lunedì 30 gennaio 2012

L'Adorazione dell'Infanzia di Gesù

Lunedì dedicato alla riparazione (per la mancanza di umiltà degli uomini Gesù bambino Dio è la medicina, e per il suffragio ai defunti dimenticati tanto spesso nelle preghiere e bisognosi di preghiera per l'ingresso nell'eterna pace del Padre): Catechesi sull'infanzia di Gesù (2 parte...) per leggere la prima parte visita l'etichetta "Adorazione dell'infanzia di Gesù

A scopo riparatorio offrire queste preghiere immergendole nel Divin Volere nei meriti del Divin Redentore, pregando come il post più sotto nella Divina Volontà.

Il bue e l'asino

La tradizione mette accanto a Gesù, nella grotta, il bue e l'asinello. Nessun presepio ne è senza.
Il Vangelo non dice niente. Ne parlano invece gli apocrifi.
Che ci fosse l'asino è facile, dal momento che il viag­gio da Nazaret a Betlemme, Maria e Giuseppe devono averlo fatto sull'asinello, necessario soprattutto per Maria che stava per essere madre. Quanto al bue... se quella era una grotta o una stalla per animali... è sempre naturale che ci potesse essere anche lui!
Gli scrittori non adducono questi argomenti, ma par­tono da un testo del profeta Isaia (1, 3): « Il bue conosce il proprietario e l'asino la greppia del padrone, ma Israele non conosce e il mio popolo non comprende ».
È evidente che questo testo non ha alcuna relazione con la nascita di Gesù, soprattutto considerando il suo contesto che parla della condotta del popolo di Israele.
Un vangelo apocrifo giunge a dire che questi animali « adoravano » il Signore. Non è esatto poiché l'adorazio­ne (= riconoscimento della divinità del Bambino) è un at­to della volontà libera, illuminata dalla ragione e dalla grazia, cosa che negli animali non può avvenire. L'autore vuol dire semplicemente che l'atteggiamento degli anima­li « assomigliava » a un atto di adorazione.
Allo stesso modo gli animali non possono volere, amare, scegliere una cosa invece di un'altra... tutte cose esclusive degli esseri ragionevoli. A volte sembrano com­piere tutto ciò, ma in loro è semplicemente un istinto na­turale.

L'adorazione dei pastori

« C'erano in quella regione alcuni pastori che veglia­vano di notte facendo la guardia al loro gregge ». Così il vangelo di Luca al capitolo secondo (2, 8).
Vediamo cosa aggiungono gli apocrifi.
Appena nato Gesù, san Giuseppe pensò di recarsi a Betlemme a procurare del cibo. Qualcosa infatti avevano portato con sé, ma non era sufficiente. All'entrata della grotta scorse alcuni uomini che avanzavano discutendo tra di loro.
Era ormai giorno. Giuseppe chiede:
- Avete per caso un agnello da vendere, o qualche gallina, o delle uova?...
- Vedi, o uomo, che non abbiamo niente con noi... Siamo alla ricerca di verificare un grande avvenimento che ci è stato annunciato. Abbiamo fatto il giro di Be­tlemme senza trovare nulla, e siamo giunti fino a qui...
- Oh! Venite nel mio ricovero - risponde Giusep­pe - troverete proprio qui quanto cercate... Ma raccon­tatemi ciò che vi è stato annunciato...
I pastori presero a narrare: « La notte scorsa, mentre sedevamo a fare la guardia sul monte, la luna si è levata fulgida come un giorno sereno. Come d'abitudine noi ba­davamo alle nostre greggi per via dei ladri e dei lupi e ci raccontavamo delle storielle; altri cantava, e ci si distraeva vicendevolmente. In quel momento eravamo molto alle­gri.
Mentre tra noi le cose andavano così, ci è apparso un personaggio grande e potente che veniva dall'Oriente. Venne a noi rifulgente di splendore divino e attorno a lui abbiamo visto una grande moltitudine di quadrighe. A questa vista fummo presi da grande spavento e siamo ca­duti a terra. Ma quel personaggio, con grande voce, ci ha detto: "Non temete, pastori, perché ecco che io sono ve­nuto ad annunziarvi lo splendore di Dio e un grande gau­dio, non solo per voi, ma per tutti i popoli; perché oggi è nato Cristo il Signore, che è il salvatore di tutte le potestà dei cieli e degli uomini. Ecco, si è manifestato oggi in Be­tlemme, la città di Davide. Andate dunque e lo troverete avvolto in fasce e posto in una mangiatoia. Egli è il figlio di Dio venuto a dare la vita eterna alle genti e a tutti colo­ro che credono in lui".
Dopo che egli ci disse queste cose, abbiamo udito le voci di molti angeli che nei cieli cantavano e diceva­no: "Gloria a Dio negli altissimi e pace in terra agli uomi­ni di buona volontà". Cantando, dicevano queste e mol­te altre cose. Perciò siamo venuti qui per ammirare que­sto e vedere il dono di Dio, secondo quanto ci è stato det­to ».
Allora Giuseppe disse:
- Venite; il Bambino annunciato è qui, nella grotta. I pastori entrarono, videro il Bambino e l'adoraro­no... Restando a lungo raccolti in preghiera, videro il bimbo cambiare di aspetto davanti ai loro occhi. Dappri­ma apparve giocondissimo, poi austero e tremendo, poi soavissimo e umano, poi di nuovo piccolo... poi grande... Così Dio volle manifestare loro ciò che quel bambino era e sarebbe stato.
Gesù quindi aprì gli occhi e la boccuccia: una grande luce emanò da quel corpo e un soavissimo profumo dalla sua bocca.
Entusiasti, i pastori si congratularono con Giusep­pe, che credevano il vero papà, e lo invitarono a pranzo presso i loro ovili. Naturalmente Giuseppe non poté accettare per non abbandonare il bambino e la Madre. Allora i pastori se ne andarono e tornarono alla grotta con abbondanza di doni: latte, formaggio, qualche agnel­lino.
Grande fu la loro gioia e glorificavano Dio che aveva mandato sulla terra il salvatore del mondo.

PREGHIERE A GESÙ BAMBINO

«Donaci un cuore puro per amare. Un cuore che palpita e non un cuore di pietra.
Donaci il tuo cuore per amare i nostri fratelli, per amarli veramen­te e dimenticare noi stessi. Dona la serenità ai nostri cuori.
Donaci i tuoi occhi per vedere come tu sai vedere.
Donaci le tue mani per operare come tu solo sai fare.
Donaci il tuo soffio per ispirarci la preghiera, quella vera, quella che sale a te ed è capace di trasformare e farci vivere con un cuore nuovo, sempli­ce, capace di donare».
 ADORIAMO IL SIGNORE GESÙ CHE È VENUTO AL MONDO
- O Bambino Gesù, tanto atteso nei secoli e dall'umanità, tanto at­teso anche dai nostri poveri cuori, noi ti adoriamo e ti salutiamo; ti esprimiamo a nome di tutte le creature l'immensa gratitudine per essere venuto a salvarci secondo la Promessa divina.
- Vogliamo onorarti con tutta la gioia e l'entusiasmo di cui siamo capaci e insieme gridiamo: "Gloria, onore e benedizione a te, verbo di Dio fatto carne.
Ti adoriamo e ti lodiamo figlio di Dio e di Maria Santissima;
ti adoriamo nella tua estrema povertà;
ti adoriamo, agnello di Dio venuto a togliere i nostri peccati;
ti adoriamo, pane di vita, venuto a darci la vera vita;
ti adoriamo in quanto partecipe delle nostre lacrime, per i nostri do­lori, per darci la vera felicità;
ti adoriamo, o Dio fatto Bambino, a te cantiamo "gloria nel più alto dei cieli";
ti lodiamo e ti amiamo col cuore di Maria, tua Madre Santissima e di Giuseppe, tuo padre- castissimo;
ti amiamo e ti offriamo i nostri cuori con tutte le potenze di amore che tu stesso ci hai donato e ti stringiamo ai nostri umili cuori con tut­ta la forza che tu ci hai donato;
ti amiamo, o divina vittima di amore, che sei venuto a portarci la pa­ce, la speranza e la gioia:
O Gesù, Bambino divino, noi tutti qui presenti ti abbracciamo gri­dando: Non permettere che possiamo separarci mai da te. Così sia. Gloria al Padre...
Coroncina a Gesù Bambino
1 Pater, 3 Ave, 1 Gloria e 1 Angelo di Dio
Nei grani grossi del Rosario: Gesù bambino rendi il mio cuore come il Tuo!
Nei grani piccoli: Ave Maria, Madre del Divin Infante, per la gioia e il dolore di essere Madre di Dio fatto bambino, ottienici un cuore umile e il dono dell'infanzia dello spirito.

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