venerdì 20 gennaio 2012

Per comprendere l'importanza delle Ore della Passione

(Gesù, a Luisa Piccarreta:)

“Figlia, rinata per il mio amore, su levati alla vita della mia grazia e del mio amore; cor-rispondimi in tutto, e come mi hai fatto compagnia con le nove considerazioni sull’eccesso del mio amore lungo la novena della mia Natività, così
continua a fare le altre 24 considerazioni circa la mia Passione e Morte di Croce, distribuendole nelle 24 ore della giornata;
in queste scorgerai altri eccessi più sublimi del mio amore e Mi sarai di continuo sollievo nel-le dolorosissime pene che Mi vengono dalle ingrate creature; in vita sarai del tutto amante della mia Sepoltura ed in morte avrai l’ottima parte della mia Gloria”.



Dal Volume 7 - 9 novembre 1906

Gesù gradisce chi rumina sempre la Sua Passione.

(Scrive Luisa:)

Trovandomi nel solito mio stato, stavo pensando alla Passione di Nostro Signore; mentre ciò facevo, Gesù è venuto e mi ha detto:
“Figlia mia, mi è tanto gradito chi rumina sempre la Mia Passione, ne sente dispiacere e Mi compatisce, poiché Mi sento rinfrancato da tutto ciò che soffrii nel corso della Mia Passione. L’anima, ruminandola sempre, prepara un cibo continuo, nel quale ci sono tanti di-versi condimenti e sapori, che formano diversi effetti. Nel corso della Mia Passione Mi diedero funi e catene per legarMi, l’anima Mi scioglie e Mi dà la libertà. Quelli Mi disprezzarono, Mi sputarono e disonorarono, ella Mi apprezza, Mi pulisce da quegli sputi e Mi onora. Quelli Mi spogliarono e Mi flagellarono; ella Mi risana e Mi veste. Quelli Mi coronarono di spine, trat-tandomi da Re di burla, Mi amareggiarono la bocca di fiele e Mi crocifissero, ella, ruminando tutte le mie pene, Mi corona di gloria, Mi onora per suo Re, Mi riempie la bocca di dolcezza, dandoMi il cibo più squisito quale è la memoria delle Mie stesse Opere, e, schiodandoMi dalla Croce, Mi fa risorgere nel suo cuore. Io le do per ricompensa, ogniqualvolta ella fa ciò, una nuova vita di grazia; perciò, ella è il mio cibo ed Io Mi faccio suo cibo continuo. Ciò che più Mi piace è chi rumina sempre la Mia Passione”.


Vol. 11 - 24 marzo 1913

L’anima, ripetendo ciò che Gesù soffrì,
si riempie di Lui.

Sentivo un certo scontento per la privazione del mio sempre amabile Gesù, e Lui, venendo per poco, mi ha detto:
“Figlia mia, cosa fai? Io sono la contentezza dei contenti. Stando in te e sentendo alcune insoddisfazioni, riconosco che sei tu; infatti non Mi riconosco essere Io soltanto in te, poiché le insoddisfazioni sono parte della natura umana e non di quella divina. La Mia Volontà è che l’umano non più esista in te, ma soltanto la Mia Vita Divina ”.
Aggiungo che, pensando tra me alla dolce Mamma, Gesù mi ha detto:
“Figlia mia, alla mia cara Mamma mai sfuggì il pensiero della Mia Passione; Ella, a forza di ripetere la Mia Passione, si riempì tutta di Me. Così succede all’anima; a forza di ri-petere ciò che Io soffrii, si riempie di Me”.


Vol. 11 - 10 aprile 1913

Queste ‘Ore’ non le considero come cose vostre,
ma come cose fatte da Me.

Questa mattina il mio amabile Gesù è venuto ed, abbracciandomi il cuore, mi ha detto:

“Figlia mia, chi pensa sempre alla mia Passione, forma nel suo cuore una sorgente; quanto più ella pensa alla mia Passione, tanto più questa sorgente si ingrandisce; e sicco-me le acque che sorgono, sono acque comuni a tutti, così questa sorgente della mia Passione che si forma nel cuore, serve a bene dell’anima, a Gloria mia e a bene delle creature”.
Ed io: “Mio Bene, dimmi, che cosa darai in compenso a quelli che faranno le ‘Ore della Passione’ come Tu me le hai insegnate?”
E Lui: “Figlia mia, non riguarderò queste ‘Ore’ come cose vostre, ma come cose fatte da Me e vi darò i miei stessi meriti, come se Io stessi soffrendo in atto la mia Passione, e co-sì vi farò conseguire gli stessi effetti secondo la disposizione delle anime. Questo in terra, e per quale motivo premio maggiore non potrei darvi poi in Cielo? Queste anime me le met-terò di fronte, saettandole con saette di amore e di contenti, per quante volte hanno fatto le ‘Ore della mia Passione’ e loro saetteranno Me. Che dolce incanto sarà questo per quei Bea-ti!…”
Poi ha soggiunto: “Il mio Amore è fuoco, ma non come il fuoco materiale che distrugge le cose e le riduce in cenere; il mio fuoco vivifica, perfeziona; e se brucia e consuma tutto ciò che non è santo, i desideri, gli affetti, i pensieri che non sono buoni, questa è la virtù del mio fuoco: brucia il male e dà vita al bene, sicché se l’anima non sente in sé nessuna ten-denza al male, può essere certa che c’è il mio fuoco. Se poi sente in sé fuoco e mescolamen-to di male, c'è molto da dubitare che non sia il mio vero fuoco”.


Vol. 11 - 6 settembre 1913

Le ‘Ore della Passione di Gesù’
sono uscite dal fondo del Suo Cuore. A chi le fa,
al posto delle indulgenze Gesù dà una manata di Amore.

Stavo pensando alle ‘Ore della Passione’ scritte, e come sono senza indulgenza, e quindi chi le fa non guadagna, mentre vi sono tante preghiere arricchite di tante indulgenze. Mentre ciò pensavo, il mio sempre amabile Gesù, tutto benignità mi ha detto:
“Figlia mia, con le preghiere indulgenziate si guadagna qualche cosa, invece le ‘Ore della Mia Passione’, che sono le stesse mie preghiere, le mie riparazioni e tutto Amore, sono pro-prio uscite dal fondo del Mio Cuore; hai forse dimenticato quante volte Mi sono unito a te, per farle insieme, e ho convertito i flagelli in grazie, su tutta la terra? Quindi è tale e tanto il mio compiacimento, che invece della indulgenza do una manata di amore che contiene pe-gni incalcolabili di infinito valore e poi, quando le cose son fatte per puro amore, il mio Amo-re vi trova lo sfogo e non è indifferente che la creatura dia sollievo e sfogo all’Amore del Cre-atore”.


Vol. 11 - 10 aprile 1914

Le spine intinte nel Sangue di Gesù risaneranno l’uomo e
gli restituiranno la corona che il peccato gli aveva tolto.

Questa mattina il mio amabile Gesù è venuto Crocifisso e mi partecipava le sue pene, e mi ha attirato a Sé, tanto, nel mare della Sua Passione, che quasi passo per passo Lo seguivo. Ma chi può dire tutto ciò che comprendevo? Sono tante le cose che non so dove incominciare. Dico solo che nel vederGli strappare la corona di spine (le spine trattenevano il Sangue e non lo face-vano uscire), il Sangue è uscito da quei piccoli fori e pioveva a larghi rivi sulla faccia, sopra i capelli, e poi andava scendendo su tutta la Sua Persona. E Gesù:
“Figlia mia, queste spine che Mi pungono la Testa, pungeranno l’orgoglio, la superbia, le piaghe più nascoste per far uscire fuori il pus che contengono, e le spine intinte nel Mio Sangue le risaneranno e restituiranno la corona che il peccato aveva loro tolto”.
Poi Gesù mi faceva passare ad altri passi della Passione, ma io mi sentivo trafiggere il cuore nel vederLo tanto soffrire.
E Lui, quasi per sollevarmi, ha ripreso a parlare del Suo Santo Volere: “Figlia mia, il mio centro sulla terra è l’anima che fa il Mio Volere …”.


Vol. 11 - Ottobre 1914

A chi fa le ‘Ore della Passione’
insieme a Gesù e con la Sua stessa Volontà,
per ogni parola Egli darà in compenso un’anima, un bacio.
Queste ‘Ore’ sono le più preziose di tutte.

Stavo scrivendo le ‘Ore della Passione’ e pensavo tra me: Quanti sacrifici nello scrivere queste benedette ‘Ore della Passione’! specialmente nel mettere sulla carta certi atti interni, che sono passati solo tra me e Gesù; quale sarà la ricompensa che Egli mi darà? E Gesù, facen-domi sentire la sua voce tenera e dolce, mi ha detto:
“Figlia mia, per compenso che hai scritto le ‘Ore della mia Passione’, ad ogni parola che hai scritto, ti darò un’anima, un bacio”
Ed io: Amor mio, questo a me; e a quelli che le faranno, che darai?
E Gesù: “Se le faranno insieme a Me e con la Mia stessa Volontà, ad ogni parola che reciteranno darò loro anche un’anima, perché tutta la maggiore o minore efficacia di que-ste ‘Ore della Passione’ sta nella maggiore o minore unione che hanno con Me, e facendole con la Mia Volontà, la creatura si nasconde nel Mio Volere, ed agendo il Mio Volere, posso fare tutti i beni che voglio, anche per una sola parola. E questo, ogni volta che le farete”.
Un’altra volta stavo lamentandomi con Gesù, che dopo tanti sacrifici nello scrivere queste ‘Ore della Passione’, erano tanto poche le anime che le facevano; ed Egli:
“Figlia mia, non ti lamentare, ancor che fosse una sola, ne dovresti essere contenta; non avrei forse sofferta tutta la Mia Passione, anche se avessi dovuto salvare una sola anima? Così anche tu; mai si deve omettere il bene perché pochi se ne avvalgono. Tutto il male è di chi non profitta.
Come la Mia Passione fece acquistare il merito alla Mia Umanità come se tutti si sal-vassero, ad onta che non tutti si salvano, perché la Mia Volontà era quella di salvarli tutti, e meritai secondo che Io volevo, non secondo il profitto che ne avrebbero fatto le creature, così tu, a seconda che la tua volontà si è immedesimata con la Mia Volontà di voler fare bene a tutti, così ne resterai ricompensata. Tutto il male è di quelli che potendo, non le fanno.
Queste Ore sono le più preziose di tutte, perché non è altro che ripetere ciò che feci nel corso della Mia Vita mortale, e ciò che continua nel SS.mo Sacramento. Quando sento queste ‘Ore della mia Passione’, sento la mia stessa voce, le mie stesse preghiere, vedo la Mia Volontà in quell’anima, quale è di volere il bene di tutti e di riparare per tutti, ed Io Mi sento trasportato a dimorare in essa, per poter fare in lei ciò che fa lei stessa; oh! quanto amerei che anche una sola per paese facesse queste ‘Ore della mia Passione’! Senti-rei Me stesso in ogni paese, e la mia Giustizia, in questi tempi grandemente sdegnata, ne resterebbe in parte placata”.

Aggiungo che un giorno stavo facendo l’‘Ora’ in cui la Celeste Mamma diede sepoltura a Gesù, ed io la seguii appresso, per tenerle compagnia nella sua amara desolazione, per compa-tirla. Questa non ero sempre solita farla, solo qualche volta. Ora stavo indecisa se farla o no. E Gesù benedetto, tutto Amore, e come se pregasse, mi ha detto: “Figlia mia, non voglio che tu la tralasci, la farai per amor mio, in onore della mia Mamma; sappi che ogni volta che tu la fai, la mia Mamma si sente come se stesse in persona in terra a ripetere la sua vita, e quin-di riceve Essa quella gloria e amore che diede a Me sulla terra, ed Io sento come se stesse di nuovo la mia Mamma in terra, le sue tenerezze materne, il suo amore e tutta la Gloria che Ella Mi diede, quindi ti terrò in conto di madre”. Onde, abbracciandomi, mi sentivo dire zit-to zitto : “Mamma mia, mamma mia”, e mi suggeriva ciò che fece e soffrì in quest’ora la dolce Mamma, ed io la seguii e da allora in poi non l’ho più tralasciata, aiutata dalla sua Grazia.



Vol. 11 - 4 novembre 1914

Per le ‘Ore della Passione’, Gesù ricompenserà Luisa, anche dopo la sua morte, ogniqualvolta le anime le faranno in terra.

Stavo facendo le ‘Ore della Passione’, e Gesù compiacendosi tutto, mi ha detto:
“Figlia mia, se tu sapessi il grande compiacimento che provo nel vederti ripetere queste ‘Ore della Passione’, e sempre ripeterle, e di nuovo ripeterle, tu ne saresti felice. E’ vero che i miei Santi hanno meditato la Mia Passione ed hanno compreso quanto ho sofferto, e si so-no sciolti in lacrime di compassione, tanto da sentirsi consumare per amore delle mie pene, però non così continuato e sempre ripetuto con quest’ordine.
Sicché posso dire che tu sei la prima che Mi dai questo gusto sì grande e speciale, e vai sminuzzando in te, ora per ora, la mia vita e ciò che soffrii, ed Io Mi sento tanto attirato, che ora per ora ti do e mangio con te lo stesso cibo; e faccio insieme a te ciò che fai tu. Sappi pe-rò che ti ricompenserò abbondantemente di nuova luce e nuove grazie, ed anche, dopo la tua morte, ogniqualvolta si faranno dalle anime su questa terra, queste ‘Ore della Passio-ne’, Io in Cielo ti ammanterò sempre di nuova luce e gloria”.


Vol. 11 - 6 novembre 1914

Riparare per tutti. Chi fa le ‘Ore della Passione’
contraccambia in bene il male fatto a Gesù.

Continuando le solite ‘Ore della Passione’ il mio amabile Gesù, mi ha detto:
“Figlia mia, il mondo sta in continuo atto di rinnovare la Mia Passione. Siccome la mia Immensità involge tutte le creature dal di dentro e dal di fuori, così sono costretto dal loro contatto, a ricevere chiodi, spine, flagelli, disprezzi, sputi e tutto il resto che soffrii nel-la Passione, ed anche di più. Ma intanto, dal contatto di chi fa queste ‘Ore della Mia Pas-sione’, Mi sento togliere i chiodi, frantumare le spine, raddolcire le piaghe, togliere gli sputi, Mi sento contraccambiare in bene il male che mi fanno gli altri, ed Io sentendo che il loro contatto non Mi fa male, ma bene, Mi appoggio sempre più su di loro”.
Oltre a ciò, ritornando il Gesù benedetto a parlare di queste ‘Ore della Passione’ ha detto:
“Figlia mia, sappi che col fare queste ‘Ore’ l’anima prende i miei pensieri e li fa suoi, la mia riparazione, le preghiere, i desideri, gli affetti, anche le più intime mie fibre e le fa sue, ed elevandosi tra il Cielo e la terra, fa il mio stesso ufficio, e come corredentrice dice assieme a Me.
Ecce ego, mitte me;
voglio ripararTi per tutti, risponderTi per tutti
ed impetrare il bene a tutti”.


Vol. 11 - 20 novembre 1914

“Se farai scorrere in te, come vita, la Mia Volontà ed
il Mio Amore, scorrerà in te la Mia Passione”.

Mi sentivo molto afflitta per le privazioni di Gesù benedetto, e molto più per i flagelli che attualmente stanno piovendo sulla terra di cui tante volte Gesù mi aveva parlato, tanti anni pri-ma.
Mi pare proprio che in tanti anni che mi ha tenuta in letto, dividendo insieme il peso del mondo, soffrivamo e lavoravamo insieme a prò di tutte le creature. Mi pare che lo stato di vit-tima in cui l’amabile Gesù mi aveva messo, concatenava insieme, tra me e Lui, tutte le cre-ature. Non vi era cosa che facesse, o castigo che doveva mandare, che non me lo facesse sapere, ed io tanto facevo presso di Lui che, o dimezzavo il castigo, o riuscivo a non farlo mandare affatto.
( … )
Ora, ritorno a dire che, stando molto afflitta, Gesù nel venire per sollevarmi mi ha presa fra le mani e le braccia e mi ha detto:
“Figlia mia, sollevati, chi fa la Mia Volontà non resta mai scompagnato da Me, anzi è in-sieme a Me, nell’opera che compio, nel desiderio che ho di tutte le creature, e non riuscendo ad averle, Io sto in attitudine intorno ad esse per farne conquista; ora, trovando in chi fa la Mia Volontà il compimento dei miei desideri, il mio desiderio si riposa in esso, il Mio Amore prende riposo nel suo amore, e così di tutto il resto”.
Poi ha soggiunto:
“Ti ho dato due cose grandissime, che si può dire formavano la Mia stessa Vita: Volontà Divina e Amore. E questa Volontà e questo Amore svolsero in Me la mia Vita e compirono la Mia Passione.
Non altro voglio da te, che la Mia Volontà sia la tua vita, la tua regola, e che in nessuna cosa, sia piccola o grande, sfugga da Essa. Questa Volontà e l’Amore svolgeranno in te la Mia Passione, e quanto più stretta starai alla Mia Volontà, tanto più Mi amerai e La sentirai in te.
Se farai scorrere in te, come vita, la Mia Volontà ed il Mio Amore, scorrerà in te la Mia Passione. Sicché te la sentirai scorrere in ogni tuo pensiero, nella bocca ti sentirai inzuppata la lingua, e la tua parola uscirà calda del Mio Sangue, e parlerai eloquentemente delle mie pene; il tuo cuore ne sarà pieno, ed ogni sbocco che darà a tutto il tuo essere, porterà l’impronta della Mia Passione, ed Io ti andrò sempre ripetendo: Ecco la Mia Vita, ecco la Mia Vita… e Mi diletterò di farti delle sorprese, narrandoti ora una pena, ed ora un’altra, non ancora da te sentita o compresa. Non ne sei contenta?”.


Vol. 11 - 14 agosto 1915

La Passione di Gesù è sempre in atto -
La Giustizia colpisce Gesù dal Cielo e le creature,
con la colpa, colpiscono Gesù dalla terra -
“Non ti stancare di stare intorno a Me
e di ripetere e di passare le mie Piaghe”.

Continuando il mio solito stato, Gesù è venuto appena, ed era tanto stanco, sfinito, che Lui stesso mi ha chiamata a baciare le sue Piaghe e ad asciugarGli il Sangue che scorreva da tutte le parti della Sua SS.ma Umanità. Onde, dopo aver ripassato tutte le Sue Membra, fa-cendo varie adorazioni e riparazioni, il mio dolce Gesù, rinfrancato ed appoggiandosi a me, mi ha detto:
“Figlia mia, la Mia Passione, le Mie Piaghe, il Mio Sangue, tutto ciò che feci e patii, sta tutto in mezzo alle anime, in continuo atto, come se or ora, operassi e patissi, e Mi serve di puntello per appoggiarMi, e di puntello anche per le anime per non cadere nella colpa e sal-varsi.
Ora, in questi tempi di flagelli, Io sto come una persona che vive in aria, cui manca il terre-no sotto, e tra continui urti: la Giustizia Mi urta dal Cielo, le creature con le colpe, dalla ter-ra.
Ebbene, quanto più l’anima sta intorno a Me, baciandoMi le Piaghe, riparandoMi of-frendo il Mio Sangue, in una parola, rifacendo lei ciò che Io feci nel corso della Mia Vita e Passione, tanto più forma altri puntelli su cui poterMi appoggiare per non farMi cadere. Co-sì, di più si allarga il circolo dove le anime trovano appoggio per non cadere nella colpa e sal-varsi.
Non ti stancare, figlia mia, di stare intorno a Me e di ripetere di passare le Mie Piaghe; Io stesso ti somministrerò i pensieri, gli affetti, le parole, per darti campo di stare intorno a Me. SiiMi fedele, i tempi stringono, la Giustizia vuol spiegare il suo furore, le creature La irritano, i puntelli devono moltiplicarsi di più, quindi non mancare all’opera”.


Vol. 11 - 23 aprile 1916

Ogni pena che Gesù ha sofferto,
ha prodotto una luce nella Sua Umanità.

Continuando il mio solito stato, il mio adorabile Gesù si faceva vedere tutto circondato da luce che Gli usciva dal di dentro della Sua SS.ma Umanità, che L’abbelliva in modo da formare una vista incantevole e rapitrice; io sono rimasta sorpresa e mi ha detto:
“Figlia mia, ogni pena che soffrii, ogni goccia di Sangue, ogni piaga, preghiera, parola, azione, passo, ecc. produsse una luce nella Mia Umanità, da abbellirMi in questo modo, da tener rapiti tutti i Beati.
Ora, l’anima ad ogni pensiero della Mia Passione, compatimenti, riparazioni, ecc. … che fa? Non fa altro che attingere luce dalla Mia Umanità ed abbellirsi alla mia assomiglianza; sicché, un pensiero di più alla Mia Passione sarà una luce di più che le porterà un gaudio e-terno”.


Vol. 11 - 13 ottobre 1916

Le ‘Ore della Passione’ sono i piccoli sorsi dolci
che le anime danno a Gesù.

Stavo facendo le ‘Ore della Passione’ e Gesù benedetto mi ha detto:
“Figlia mia, nel corso della Mia Vita mortale, migliaia e migliaia di Angeli corteggia-vano la Mia Umanità e raccoglievano tutto ciò che facevo: i passi, le opere, le parole, an-che i sospiri, le pene, le gocce del Mio Sangue, tutto insomma. Erano Angeli deputati alla mia custodia, a renderMi onore; ubbidienti, salivano e scendevano dal Cielo ad ogni mio cen-no, per portare al Padre ciò che Io facevo.
Ora questi Angeli hanno un ufficio speciale; come l’anima fa memoria della Mia Vita, della Passione, delle mie preghiere, si fanno intorno a quest’anima a raccogliere le sue paro-le, le sue preghiere, i compatimenti che Mi fa, le lacrime, le offerte; le uniscono alle Mie e le portano davanti alla Mia Maestà per rinnovarMi la Gloria della Mia stessa Vita.
E’ tanto il compiacimento degli Angeli che, riverenti, stanno a sentire ciò che dice l’anima e pregano insieme a Lei: perciò, con quale attenzione e rispetto l’anima deve fare queste ‘Ore’, pensando che gli Angeli pendono dalle sue labbra per ripetere appresso a lei ciò che essa dice!”

Poi ha soggiunto:
“Alle amarezze che le creature Mi danno, queste ‘Ore’ sono i piccoli sorsi dolci che Mi danno le anime, ma di fronte ai tanti sorsi amari che ricevo sono troppo pochi i dolci.
Perciò… più diffusione!… più diffusione!”


Vol. 11 - 30 novembre 1916

A Gesù riesce impossibile non amare chi Lo ama.
Gesù quando vede che un’anima è tutta intenta a ripararLo
per i peccatori, Lui per ricambiarla chiede perdono per lei.

Ero molto afflitta per la privazione del Mio adorabile Gesù e piangevo amaramente, e sic-come stavo facendo le ‘Ore della Passione’, il pensiero mi tormentava col dirmi: “Vedi a che ti hanno giovato le riparazioni per gli altri, a farti fuggire Gesù”, e tanti altri spropositi; e Gesù benedetto, mosso a compassione delle lacrime, mi ha stretto al Suo Cuore e mi ha detto: “Figlia mia, tu sei il pungolo, il Mio Amore si trova alle strette con le tue violenze. Se sapessi quanto soffro a vederti soffrire per causa mia! Ma la Giustizia si vuole sfogare, e le tue stesse violenze Mi costringono a nasconderMi.
E le cose imperverseranno di più… perciò, pazienza! E poi sappi che le riparazioni fatte per gli altri ti hanno giovato moltissimo, perché, riparando per gli altri, tu intendevi fare ciò che ho fatto Io, ed Io riparavo per tutti ed anche per te; chiedevo perdono per tutti, come pure chiedevo perdono per te e per te anche Mi dolevo. Quindi facendo tutto ciò che feci, Io venni a prendere insieme le riparazioni, il perdono, ed il dolore che ebbi per te. Per cui ti potrebbero giovare di più le mie riparazioni, il mio perdono, il mio dolore, o il tuo?
E poi, non Mi faccio mai vincere in amore! Quando vedo che l’anima è tutta intenta per amor mio a ripararMi, ad amarMi, a scusarMi, a chiedere perdono per i peccatori, Io per ri-cambiarla, chiedo perdono per lei in modo speciale, riparo ed amo per parte sua, e vado ab-bellendo l’anima con il Mio Amore, con le mie riparazioni e perdono. Perciò, continua a ri-parare e a non suscitare contese tra te e Me”.


Vol. 11 - 30 dicembre 1916

“I carnefici poterono lacerare il Mio Corpo, ma non poterono toccare né la Mia Volontà, né il Mio Amore”. “A mia somiglianza ho dotato l’anima libera nella volontà e nell’amore, affinché liberamente potesse correre verso di Me… e glorificare il Padre… e correre nei cuori di tutti per colpirli d’amore”.

Continuando il mio solito stato, io pensavo alle pene del mio amabile Gesù ed offrivo il mio martirio interno, unito alle pene di Gesù, e Gesù mi ha detto:
“Figlia mia, i carnefici poterono lacerare il Mio Corpo, insultarMi, calpestarMI, ecc.…; ma non poterono toccare né la Mia Volontà, né il Mio Amore. Questi li volli liberi, affinché come due correnti potessero correre, senza che nessuno potesse impedirle, riversandoMi a be-ne di tutti, anche degli stessi nemici; essi Mi colpivano coi flagelli, ed Io colpivo i loro cuori col Mio Amore e con la Mia Volontà li incatenavo. Essi Mi pungevano la Testa con spine, ed il Mio Amore accendeva la luce nelle loro menti per farMi conoscere; essi Mi aprivano le piaghe, ed il Mio Amore sanava le piaghe delle anime loro; essi Mi davano la morte, ed il Mio Amore restituiva loro la Vita, tanto che mentre spirai sulla Croce, la vampa del Mio Amore, toccando il loro cuore, li costrinse a prostrarsi davanti a Me ed a confessarMi per vero Dio.
Mai finii così glorioso e trionfale come lo fui nelle pene nel corso della Mia Vita morta-le, quaggiù.
Ora, figlia mia, a mia somiglianza, ho dotato l’anima libera nella volontà e nell’amore, sicché gli altri possono impadronirsi dell’operato esterno delle creature, ma dell’interno della volontà, dell’amore, nessuno, nessuno! Ed Io stesso la volli libera in questo, affinché libera-mente, non forzata, potesse correre questa volontà e questo amore verso di Me, ed immergen-dosi in Me potesse offrirMi gli atti più nobili e puri che la mia creatura può darMi, ed essendo Io libero ed essa pure, possiamo riversarci a vicenda, e correre, correre verso il Cielo, per amore e glorificare il Padre e dimorare insieme con la Trinità Sacrosanta; correre verso la terra per fare bene a tutti; correre nei cuori di tutti per colpirli d’amore e con la volontà inca-tenarli e farne conquiste, sicché dote più grande non potevo dare alla creatura.
Ma dove la creatura può fare sfoggio di questa libera volontà e di questo amore? Nel patire, perché proprio nel patire l’amore cresce, si ingrandisce la volontà, e come regina reg-ge se stessa, lega il Mio Cuore e le sue pene Mi circondano come corona, Mi impietosiscono e Mi faccio dominare, sicché non so resistere alle pene di un’anima amante, e come regina la tengo al mio fianco, ed è tanto il dominio di questa creatura nelle pene, che le fanno acqui-stare modi nobili, dignitosi, insinuanti, eroici, disinteressati, simili ai miei modi, che le altre creature fanno a gara per farsi dominare da queste anime.
E quanto più l’anima opera con Me, s’immedesima con Me, tanto più Mi sento assorbito da quella; sicché come pensa, sento assorbito il mio pensiero nella sua mente, come guarda, come parla, come respira, così Mi sento assorbire lo sguardo, la voce, il respiro, l’azione, il passo, il palpito, tutto Mi assorbe.
E mentre Mi assorbe fa sempre acquisto dei miei modi, della mia somiglianza, ed Io vado continuamente rimirandoMi in lei e trovo Me stesso”.


Vol. 11 - 2 febbraio 1917

Il mondo si è squilibrato perché
ha perduto il pensiero della Mia Passione.

Trovandomi nel solito mio stato, mi son trovata fuori di me stessa. Ho visto il mio sempre amabile Gesù, tutto grondante sangue, con un’orribile corona di spine. A stento mi guardava at-traverso le spine, e mi ha detto:
“Figlia mia, il mondo si è squilibrato perché ha perduto il pensiero della Mia Passione. Nelle tenebre non ha trovato la luce della Mia Passione che lo rischiarava, che gli permetteva di conoscere il Mio Amore - e quante pene Mi costano le anime! -
Poteva rivolgersi ad amare Chi veramente lo ha amato, e la luce della Mia Passione, guidandolo, lo avrebbe messo in guardia da tutti i pericoli. Nella debolezza non ha trovato la forza della Mia Passione che lo sosteneva; nell’impazienza non ha trovato lo specchio della mia pazienza che gli infondeva calma, rassegnazione, per cui vergognandosi di fronte alla mia pa-zienza, si sarebbe fatto un dovere di dominare sé stesso. Nelle pene non ha trovato il conforto delle pene di un Dio, che sostenendo le sue gli infondeva amore al patire; nel peccato non ha trovato la mia santità, che facendogli fronte gli infondeva odio alla colpa.
Ah! In tutto ha prevaricato l’uomo, perché si è scostato in tutto da Chi poteva aiutar-lo, quindi il mondo ha perduto l’equilibrio.
Ha fatto come un bambino che non ha voluto più conoscere la madre, come un discepolo che, sconoscendo il maestro, non ha voluto più sentire i suoi insegnamenti, né imparare le sue lezioni.
Che ne sarà di questo bambino e di questo discepolo? Saranno il dolore di sé stessi, ed il terrore e il dolore della società.
Tale è diventato l’uomo: terrore e dolore, ma dolore senza pietà. Ah! L’uomo peggiora sempre, ed Io lo piango con lacrime di sangue!”


Vol. 12 - 16 maggio 1917

Effetti delle ‘Ore della Passione’: Ogni volta che la creatura
si fonde in Me, dà a tutte le creature un flusso di Vita Divina.
Non c’è anima che entra in Purgatorio o in Paradiso che
non porti l’impronta delle ‘Ore della Passione’.
Queste ‘Ore’ sono l’ordine dell’Universo.

Trovandomi nel mio solito stato, stavo fondendomi tutta nel mio dolce Gesù, e poi mi ri-versavo tutta nelle creature, per dare ad esse tutto Gesù. Ed Egli mi ha detto:
“Figlia mia, ogni volta che la creatura si fonde in Me, dà a tutte le creature un flusso di Vita Divina, e, secondo che le creature hanno bisogno, ottengono il loro effetto; chi è debole sente la forza, chi è ostinato nella colpa riceve la luce, chi soffre riceve il conforto, e così di tutto il resto”.
Poi mi sono trovata fuori di me stessa; mi trovavo in mezzo a tante anime (sembravano a-nime purganti e santi) che nominavano una persona di mia conoscenza morta da non molto; mi dicevano che lui si sente felice nel vedere che non c’è anima che entra in Purgatorio che non porti l’impronta delle ‘Ore della Passione’, e aiutata e corteggiata da queste ‘Ore’, prende posto in luogo sicuro; non c’è anima che vola in Paradiso che non sia accompagnata da queste ‘Ore della Passione’: esse fanno piovere dal Cielo continua rugiada sulla terra, nel Purgatorio e fin nel Cielo.
Nel sentire ciò, dicevo tra me: Forse il mio amato Gesù, per mantenere la parola data, che ad ogni parola delle ‘Ore della Passione’ avrebbe dato un’anima, non salva un’anima se non si serve di queste ‘Ore’.
Poi sono ritornata in me stessa, ed avendo trovato il mio dolce Gesù, Gli ho chiesto se fosse vero. E Lui:
“Queste ‘Ore’ sono l’ordine dell’Universo e mettono in armonia il Cielo e la terra e Mi trattengono dal mandare il mondo a sfascio; sento mettere in circolo il Mio Sangue, le Mie Piaghe, il Mio Amore e tutto ciò che feci. Scorrono su tutti per salvare tutti; e come le anime fanno queste ‘Ore della Passione’, Mi sento mettere in vita il Mio Sangue, le mie Piaghe, le mie ansie di salvare le anime e, sentendomi ripetere la mia Vita, come possono le creature ot-tenere alcun bene se non per mezzo di queste ‘Ore’? Perché ne dubiti? La cosa non è tua, ma mia: tu sei stata lo sforzato e debole strumento”.


Vol. 12 - 12 luglio 1918

Ogni parola sulla Mia Passione, pensiero, compatimento,
riparazione, tante elettricità di comunicazioni
aprono tra Me e l’anima.

Stavo pregando per un’anima moribonda con un certo timore ed ansietà, ed il mio amabile Gesù, venendo mi ha detto: “Figlia mia, perché temi? Non sai tu che ogni parola sulla Mia Passione, pensiero, compatimento, riparazione, ricordo delle mie pene, tante elettricità di co-municazioni aprono tra Me e l’anima? E quindi di tante varietà di bellezze si va adornando l’anima; lei ha fatto le ‘Ore della Passione’, si è vestita del Mio Sangue ed ornata delle Mie Piaghe, ed Io la riceverò come figlia della Mia Passione; questo fiore è cresciuto nel tuo cuo-re ed Io lo benedico e lo ricevo nel Mio come un fiore prediletto”. E mentre ciò diceva si spri-gionava un fiore dal mio cuore e prendeva il volo verso Gesù.


Vol. 13 - 21 ottobre 1921

Quanto bene produce il pensare alla Passione di Gesù,
in cui ci sono tutti i rimedi ai mali dell’uomo.

Stavo pensando alla passione del mio dolce Gesù, ed Egli nel venire mi ha detto:
“Figlia mia, ogniqualvolta l’anima pensa alla Mia Passione, si ricorda di ciò che ho sof-ferto, mi compatisce, si rinnova in lei l’afflizione delle mie pene, il Mio Sangue sorge per i-nondarla, le mie piaghe si mettono in via per sanarla se è piagata, o per abbellirla se è sana, e tutti i miei meriti per arricchirla. Il traffico che fa è sorprendente: è come se mettesse al banco tutto ciò che feci e soffrii, e ne riscuotesse il doppio.
Perciò tutto quello che feci e soffrii sta in continuo atto di darsi all’uomo, come il sole sta in continuo atto di dar luce e calore alla terra; il mio operato non è soggetto ad esauri-mento. Solo che l’anima lo voglia e quante volte lo vuole, riceve il frutto della Mia Vita. Sicché, se si ricorda venti, cento, mille volte, della Mia Passione, tante volte di più gode gli ef-fetti di Essa. Ma quanto pochi sono quelli che ne fanno tesoro! Con tutto il bene della Mia Passione, si vedono anime deboli, cieche, sorde, mute, zoppe, cadaveri viventi che fanno schifo. Perché? Perché la Mia Passione è messa in oblio; le mie pene, le mie piaghe, il mio Sangue, sono fortezze che tolgono le debolezze; sono luce che danno vista ai ciechi; sono lingua che scioglie le lingue ed apre l’udito; sono via che raddrizza gli zoppi; sono vita che fa risorgere i morti. Tutti i rimedi che ci vogliono per l’umanità, nella mia Vita e Passione ci sono, ma le creature disprezzano la medicina e non si curano dei rimedi, e perciò si vede che con tutta la Mia Redenzione, lo stato dell’uomo perisce, come affetto da una tisi incu-rabile.
E quello che più Mi addolora è vedere persone religiose che si affaticano per fare ac-quisto di dottrine, di speculazioni, di storie e, della Mia Passione: nulla! Sicché la Mia Passione molte volte è sbandita dalle Chiese, dalle bocche dei Sacerdoti: il loro parlare è senza Luce e i popoli restano più digiuni di prima”.

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