mercoledì 29 febbraio 2012

Pane quotidiano

CANTO AL VANGELO (cf. Gl 2,12-13)
R. Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!

Ritornate a me con tutto il cuore, dice il Signore,
perché sono misericordioso e pietoso.
R. Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!


VANGELO (Lc 11,29-32)
A questa generazione non sarà dato che il segno di Giona.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire:
"Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell'uomo lo sarà per questa generazione.
Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone.
Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona".
Parola del Signore.

Spirito Santo immergimi nella Parola di Dio per la quale Tu vuoi ch'io viva e fanne scrittura della mia vita.
Amen!
Oggi Gesù tocca il tema della conversione. Quante volte nel corso dei secc. Dio chiama a conversione il popolo Santo che si è scelto per vivere in mezzo all'uomo. Ma il popolo che inizialmente accoglieva la volontà divina, poi corrompeva facilmente il suo cuore agli idoli dei popoli circostanti, che adoravano e servivano statue e amuleti di ogni tipo, pur di avere un Dio a portata delle loro mani.Un Dio a misura e necessità d'uomo. 
Dio aveva dato a Israle tantissime volte grazie su grazie, da Abramo, a Mosè con il decalogo e tutti i profeti nel corso dei tempi, aveva sempre voluto mostrarsi ai figli del Suo Amore, alla Sua Santa Famiglia, per donare con Sè stesso e il proprio Volere, il proprio amore e la gioia ai cuori. Dio voleva che il suo popolo provasse la gioia di averLo come Padre e protettore, custode, amico infallibile e tenero confidente, ma la durezza e la corruttibilità di Israele più volte Lo porta ad abbandonare questo popolo di dura cervice, che nonostante tutti i benefici e gli interventi salvifici di Dio come la liberazione dalla schiavitù egiziana e la provvidenza dei quarant'anni nel deserto che servirono per giungere alla terra promessa, fu sempre tradito, abbandonato per la preferenza di dèi più semplici, materialmente accessibili alla poverà umana, dèi che l'uomo poteva costruirsi e pregare all'occorrenza. Dio percio' da sempre ha chiamato l'uomo alla conversione, a seguire la Sua via, ad avere fiducia in Lui, ad amare Lui solo, perchè Lui solo bastava alle creature delle Sue stesse mani, e nessun idolo inutile e falso, poteva dare ai figli quanto Egli invece destinava alle loro vite. Questi dèi non potevano soccorrere i figli, nè amarli, nè provvederli nel bisogno, nè difenderli dai nemici, perchè erano frutto dell'invenzione di cuori corrotti con satana o di figli che non ancora non conoscendoLo vivevano nell'oscurità e nella menzogna.Percio' la conversione, cioè il ritorno a Dio era necessario perchè questi potessero vivere nella gioia e nella verità di figli, cosa Dio non ha fatto e messo in campo per richiamare l'uomo dal suo male e farlo rientrare nel Suo Amore.Percio' come Ninive si convertì quando Giona predico' la conversione e profeto' la distruzione da parte di Dio di quella città perversa e dei suoi abitanti corrotti, facendo penitenza e rivedendo la propria condotta, così Gesù invitava a fare i farisei, gli scribi, i peccatori di quel tempo, i quali convinti di essere giusti e perfetti agli occhi del popolo e al cospetto di Dio, poichè resi ciechi dal maligno e avvelenati dal proprio orgoglio, per convertirsi chiedevano a Gesù di dimostrare di esser Figlio di Dio suggellando con opere grandiose le Sue parole.Ma in realtà essi chievano a Gesù di dimostrare cio' che asseriva perchè avevano paura di lasciare i propri privilegi, il proprio potere, la propria ricchezza e gli onori che il popolo tributava loro come depositari della verità e della Volontà divina. Gesù infatti leggeva in quei cuori corrotti e malvagi e sapeva che essi erano in malafede, che tutto facevano solo per metterlo alla prova e sbugiardarlo, non solo, ma la loro cecità era tale, che per quante testimonianze di amore divino, miracoli e guarigioni ricevute dal popolo beneficato da Gesù essi ricevevano, essi non credevano, ostinandosi a restare nel loro peccato, nella loro incredulità e durezza. Persino la regina di Saba, che era idolatra, saputo della Sapienza di Salomone, ne fu affascinata e ne comprese la grandiosità, tanto da andare ad attingerLa da questo Re. Gli idolatri e i peccatori che più i farisei e gli israeliti ritenevano immondi, impuri e indegni, sapevano tuttavia al contrario di loro che invece DOVEVANO AMARE DIO PERCHE' LO AVEVANO CONOSCIUTO E NE AVEVANO GUSTATO LE OPERE PER MEZZO DEI PADRI, lasciare le proprie convinzioni lasciandosi attirare da Dio.
Questo Gesù indica come grado di durezza di cuore di quanti gli chiedevano miracoli in malafede. Percio' Gesù dice: A questa generazione non sarà dato che il segno di Giona, preannunziando loro la fine di Gerusalemme, che per non aver accolto il Messia e non essersi voluta convertire, sarebbe stata preda dei nemici nei secoli successivi con le distruzioni che ne sarebbero conseguite.
Questa pero' è anche la nostra fine e quella dell'umanità, se non ci decidiamo seriamente di intraprendere il cammino di conversione che Gesù ci offre per mezzo del Vangelo, insegnandoci il valore dell'amore, la malizia e il potere distruttivo del peccato e dell'orgoglio, e la Volontà Perfetta del Padre per ciascun uomo.
Sia Lodato Gesù Cristo!
Amen!

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