domenica 1 gennaio 2012

Maria Santissima



LA DIVINA MATERNITÀ DI MARIA SS.
Dagli Scritti della Serva di Dio
LUISA PICCARRETA la PFDV



“Figlia diletta della mia Volontà, tu devi sapere che quando voglio fare opere grandi, opere a cui tutta l’umana famiglia deve prendere parte - sempre che il volesse! - è mio solito di accentrare in una sola creatura tutti i beni, tutte le grazie che questa opera contiene, affinché tutti gli altri, come a fonte, possano attingere quel bene quanto ne vogliano. Quando faccio opere individuali do cose limitate, invece quando faccio opere che devono servire al bene generale, do cose senza limite. Ciò feci nell’opera della Redenzione: per poter elevare una creatura a concepire un Uomo e Dio, dovetti accentrare in Lei tutti i beni possibili ed immagi-nabili, dovetti elevarla tanto, da mettere in Lei il Germe della stessa fecondità Paterna, e come il mio Celeste Pa-dre Mi generò vergine nel suo Seno, col Germe verginale del-la sua fecondità eterna, senza opera di donna, ed in questo stesso Germe procedette lo Spirito Santo, così la mia Cele-ste Mamma, con questo Germe eterno, tutto verginale della fecondità Paterna, Mi concepì nel suo seno vergine, senza opera d’uomo.
La Trinità Sacrosanta dovette dare del suo a questa Vergine Divina per poter concepire Me, Figlio di Dio. Mai la mia Santa Mamma poteva concepirmi, non avendo Lei nessun germe. Ora, siccome Lei era della razza umana, questo Germe della fecondità eterna diede virtù di con-cepirlo Uomo, e siccome il Germe era divino, nel mede-simo tempo Mi concepì Dio. E siccome nel generarmi, il Padre, nel medesimo tempo procedette lo Spirito Santo, così nel medesimo tempo che generai nel seno della mia Mamma, procedette la generazione delle anime. Sicché tutto ciò che ab aeterno successe alla Santissima Trinità in Cielo, ripete nel seno della cara Mamma mia.
L’opera era grandissima ed incalcolabile a mente crea-ta; doveva accentrare tutti i beni ed anche Me stesso per fa-re che tutti potessero trovare ciò che volevano...”
(Vol. 15 – aprile 14, 1923)
La Maternità Universale di Maria:
“Il primo sì nel mio Fiat l’ho chiesto alla mia cara Mamma, ed oh, potenza del suo Fiat nel mio Volere! Non appena il Fiat Divino s’incontrò col Fiat della mia Mamma, se ne fecero uno solo. Il mio Fiat la innalzò, la divinizzò, la adombrò e, senza opera umana concepì Me, Figlio di Dio. Nel solo mio Fiat pote-va concepirmi: il mio Fiat le comunicò l’immensità, l’infinità, la fecondità in modo divino e perciò potette restare concepito in Essa l’Immenso, l’Eterno, l’Infinito. Non appena disse: ‘Fiat Mihi’, non solo s’impossessò di Me, ma adombrò insieme tutte le creature, tutte le cose create; sentiva tutte le vite delle crea-ture in Sé e d’allora incominciò a farla da Madre e da Regina di tutti. Quanti portenti non contiene questo sì della mia Mamma! Se li volessi dir tutti non finiresti mai di sentirli!”
(Vol. 12 : 10.1.1921) […] la Celeste Signora, la Sovrana Imperatrice, l’Immacolata, la senza macchia, la mia Madre, la Madre mia. Essa non era simbolo né figura, ma la realtà, la vera Vita, la prima Figlia privilegiata della mia Volontà. Ed Io guar-davo nella Regina del Cielo le generazioni dei figli del Re-gno mio; era la prima impareggiabile creatura che posse-deva integra la Vita del Volere Supremo, e perciò meritò di concepire il Verbo Eterno e maturare nel suo Cuore materno la generazione dei figli dell’Eterno Fiat. Poi ven-ne la mia stessa Vita in cui veniva stabilito il Regno che dovevano possedere questi figli fortunati. […]
(Volume 21 - Aprile 8, 1927) Leggiamo nel libro “La Vergine Maria nel Regno della Divina Volontà”, al 20° giorno la lezione che ci dà la Celeste Regina:
“Mia cara figlia, […] voglio dirti che sono Madre di Ge-sù. Le mie gioie sono infinite; mari di felicità mi inondano. Io posso dire: sono Madre di Gesù; la sua creatura, la sua ancella è Madre di Gesù, e solo al Fiat lo debbo. Esso mi rese piena di Grazia, preparò la degna abitazione al mio Creatore. Perciò, gloria sia sempre, onore, ringraziamento al Fiat Supremo.
Ora ascoltami, figlia del mio Cuore. Non appena fu formata con la Potenza del Fiat Supremo la piccola Uma-nità di Gesù nel mio seno, il Sole del Verbo Eterno s'in-carnò in Essa. Io avevo il mio Cielo, formato dal Fiat, tut-to tempestato di stelle fulgidissime, che scintillavano gioie, beatitudini, armonie di bellezza divine, ed il sole del Verbo Eterno, sfolgorante di luce inaccessibile, venne a prendere il suo posto dentro di questo Cielo, nascosto nella sua pic-cola Umanità; e non potendolo contenere, il centro di questo Sole stava in Essa, ma la sua luce straripava fuori, ed investendo cielo e terra giungeva ad ogni cuore e col suo picchio di luce bussava a ciascuna creatura e con voci di luce penetrante diceva loro:
“Figli miei, apritemi; datemi il posto nel vostro cuore; sono sceso dal Cielo in terra per formare in ciascuno di voi la mia Vita; la mia Madre è il centro dove risiedo, e tutti i miei figli saranno la circonferenza, dove voglio formare tante mie vite per quanti figli ci sono”.
E la luce picchiava e ripicchiava senza mai cessare, e la piccola Umanità di Gesù gemeva, piangeva, spasimava e, dentro di quella luce, che giungeva nei cuori, faceva scorrere le sue lacrime, i suoi gemiti ed i suoi spasimi d'amore e di do-lore.


Or tu devi sapere che la tua Mamma incominciò una nuova vita. Io ero a giorno di tutto ciò che faceva il Figlio mio. Lo vedevo divorato da mari di fiamme d'amore; ogni suo palpito, respiro e pena, erano mari d'amore che sprigiona-va, con cui involgeva tutte le creature per farle sue a forza d'amore e di dolore. Perché tu devi sapere che, come fu con-cepita la sua piccola Umanità, concepì tutte le pene che doveva soffrire, fino all'ultimo della sua Vita. Racchiuse in sé stesso tutte le anime, perché, come Dio, nessuno Gli poteva sfuggire. La sua Immensità racchiudeva tutte le creature, la sua Onniveggenza Gliele faceva tutte presenti. Quindi il mio Gesù, il Figlio mio, sentiva il peso ed il far-dello di tutti i peccati di ciascuna creatura. Ed io, la Mamma tua, Lo seguivo in tutto e sentii nel mio materno Cuore la nuova generazione delle pene del mio Gesù e la nuova generazione di tutte le anime, che, come Madre, do-vevo generare insieme con Gesù alla Grazia, alla Luce e al-la Vita novella che il mio caro Figlio venne a portare sulla terra.
Figlia mia, tu devi sapere che, dacché io fui concepita, ti amai da Madre, ti sentivo nel mio Cuore, ardevo d'amore per te, ma non capivo il perché. Il Fiat Divino mi faceva fare i fatti, ma mi teneva celato il segreto. Ma come s'incarnò, mi svelò il segreto e compresi la fecondità della mia maternità, che non solo dovevo essere Madre di Gesù, ma Madre di tut-ti, e questa maternità doveva essere formata sul rogo del dolo-re e dell'amore. Figlia mia, quanto ti ho amato e ti amo!
Ora ascoltami, figlia cara, dove si può giungere quando il Divino Volere prende la vita operante nella creatura, e la vo-lontà umana Lo lascia fare senza impedirgli il passo. Questo Fiat, che in natura possiede la Virtù generativa, genera tutti i beni nella creatura: la rende feconda, dandole la maternità su tutti, sopra di tutti i beni e sopra di Colui che l'ha creata. Ma-ternità dice e significa vero amore: amore eroico, amore che si contenta di morire per dar vita a chi ha generato; se non c'è questo, la parola maternità è sterile, è vuota e si riduce a paro-le, ma coi fatti non esiste. Quindi, figlia mia, se vuoi la gene-razione di tutti i beni, fa’ che il Fiat prenda in te la vita ope-rante, il quale ti darà la maternità ed amerai tutti con amore di madre; ed io, la Mamma tua, ti insegnerò il modo come fe-condare in te questa maternità tutta santa e divina”. […] Mamma di Gesù, fammi da Mamma
e guidami nella via della Volontà di Dio. Il 28 dicembre 1938 - Vol. 36, Gesù continua a svelarci la gran-dezza de
La Maternità della Regina del Cielo. “Figlia mia ascoltaMi e prestaMi attenzione: voglio dirti una grande sorpresa del Nostro Amore e voglio che non ti faccia sfuggire nulla. Voglio farti conoscere dove giunge la Maternità della mia Madre Celeste; che cosa fece e quanto Le costò e costa tuttora.
Tu devi sapere che la Gran Regina, non solo Mi fece da Madre col ConcepirMi, col darMi alla luce, col nu-trirMi del suo latte, col prestarMi tutte le cure possibili che ci vollero alla mia Infanzia: ciò non era sufficiente, né al suo Materno Amore, né al mio Amore di Figlio. Perciò il suo Amore Materno correva nella mia mente, e se pensieri afflitti Mi affliggevano, stendeva la sua Maternità in ogni mio pensiero, li nascondeva nel suo Amore, li ba-ciava, sicché la mia Mente Me la sentivo nascosta sotto l’ala materna che non Mi lasciava mai solo: ogni mio pensiero aveva la mia Mamma che Mi amava e Mi presta-va tutte le sue cure materne. La sua Maternità si stendeva in ogni mio respiro, in ogni mio palpito, e se il mio respiro e palpito era soffocato dall’amore e dal dolore, correva con la sua Maternità per non farMi soffocare dall’amore e mettere il balsamo al mio Cuore trafitto. Se guardavo, se parlavo, se operavo, se camminavo, correva per ricevere nel suo Amore Materno i miei sguardi, le mie parole, le mie o-pere, i miei passi; li investiva col suo Amore Materno, li na-scondeva nel suo Cuore e Mi faceva da Mamma.
Anche nel cibo che Mi preparava faceva scorrere il suo Eterno Amore, sicché Io mangiandolo, sentivo la sua ma-ternità che Mi amava.
E poi che dirti quanto sfoggio di Maternità fece nelle mie pene? Non ci fu pena, né goccia di Sangue che versai, che non sentì la mia cara Mamma. Dopo che Mi faceva da Mamma, prendeva le mie pene e il mio Sangue e se li na-scondeva nel suo Materno Cuore per amarli e continuare la sua Maternità. Chi può dirti quanto Mi amò e quanto l’amai? Il mio Amore fu tanto, che non sapevo stare, in tutto ciò che feci, senza sentire la sua Maternità insieme con Me; posso dire che correva per non lasciarMi mai, anche nel respiro, ed Io La chiamavo. La Sua Maternità era per Me un bisogno, un sollievo, un appoggio alla vita quaggiù.
Ora, figlia mia, ascolta un’altra sorpresa d’amore del Tuo Gesù e della nostra Mamma Celeste, perché in tutto ciò che si faceva tra Me e la mia Mamma l’amore non trovava in-toppo, l’amore dell’Uno correva nell’amore dell’Altro per formare una sola Vita. Ora, volendolo fare con le creatu-re, quanti intoppi, ripulse ed ingratitudine! Ma il mio Amore non si arresta mai.
Tu devi sapere che
come la mia inseparabile Mamma stendeva la sua Maternità dentro e fuori della mia Umanità, così La co-stituivo e La confermavo Madre di ciascun pensiero di creatura, d’ogni respiro, d’ogni palpito, di ogni parola e facevo stendere la sua Maternità nelle opere, nei passi, in tutte le loro pene;
la sua Maternità corre ovunque, nei pericoli di ca-dere in peccato, corre e le copre con la sua Maternità perché non cadano; e se son caduti, lascia la sua Ma-ternità come aiuto e difesa per farle rialzare.
La sua Maternità corre e si stende sulle anime che vogliono essere buone e sante; come se trovasse il Suo Gesù in esse, fa da Madre alla loro intelligenza, guida le loro parole, le copre e nasconde nel suo Amore Materno per crescere altrettanti Gesù;
la sua Maternità fa sfoggio sui letti dei morenti ed avvalendosi dei diritti di autorità di Madre dati da Me, Mi dice con accento sì tenero che Io non posso ne-garLe: ‘Figlio Mio, sono Madre e sono figli miei: devo metterli in salvo!’ E mentre ciò dice, li copre col suo Amore, li nasconde nella sua Maternità per metterli in salvo.
Il mio Amore fu tanto che Le dissi:
‘Madre mia, voglio che sii la Madre di tutti: e ciò che hai fatto a Me, farai a tutte le creature: la tua Maternità si stende in tutti gli atti loro in modo che tutti vedrò coperti e nascosti nel tuo Amore Materno’.
La mia Mamma accettò e restò confermata, che
non solo doveva essere Madre di tutti, ma
di investire ciascun atto di essi col suo Amore Materno.

Questa fu una delle grazie più grandi
che feci a tutte le umane generazioni!
Ma quanti dolori non riceve la Mia Mamma? Giun-gono a non voler ricevere la sua Maternità e disconoscerla e perciò tutto il Cielo prega, aspetta con ansia che la Divi-na Volontà sia conosciuta e regni;
ed allora
la Gran Regina farà ai figli del Mio Volere
ciò che fece al Suo Gesù:
la Sua Maternità avrà vita nei figli suoi.
Io cederò il Mio posto a chi vive nel Mio Volere
nel Suo Cuore Materno.

Lei Me li crescerà, guiderà i loro passi,
li nasconderà nella Sua Maternità e Santità,
si vedrà in tutti i loro atti impresso
il Suo Amore Materno
e la Sua Santità; saranno i veri suoi figli che Mi somiglieranno in tutto.
Ed oh, come amerei che tutti sapessero che
chi vuol vivere nel Mio Volere ha una Regina e Madre potente che supplirà a ciò che loro manca!
Li crescerà nel Suo Grembo Materno;
in tutto ciò che faranno starà insieme con loro
per modellare gli atti loro ai Suoi, tanto che
si conoscerà che sono figli cresciuti, custoditi,
educati dall’amore della Maternità della Mamma Mia.
E questi saranno quelli che La renderanno contenta, saranno la Sua gloria ed il Suo onore ” .

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