Lunedì dedicato alla riparazione (per la mancanza di umiltà degli uomini Gesù bambino Dio è la medicina, e per il suffragio ai defunti dimenticati tanto spesso nelle preghiere e bisognosi di preghiera per l'ingresso nell'eterna pace del Padre): Catechesi sull'infanzia di Gesù (2 parte...) per leggere la prima parte visita l'etichetta "Adorazione dell'infanzia di Gesù
A scopo riparatorio offrire queste preghiere immergendole nel Divin Volere nei meriti del Divin Redentore, pregando come il post più sotto nella Divina Volontà.
Il bue e l'asino
La tradizione mette accanto a Gesù, nella grotta, il
bue e l'asinello. Nessun presepio ne è senza.
Il Vangelo non dice niente. Ne parlano invece gli
apocrifi.
Che ci fosse l'asino è facile, dal momento che il
viaggio da Nazaret a Betlemme, Maria e Giuseppe devono averlo fatto
sull'asinello, necessario soprattutto per Maria che stava per essere madre.
Quanto al bue... se quella era una grotta o una stalla per animali... è sempre
naturale che ci potesse essere anche lui!
Gli scrittori non adducono questi argomenti, ma partono
da un testo del profeta Isaia (1, 3): « Il bue conosce il proprietario e
l'asino la greppia del padrone, ma Israele non conosce e il mio popolo non
comprende ».
È evidente che questo testo non ha alcuna relazione
con la nascita di Gesù, soprattutto considerando il suo contesto che parla
della condotta del popolo di Israele.
Un vangelo apocrifo giunge a dire che questi animali
« adoravano » il Signore. Non è esatto poiché l'adorazione (=
riconoscimento della divinità del Bambino) è un atto della volontà libera,
illuminata dalla ragione e dalla grazia, cosa che negli animali non può
avvenire. L'autore vuol dire semplicemente che l'atteggiamento degli animali
« assomigliava » a un atto di adorazione.
Allo stesso modo gli animali non possono volere,
amare, scegliere una cosa invece di un'altra... tutte cose esclusive degli
esseri ragionevoli. A volte sembrano compiere tutto ciò, ma in loro è
semplicemente un istinto naturale.
L'adorazione dei pastori
« C'erano in quella regione alcuni pastori che
vegliavano di notte facendo la guardia al loro gregge ». Così il vangelo di
Luca al capitolo secondo (2, 8).
Vediamo cosa aggiungono gli apocrifi.
Appena nato Gesù, san Giuseppe pensò di recarsi a
Betlemme a procurare del cibo. Qualcosa infatti avevano portato con sé, ma non
era sufficiente. All'entrata della grotta scorse alcuni uomini che avanzavano
discutendo tra di loro.
Era ormai giorno. Giuseppe chiede:
- Avete per caso un agnello da vendere, o qualche
gallina, o delle uova?...
- Vedi, o uomo, che non abbiamo niente con noi...
Siamo alla ricerca di verificare un grande avvenimento che ci è stato
annunciato. Abbiamo fatto il giro di Betlemme senza trovare nulla, e siamo
giunti fino a qui...
- Oh! Venite nel mio ricovero - risponde Giuseppe -
troverete proprio qui quanto cercate... Ma raccontatemi ciò che vi è stato
annunciato...
I pastori presero a narrare: « La notte scorsa,
mentre sedevamo a fare la guardia sul monte, la luna si è levata fulgida come
un giorno sereno. Come d'abitudine noi badavamo alle nostre greggi per via dei
ladri e dei lupi e ci raccontavamo delle storielle; altri cantava, e ci si
distraeva vicendevolmente. In quel momento eravamo molto allegri.
Mentre tra noi le cose andavano così, ci è apparso
un personaggio grande e potente che veniva dall'Oriente. Venne a noi rifulgente
di splendore divino e attorno a lui abbiamo visto una grande moltitudine di
quadrighe. A questa vista fummo presi da grande spavento e siamo caduti a
terra. Ma quel personaggio, con grande voce, ci ha detto: "Non temete,
pastori, perché ecco che io sono venuto ad annunziarvi lo splendore di Dio e
un grande gaudio, non solo per voi, ma per tutti i popoli; perché oggi è
nato Cristo il Signore, che è il salvatore di tutte le potestà dei cieli e
degli uomini. Ecco, si è manifestato oggi in Betlemme, la città di Davide.
Andate dunque e lo troverete avvolto in fasce e posto in una mangiatoia. Egli è
il figlio di Dio venuto a dare la vita eterna alle genti e a tutti coloro che
credono in lui".
Dopo che egli ci disse queste cose, abbiamo udito le
voci di molti angeli che nei cieli cantavano e dicevano: "Gloria a Dio
negli altissimi e pace in terra agli uomini di buona volontà". Cantando,
dicevano queste e molte altre cose. Perciò siamo venuti qui per ammirare questo
e vedere il dono di Dio, secondo quanto ci è stato detto ».
Allora Giuseppe disse:
- Venite; il Bambino annunciato è qui, nella grotta.
I pastori entrarono, videro il Bambino e l'adorarono... Restando a lungo
raccolti in preghiera, videro il bimbo cambiare di aspetto davanti ai loro
occhi. Dapprima apparve giocondissimo, poi austero e tremendo, poi soavissimo
e umano, poi di nuovo piccolo... poi grande... Così Dio volle manifestare loro
ciò che quel bambino era e sarebbe stato.
Gesù quindi aprì gli occhi e la boccuccia: una
grande luce emanò da quel corpo e un soavissimo profumo dalla sua bocca.
Entusiasti, i pastori si congratularono con Giuseppe,
che credevano il vero papà, e lo invitarono a pranzo presso i loro ovili.
Naturalmente Giuseppe non poté accettare per non abbandonare il bambino e la
Madre. Allora i pastori se ne andarono e tornarono alla grotta con abbondanza di
doni: latte, formaggio, qualche agnellino.
Grande fu la loro gioia e glorificavano Dio che aveva
mandato sulla terra il salvatore del mondo.
PREGHIERE A GESÙ BAMBINO
«Donaci
un cuore puro per amare. Un cuore che palpita e non un cuore di pietra.
Donaci
il tuo cuore per amare i nostri fratelli, per amarli veramente e dimenticare
noi stessi. Dona la serenità ai nostri cuori.
Donaci
i tuoi occhi per vedere come tu sai vedere.
Donaci
le tue mani per operare come tu solo sai fare.
Donaci
il tuo soffio per ispirarci la preghiera, quella vera, quella che sale a te ed
è capace di trasformare e farci vivere con un cuore nuovo, semplice, capace
di donare».
ADORIAMO IL SIGNORE GESÙ CHE È VENUTO AL
MONDO
-
O Bambino Gesù, tanto atteso nei secoli e dall'umanità, tanto atteso anche
dai nostri poveri cuori, noi ti adoriamo e ti salutiamo; ti esprimiamo a nome di
tutte le creature l'immensa gratitudine per essere venuto a salvarci secondo la
Promessa divina.
-
Vogliamo onorarti con tutta la gioia e l'entusiasmo di cui siamo capaci e
insieme gridiamo: "Gloria, onore e benedizione a te, verbo di Dio fatto
carne.
Ti
adoriamo e ti lodiamo figlio di Dio e di Maria Santissima;
ti
adoriamo nella tua estrema povertà;
ti
adoriamo, agnello di Dio venuto a togliere i nostri peccati;
ti
adoriamo, pane di vita, venuto a darci la vera vita;
ti
adoriamo in quanto partecipe delle nostre lacrime, per i nostri dolori, per
darci la vera felicità;
ti
adoriamo, o Dio fatto Bambino, a te cantiamo "gloria nel più alto dei
cieli";
ti
lodiamo e ti amiamo col cuore di Maria, tua Madre Santissima e di Giuseppe, tuo
padre- castissimo;
ti
amiamo e ti offriamo i nostri cuori con tutte le potenze di amore che tu stesso
ci hai donato e ti stringiamo ai nostri umili cuori con tutta la forza che tu
ci hai donato;
O
Gesù, Bambino divino, noi tutti qui presenti ti abbracciamo gridando: Non
permettere che possiamo separarci mai da te. Così sia. Gloria al Padre...
Coroncina a Gesù Bambino
1 Pater, 3 Ave, 1 Gloria e 1 Angelo di Dio
Nei grani grossi del Rosario: Gesù bambino rendi il mio cuore come il Tuo!
Nei grani piccoli: Ave Maria, Madre del Divin Infante, per la gioia e il dolore di essere Madre di Dio fatto bambino, ottienici un cuore umile e il dono dell'infanzia dello spirito.
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