ripara, sostituisce a tutti e per ciascuno in modo divino. Le cose umane non le riconosco più in lei, ma tutte cose mie; il mio amore sorge e si mol-tiplica, le riparazioni si moltiplicano all’infinito, le sostituzioni sono divine. Che gioia! Che festa! Gli stessi Santi si uniscono con Me e fanno festa e aspettano con ardore che una loro sorella sosti-tuisca agli stessi atti loro, santi nell’ordine umano, ma non nell’ordine divino; Mi pregano che subi-to faccia entrare in questo ambiente divino la creatura e che tutti i loro atti siano sostituiti solo col Voler Divino e con l’impronta dell’Eterno. L’ho fatto Io per tutti, ora voglio che lo faccia tu per tut-ti”. Volume 12 - Febbraio 10, 1919 … Il mio amabile Gesù pareva tanto contento del mio sì, che mi ha detto: “Ora voglio fre-giarti e vestirti come Me, affinché insieme con Me venga innanzi alla Maestà dell’Eterno a ripe-tere il mio stesso ufficio”. Onde Gesù mi ha vestita e come immedesimata con la sua Umanità, ed insieme ci sia-mo trovati innanzi alla Maestà Suprema. Io non so dire: questa Maestà era una Luce inac-cessibile, immensa, variata, di bellezza incomprensibile, da cui tutto dipendeva. Io ne son rima-sta sperduta e la stessa Umanità del mio Gesù rimaneva piccola; il solo entrare nell’aria di que-sta Luce felicitava, abbelliva, ma non so andare avanti nel dire. Ed il mio dolce Gesù dice: “Adora insieme con Me nell’immensità della mia Volontà la Po-tenza Increata, affinché non solo Io, ma anche un’altra creatura adori in modo divino, a nome di tut-ti i suoi fratelli delle generazioni di tutti i secoli, Colui che tutto ha creato e da Cui tutte le cose di-pendono”. Come era bello adorare insieme con Gesù! [Queste adorazioni] si moltiplicavano per tutti, si mettevano innanzi al Trono dell’Eterno come a difesa per chi non avrebbe ricono-sciuto l’Eterna Maestà, anzi insultata, e correvano a bene di tutti per farla conoscere. Volume 11 - Giugno 15, 1916 … il mio sempre amabile Gesù è venuto, mi ha trasformata tutta in Lui e poi mi ha detto: “Figlia, riversati nel mio Volere per farmi riparazioni complete, il mio Amore ne sente un irresistibile bisogno; a tante offese delle creature vuole una almeno che, frapponendosi tra Me e loro, Mi dia riparazioni complete, amore per tutti e strappi da Me grazie per tut-ti. E questo lo puoi fare solo nel mio Volere, dove troverai Me e tutte le creature. Oh, con quali ansie sto aspettando che entri nel mio Volere, per poter trovare in te i compiacimenti e le ripa-razioni di tutti! E solo nel mio Volere troverai tutte le cose in atto, perché Io sono motore, attore e spettatore di tutto”. Ora, mentre ciò diceva, mi sono riversata nel suo Volere; ma chi può dire ciò che ve-devo? Mi trovavo a contatto d’ogni pensiero di creatura, la cui vita veniva da Dio, di ciascun pen-siero, ed io, nel suo Volere, mi moltiplicavo in ciascun pensiero, e con la Santità del suo Volere ri-paravo tutto, avevo un grazie per tutti, un amore per tutti; e così mi moltiplicavo negli sguardi, nel-le parole ed in tutto il resto, ma chi può dire come ciò succedeva? Mi mancano i vocaboli, e for-se le stesse lingue angeliche sarebbero balbuzienti; perciò faccio punto. Onde, me la sono passata tutta la notte con Gesù nel suo Volere, dopo mi son sentita la Re-gina Mamma vicina e mi ha detto: “Figlia mia, prega”. Ed io: “Mamma mia, preghiamo insieme, ché da sola non so pregare”. E Lei ha soggiunto: “Le preghiere più potenti sul Cuore di mio Figlio e che più Lo inteneri-scono, è vestirsi la creatura di tutto ciò che operò e patì Lui stesso, avendone fatto dono di tutto al-la creatura. Quindi, figlia mia, cingi la tua testa delle spine di Gesù, imperla i tuoi occhi delle sue lacrime, impregna la tua lingua della sua amarezza, vesti la tua anima del suo Sangue, adornati del-le sue piaghe, trafiggi le tue mani e piedi coi suoi chiodi e, come un’altro Cristo, presentati innanzi alla sua Divina Maestà. Questo spettacolo Lo commoverà in modo che non saprà rifiutare nulla all’anima vestita delle sue stesse divise. Ma oh, quanto le creature sanno poco servirsi dei doni che mio Figlio ha dato loro! Queste erano le mie preghiere sulla terra, e queste sono nel Cielo”. Onde, insieme ci siamo vestite delle divise di Gesù ed insieme ci siamo presentate innanzi al Trono Divino, cosa che commoveva tutti; gli Angeli ci facevano largo e restavano come sor-presi”... Volume 18 - Agosto 9, 1925 Il ricambiare Iddio in amore per tutte le cose create, entra nel primo dovere della creatura. … Ora, mentre mi stavo fondendo nel Santo Voler Divino, per ricambiare in amore tutto ciò che Iddio aveva fatto nella Creazione per amore delle creature, il pensiero mi diceva che non era necessario il fare ciò, né era gradito al mio Gesù questo modo di pregare, queste sono invenzioni della mia testa. Ed il mio sempre amabile Gesù, muovendosi nel mio interno mi ha detto: “Figlia mia, tu devi sapere che questo modo di pregare, cioè di ricambiare Iddio in amo-re per tutte le cose da Lui create, è un diritto divino ed entra nel primo dovere della creatura. La Creazione fu fatta per amore dell’uomo, anzi, fu tanto il nostro amore che, se fosse neces-sario avremmo creato tanti cieli, tanti soli, stelle, mari, terre, piante, e tutto il resto, per quante creature dovevano venire alla luce di questo mondo, affinché ognuna avesse una Creazione per sé, un universo tutto suo, come difatti quando il tutto fu creato, solo Adamo fu lo spettatore di tutto il creato, egli poteva godere tutto il bene che voleva. E se ciò non facemmo, fu perché l’uomo poteva godere lo stesso tutto come se fosse suo, ad onta che gli altri ne godano. Di-fatti, chi non può dire: ‘Il sole è mio’, e godere della luce del sole per quanta ne vuole? Che ‘L’acqua è mia’, e dissetarsi e servirsene dove la necessita? Che ‘Il mare, la terra, il fuoco, l’aria, sono cose mie’?; e tante altre cose da Me create. E se in qualche cosa l’uomo pare che difetta, che stenta la vita, è il peccato che sbarrando il passo ai miei benefizi, impedisce alle cose da Me create d’essere larghe per la creatura ingrata. Quindi, stando tutto ciò, che in tutte le cose create Iddio vincolava il suo amore verso ciascuna creatura, in essa entrava il dovere di ricambiare Iddio con il suo piccolo amore, con la sua gratitudine, con il suo grazie verso Chi tanto aveva fatto per lei. Questo non ri-cambiare Iddio in amore per tutto ciò che ha fatto nella Creazione per l’uomo, è la prima frode che fa la creatura a Dio, è un usurpare i suoi doni senza neppure riconoscerli, da dove vengono, e Chi tanto l’ha amato. Perciò è il primo dovere della creatura. Ed è tanto indispensabile que-sto dovere ed importante, che Colei che prese a petto tutta la nostra gloria, la nostra difesa, il no-stro interesse, non faceva altro che girare per tutte le sfere, dalla più piccola alla più grande delle cose da Dio create, per imprimere il suo ricambio d’amore, di gloria, di ringraziamento per tutti, e a nome di tutte le umane generazioni. Ah, sì, fu proprio la mia Mamma Celeste che riempì Cieli e ter-ra del ricambio a tutto ciò che Dio aveva fatto nella Creazione! Dopo di Lei fu la mia Umanità che compì questo dovere sì sacrosanto, a cui tanto tanto la creatura aveva mancato, e che Mi rese pro-pizio il mio Padre Celeste verso l’uomo colpevole. Sicché furono le mie preghiere e quelle della mia inseparabile Mamma. Non vuoi tu dunque ripetere le mie stesse preghiere? Anzi, perciò ti ho chiamata nel mio Volere, affinché ti associ con Noi e segua e ripeta gli atti nostri”. Ond’io cercavo per quanto potevo di girare per tutte le cose create, per dare al mio Dio il ri-cambio dell’amore, della gloria, della gratitudine per tutto ciò che aveva fatto nella Creazione. Mi pareva di vedere in tutte le cose il ricambio dell’amore della mia Imperatrice Mamma, e del mio amato Gesù. Questo ricambio formava la più bella armonia tra il Cielo e la terra, e vinco-lava il Creatore con la creatura. Ogni ricambio d’amore era un tasto, una sonatina di musica celeste che rapiva… Volume 18 - Novembre 22, 1925 Stavo secondo il mio solito fondendomi nel Santo Voler Divino, cercando per quanto a me è possibile d’abbracciare tutto nel mio piccolo grembo, per poter mettere il mio piccolo Ti amo su tutte le cose, il mio grazie, la mia adorazione, il mio Ti benedico, con la Potenza del Fiat Supremo, per poter tenere compagnia a questa Suprema Volontà sparsa con tanto amore nella Creazione… Ma mentre ciò facevo pensavo tra me: “Che cosa riceve l’anima vi-vendo in quest’atmosfera celeste della Suprema Volontà?” In questo mentre, il mio amabile Ge-sù è uscito da dentro il mio interno, e stringendomi tutta a Sé mi ha detto: “Figlia mia, vuoi tu sapere che riceve l’anima vivendo nella mia Volontà? Riceve l’unione della Volontà Suprema con la sua , ed in questa unione la mia Volontà assume il compito di dare la parità della Sua con la volontà dell’anima. Sicché la mia Volontà è santa, è pura, è luce, e vuol far pari l’anima, nella sua santità, purità e luce, e se il compito dell’anima è di vivere nella mia Volontà, il compito della Mia è di dare in modo perfetto la mia somiglianza alla volontà dell’anima. E perciò ti voglio sempre in Essa: per fare che non solo ti tenga in sua compagnia, ma che ti faccia cresce-re a sua somiglianza; e perciò t’imbocco il cibo delle sue conoscenze, per farti crescere a modo divino e con la sua perfetta somiglianza. Ed è per questo che ti vuole insieme do-vunque opera la mia Volontà: affinché ti possa dare l’atto del suo operare, il valore che con-tiene l’operato d’una Volontà Divina, e tu riceverla”. Ed io nel sentire ciò ho detto: “Amor mio, la tua Volontà è dappertutto, sicché tutti vivono in Essa, eppure non tutti ricevono questa somiglianza”. E Gesù subito ha soggiunto: “Che c’entra, figlia mia? E’ vero che tutti vivono nella mia Volontà, perché non c’è punto dove Essa non si trovi, ma quasi tutti vivono in Essa da estranei, o come mercenari, altri forzati, altri, ribel-li; questi tali vivono in Essa e non la conoscono, né posseggono i suoi beni, anzi sono usurpatori di quella stessa vita che hanno ricevuto dalla mia Volontà. Ogni atto di questi è una dissomi-glianza che acquistano tra la loro volontà e Quella del loro Creatore, è la conferma della loro povertà, delle loro passioni e delle fitte tenebre di cui si riempiono, in modo che sono ciechi per tutto ciò che è Cielo. Per giungere alla parità della mia Volontà non si può vivere da estra-nei, ma da padroni, [la creatura] deve guardare tutte le cose come cose sue, averne tutta la cura, perciò è necessario conoscerle per amarle e possederle. Per quanto bella e buona è una cosa, se non è totalmente sua, non si ama, non si stima, non si usa tutta quella cura che merita, si ha sempre un occhio freddo nel guardarla e un palpito senza vita per amarla; invece se la cosa fosse sua, è tutt’occhio per guardarla e tutto cuore per amarla, la stima, e giunge a tanto, che ne fa un idolo per il proprio cuore; la cosa in sé stessa non si è fatta più bella, quello che era è, non ha subito nessun cambiamento, il cambiamento lo ha subito la persona col farne acquisto e te-nerla come cosa esclusivamente sua. Ecco quello che riceve l’anima col vivere nella mia Volontà: la riceve come sua, la possiede, sente la sua aura celeste, la sua Vita di Cielo, la somiglianza di Colui che l’ha cre-ato, e come vive nel mio Volere si sente tempestata dai riflessi del suo Creatore; in tutto sente la potenza di quel Fiat che dà vita a tutte le cose, e nel pelago dei beni che possiede dice: ‘Come sono felice! La Volontà di Dio è mia, la posseggo e l’amo!’ Perciò tutti gli atti fatti nel mio Volere si diffondono su tutti, e prendono parte tutti. Vedi, quando tu al primo sorgere del giorno dicevi: ‘Sorga la mia mente nella Volontà Suprema per coprire tutte le intelli-genze delle creature con la tua Volontà, affinché tutti sorgano in Essa, ed io a nome di tutti ti do l’adorazione, l’amore, la sottomissione di tutte le intelligenze create’, mentre ciò dicevi, una ru-giada celeste cadeva su tutte le creature, che le copriva, per portare a tutte il ricambio del tuo atto. Oh, come era bello vedere coperte tutte le creature con questa rugiada celeste che formava la mia Volontà, di cui è simbolo la rugiada notturna che al mattino si trova su tutte le piante per abbellirle, fecondarle e a quelle che stanno per inaridire, impedire che si possano sec-care! Col suo tocco celeste pare che metta un tocco di vita per farle vegetare. Com’è incantevo-le la rugiada al primo del mattino! Molto più è incantevole e bella la rugiada degli atti che forma l’anima nella mia Volontà!” Ed io: “Eppure, Amor mio e Vita mia, con tutta questa rugiada le creature non si cambia-no”. E Gesù: “Se la rugiada notturna fa tanto bene alle piante, a meno che non cada su le-gna secca, tagliata dalle piante, oppure su cose che non contengono nessuna vita, e sebbene re-stano coperte di rugiada e come abbellite, per loro è come morta ed il sole come spunta a poco a poco se la ritira, molto più bene fa la rugiada che fa scendere la mia Volontà sulle anime, a meno che non siano del tutto morte alla Grazia, e pure, con la virtù vivificante che possie-de, se son morte cerca d’infondere un soffio di vita, ma tutti gli altri sentono, chi più, chi me-no, a seconda delle loro disposizioni, gli effetti di questa rugiada benefica”. Volume 18 - Dicembre 6, 1925 Il vero vivere nella Volontà Suprema è proprio questo: che Gesù deve trovare tutto e tutti nel fondo dell’anima, e tutto dev’essere, col suo amore, vincolato nell’anima. Stavo facendo nel mio interno i miei soliti atti nel Voler Supremo, abbracciando la Creazione tutta e tutte le creature per poter fare miei tutti i loro atti, e ricambiare il mio Dio col mio pic-colo amore di tutto ciò che ha fatto nella Creazione e di quello che dovrebbero fare tutte le creature. Ma mentre ciò facevo, il pensiero mi ha detto: “Impiego tanto tempo nel fare ciò, e qual è il bene che tu fai? Qual è la gloria che dai al tuo Dio?” In questo mentre, il mio dolce Gesù Si è mosso nel mio interno, e allargando le braccia sembrava che voleva abbracciare tutti e tutto, e poi, elevandoli in alto offriva tutto al suo Padre Celeste, e dopo mi ha detto: “Figlia mia, il vero vivere nella Volontà Suprema è proprio questo, che Io devo trovare tutto e tutti nel fondo dell’anima; tutto ciò che [dal]la mia Volontà è uscito fuori per il bene delle creature nella Creazione, dev’essere, col suo amore, vincolato nell’anima. Col vivere nel mio Volere e col suo ricambio d’amore resta già vincolata ed in possesso di tutto ciò che la mia Volontà ha fatto e farà, e ama come ama e sa amare la mia Volontà. Onde, stando tutto ciò col vivere davvero in Es-sa e avendo vincolato tutto a sé, Io trovo nell’anima il cielo stellato, il sole folgorante, la va-stità dei mari, le praterie di fiori, tutto trovo in essa; quindi, non è giusto che l’anima, sal-tellando di cosa in cosa su tutto ciò che è mio e suo, lo riconosca e scherzando su tutte le co-se create vi imprima il suo bacio ed il suo piccolo Ti amo sopra ogni cosa, per Colui che ha creato tante cose per farne dono alle creature, mostrandogli con ciò una svarietà d’amore per quante cose ha creato, e come ama che l’uomo sia felice dandogli non solo il necessario, ma anche il superfluo? Ma questo non è tutto. Non solo devo trovare la Creazione tutta, ma il vero vivere nella mia Volontà vincola tutti, e quindi debbo trovare nell’anima come in atto, Adamo santo come uscì dalle mani creatrici e Adamo colpevole, umiliato e piangente, affinché si vincoli con lui nello stato di santità e prendendo parte ai suoi atti innocenti e santi Mi dà la gloria e fa sorridere di nuovo tutta la Creazione; e prendendo parte alle sue lacrime, sospira con lui quel Fiat respinto che aveva causato tanta rovina. Devo trovar in essa i profeti, i patriarchi, i santi padri, con tutti i loro atti, e se quelli sospiravano il Redentore, tu sospirerai il mio Fiat Supre-mo come trionfo e compimento dei loro sospiri. Voglio trovare la mia inseparabile Mamma con tutti gli atti suoi, dove il mio Volere operò tanti portenti, avendone pieno dominio. Vo-glio trovare tutto Me stesso e tutti gli atti miei. Insomma, voglio trovare tutte le cose mie, tutto ciò che Mi appartiene, tutto quello che ha fatto e farà la mia Suprema Volontà, per-ché sono cose tutte inseparabili da Me, e per chi vive nel mio Volere è giusto e necessario che si rendano inseparabili da essa. Sicché, se non trovo tutto, non si può dire che vive com-pletamente nel mio Volere, ed Io, guardandola, non trovo tutte le cose mie in essa, anzi le guar-do sparse fuori dell’anima e non posso ricevere il suo ricambio d’amore per tutto ciò che Mi ap-partiene. Non ho creato forse la creatura [per]ché fosse un piccolo mondo e un piccolo dio? Perciò ti dico sempre che il vivere nel mio Volere non è conosciuto ancora, ed Io ti vado in-segnando ora una cosa, ora un’altra, e allargo la tua capacità per fare che entrino in te tutte le co-se mie e tutto ciò che di bene ha messo fuori la mia Volontà. Voglio sentirmi ripetere da te il tuo ricambio d’amore su tutto ciò che Mi appartiene. Non tollero per chi vive nel mio Volere che non conosca tutte le cose mie, che non le ami e possieda; altrimenti quale sarebbe il grande prodigio del vivere nel mio Volere?” Onde, dopo ciò il mio dolce Gesù ha fatto silenzio, ed io mi sperdevo nel Divin Volere. Oh, come avrei voluto mettere su tutte le cose create il mio bacio amoroso e riconoscente, il mio piccolo Ti amo su tutti gli atti supremi del Divin Volere, per restare io legata ad essi ed essi legati a me, per poter circondare il mio Gesù in me di tutti gli atti dell’Eterno Volere!... (Volume 18 - Dicembre 25, 1925) … il mio amabile Gesù mi ha detto: “Figlia mia, com’è bello l’operato dell’anima nella mia Volontà, il suo atto si unisce a quell’Atto solo del suo Creatore che non conosce successione d’atti, perché la Luce eterna non è divisibile, e se si potesse dividere, ciò che non può essere, la parte divisa diventerebbe tenebre; sicché l’atto divino, essendo Luce, di tutto il suo operato forma un solo atto. Onde l’anima operando nella Luce del mio Volere, si unisce a quell’atto solo del suo Creatore e prende posto nell’ambito della Luce dell’eternità, perciò non puoi vederli, né nella parte della Luce dove li hai fatti, né dove si trovano, perché la Luce eterna di Dio, per la creatura, è invalicabile da poterla valicare tutta, ma sa certo che il suo atto c’è in quella luce, il quale prende posto nel passato, nel presente e nel futuro... … il vivere nel Volere Supremo è la cosa più grande, è il vivere Vita Divina. Il Celeste Creato-re, come vede l’anima nella sua Volontà, la prende fra le sue braccia, e ponendola nel suo Seno la fa operare con le sue stesse mani e con quella potenza di quel Fiat con cui furono fatte tutte le co-se. Fa scendere sulla creatura tutti i suoi riflessi per darle la somiglianza del suo operato; ecco perché l’operato della creatura diventa luce e si unisce a quell’Atto solo del suo Creatore e si costi-tuisce gloria eterna e lode continua del suo Creatore. Perciò sii attenta e fa’ che il vivere nel mio Volere sia per te il tuo tutto, affinché mai possa [tu] scendere dalla tua origine, cioè dal Seno del tuo Creatore”. Volume 18 - Gennaio 10, 1926 Stavo tutta fondendomi nel Santo Voler Divino, e la piccolezza della mia mente si sperdeva in Esso, e dovunque e dappertutto Lo vedevo sempre in atto d’operare in tutta la Creazione. Oh, come avrei voluto seguirlo per dargli il mio piccolo ricambio d’amore in tutto ciò che Esso operava, il mio grazie, la mia adorazione profonda, la mia meschina compagnia! Ora, mentre ciò pensavo, il mio adorabile Gesù Si è mosso nel mio interno dicendomi: “Figlia mia, la mia Volontà sta sempre in via nelle cose create per andare verso le crea-ture; ma chi la compie, chi mette l’ultimo punto al lavoro della mia Volontà? La creatura, cioè la creatura che prende tutte le cose create come compimento della mia Volontà. La mia Vo-lontà fa la sua via nel germe che fa che la terra riceva, dandole virtù di farlo germogliare, molti-plicarsi; fa il suo lavorio col chiamare l’acqua per innaffiarlo, il sole per fecondarlo, il vento per purificarlo, il freddo per farlo mettere la radice, il caldo per svilupparlo e farlo giungere a giusta maturazione; poi dà virtù alle macchine per tagliarlo, per trebbiarlo, per macinarlo, e così po-tergli dare sostanza di pane, e chiamando il fuoco per cuocerlo lo porge alla bocca della creatu-ra, affinché ne mangi e conservi la sua vita. Vedi dunque quanta via e lavorio ha fatto la mia Volontà in quel germe, quante cose create ha chiamato sopra di quel germe per farlo giungere come pane alla bocca delle creature! Ora, chi mette l’ultimo passo alla via della mia Volontà ed il compimento dell’ultimo atto del mio Supremo Volere? Chi prende quel pane e lo mangia come portatore del Divin Volere in esso! E come mangia il pane, mangia il mio Volere in esso per accrescere le forze del corpo e dell’anima, come compire il tutto la Divina Volontà! La creatura, si può dire, è il centro del riposo in cui la mia Volontà aspira in tutte le vie e lavorio che fa in tutte le cose create per giungere alla creatura. Così in tutte le altre cose create che servono all’uomo. La mia Volontà fa la sua via nel mare e lavora nella moltiplicazione dei pesci; fa la sua via sulla terra e moltiplica piante, animali e uccelli; fa la sua via nelle sfere celesti per avere tutto sott’occhio, per fare che nulla le sfugga e farsi piedi, mani e cuore per ciascuna creatura, per porgere a ciascuna il frutto delle sue innumerevoli raccolte; ma tutta la sua festa è solo per chi prende del suo come ultimo punto e compimento del suo Supremo Volere. Se non fosse per la mia Vo-lontà, -che come si spiccò il suo Fiat, così si lasciò in via in tutte le cose create per farle giungere all’uomo, affinché avesse il suo primo posto il Fiat Supremo in chi e per chi tutte le cose erano state create, onde fosse il Regolatore e l’Attore della stessa vita della creatu-ra-, tutte le cose resterebbero paralizzate e come tante pitture dipinte in cui non c’è la vita delle cose che rappresentano; sicché, povera creatura, se la mia Volontà si ritirasse dal fare la sua via in tutte le cose create! Tutte resterebbero come pitture dipinte, senza più produrre il bene che ciascuna cosa contiene verso dell’uomo. Perciò posso dire che non sono le cose create che lo servono, ma la mia Volontà velata, nascosta, che si fa servitore dell’uomo. Non è dunque giusto ed il più sacro dovere che esso guardi in tutte le cose la mia Suprema Volontà e la compia in tutto, e ricambiandosi servizio serva Colei che non disdegna di servirlo an-che nelle più piccole cose? Ed Io mi sento come contraccambiato, ripagato del mio lavorio quando veggo che giungono all’uomo e le prendono come compimento della mia Volontà. E perciò faccio festa, perché lo scopo della mia lunga via nelle cose create ha ottenuto il mio intento ed il compimento della mia Volontà realizzata nella creatura… … Perciò, figlia mia, non ti far sfuggire nulla; tutte le cose prendile come dono che ti fa la mia Volontà, siano piccole o grandi, naturali e soprannaturali, amare o dolci, fa’ che tutte entrino in te come doni e compimento della mia Volontà”. Il Fiat Divino mi assorbe tutta nella sua Luce, e questa Luce per darmi il suo primo atto di vita, mi palpita nel cuore e mi fa sentire il palpito della sua Luce, il palpito della sua Santità, del-la sua Bellezza e Potenza creatrice, e la piccola anima mia me la sento come una spugna tutta in-zuppata in questi palpiti divini, e non potendo contenere [il Sole del Fiat Divino] per la mia pic-colezza, e sentendosi bruciata dai raggi cocenti del Sole del Fiat Divino, spasimante va ripeten-do: “Fiat! Fiat! abbi pietà della mia piccolezza, mi sento che non posso contenere la tua Luce; sono troppo piccina, perciò Tu stesso forma il vuoto, allargami, così posso contenere più Luce, affinché non resti soffocata da questa Luce, ché non mi è data di poterla tutta abbracciare per rinchiuderla nella piccola anima mia”. (Volume 27 - Novembre l0, 1929)

1 commento:

  1. Signore insegnaci a pregare nel Tuo Volere secondo il Tuo Volere....!!ah che meraviglia il paradiso nel cuore e l'amore su tutta la terra!!

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