Carissimi,
vi invitiamo a pregare oggi il Rosario della Mamma Celeste, di leggere e
meditare la Parola di Gesù, di leggere i due posts che riguardano i
progetti futuri del blog di questi prox gg e mesi, e di leggere le
rivelazioni fatte da Gesù a Maria Valtorta sul lunedì della Settimana
santa.
Per la Parola di oggi: http://www.laparola.it/laparoladioggi.php/
IL
SANTO ROSARIO CON MARIA VALTORTA
1
MISTERO GAUDIOSO: L'ANNUNCIAZIONE DELL'ANGELO A MARIA SS
Dice
Gesù:
«Per
ottenere veri frutti dall’Eucarestia, non bisogna considerare
questa come un episodio che si ripete ad epoche più o meno
distanziate nel tempo, ma farne il pensiero base della vita.
Vivere
pensando a Me Eucarestia che mi appresto a venire o che sono
venuto in voi, facendo dell’incontro un continuo presente che dura
quanto dura la vostra vita. Non separarsi con lo spirito da Me,
operare nel raggio che scaturisce dall’Eucarestia, non uscire mai
dalla sua orbita come stelle che rotano intorno al sole e vivono per
merito di esso.
Anche
qui ti propongo a modello Maria. La sua unione con Me deve essere il
modello della tua unione con Me. [289] La vita di Maria, mia Madre,
fu tutta eucaristica. La vita di Maria, la piccola vittima, deve
essere tutta eucaristica.
Se
Eucarestia vuol significare comunione, Maria visse eucaristicamente
per quasi tutta la vita 4.
Poiché Io in mia Madre ero prima d’essere, come uomo, al mondo.
Né, quando come uomo al mondo non fui più, cessai d’essere in
Lei. Non ci siamo più separati dal momento in cui l’ubbidienza fu
santificata sino all’altezza di Dio, ed Io divenni carne nel suo
seno così puro che gli angeli lo sono meno al paragone, così santo
che tale non è nessun ciborio che m’accolga.
Solo
nel seno di Dio vi è perfezione di santità maggiore a quella di
Maria. Ella è, dopo Dio Uno e Trino, la Santa dei Santi.
Se
fosse concesso a voi mortali di vedere la bellezza di Maria quale
essa è, ne restereste rapiti e santificati. Non c’è paragone
nell’Universo che valga a dirvi cosa è mia Madre. Siate santi e la
vedrete.
E
se vedere Dio è la gioia dei beati, vedere Maria è la gioia di
tutto il Paradiso. Perché in Lei non soltanto si beano i cori [290]
angelici e le schiere dei Santi, ma il Padre, il Figlio e lo Spirito
Santo la contemplano come l’opera più bella della loro Trinità
d’amore.
Non
ci siamo mai separati tra noi due. Ella
aspirava a Me con tutta la forza del suo cuore verginale e immacolato
attendendo il promesso Messia. Comunione purissima di desiderio che
attirava Me dal profondo del Cielo. Più viva comunione dal momento
della beata annunciazione sino all’ora della morte sulla Croce.
1
nostri spiriti erano sempre uniti dall’amore. Comunione d’amore
intensissimo e di immenso dolore durante
il mio martirio e nei giorni della mia sepoltura. Comunione
eucaristica dopo la gloriosa Risurrezione e l’Ascensione sino
all’Assunzione che fu eterna unione della Madre purissima col
Figlio divino.
Maria
è stata l’anima eucaristica perfetta. Sapeva
trattenere il suo Dio con un amore ardente, una purezza
superangelica, un’adorazione continua. Come separarsi da quel cuore
che viveva di Me? Io rimanevo anche dopo la consumazione delle
specie.
Le
parole dette a mia Madre nei miei trentatré anni che le fui figlio
sulla terra, non sono [291] niente di fronte ai colloqui che
Io Eucarestia ebbi con Lei Ciborio. Ma
quelle parole sono troppo divine e troppo pure perché mente d’uomo
le possa conoscere e labbra d’uomo ripetere. Nel Tempio di
Gerusalemme solo il Sacerdote entrava nel Santo dei Santi dove era
l’Arca del Signore. Ma nel Tempio della Gerusalemme celeste solo
Io, Dio, entro e conosco i segreti dell’Arca santissima che è
Maria, mia Madre.
Sfòrzati
d’imitare Maria. E, poiché è troppo ardua cosa, di’ a Maria che
ti aiuti. Ciò che all’uomo è impossibile, è possibile a Dio,
possibilissimo poi se chiesto in Maria, con Maria, per Maria.»
2*
mistero gaudioso: la visitazione di Maria Ss a Santa Elisabetta
Dice
Gesù:
«Segno
caratteristico della mia nascita al mondo fu la luce.
Molte
volte i fatti sono caratterizzati da fenomeni che voi chiamate e
spiegate come fortuite coincidenze ed invece sono i presagi, i
richiami di Dio per attirare la vostra attenzione, sviata dietro a
mille più o meno necessarie cose, su un fatto che segnerà un’epoca
nella storia del mondo o nella vita di un individuo.
Io
ero la “Luce” e la luce mi precedette, mi circondò, mi annunziò,
mi condusse, e a Me condusse i puri di cuore.
Ti
ho detto 1
che pareva che una luce emanasse da Maria mentre, sul povero mezzo
dei poveri, passava raccolta sulle vie della Palestina. Ti ho detto
altre volte 2
che chi ha in sé Dio non solo spiritualmente emana vibrazioni di
luce e profumo, poiché l’interno Tesoro si effonde dalla teca viva
che lo porta [1062] ed è percepibile agli altri esseri. Voi dite
allora: “Costui ha in sé qualcosa che è speciale. Che volto! Che
modi! Di santo”.
Maria
era la Tutta Santa e portava il Santo dei santi. Possedeva perciò la
perfezione della santità umana già talmente indiata da essere quasi
uguale a quella del suo Dio. Possedeva la Perfezione divina che si
era vestita di carni chiedendole di nutrirla del suo sangue vergine,
di formarla, di esserle rifugio per i nove mesi della sua formazione
d’uomo.
Dio
si nutriva di Maria. Dio Uomo è fatto di Maria, e della mia
soavissima Madre Io ho preso le caratteristiche fisiche e morali di
dolcezza, di mitezza, di pazienza. Il Padre mi ha lasciato la
Perfezione, ma Io ho voluto assumere, della Benedetta che è stata il
mio casto nido, la veste fisica e la più preziosa veste morale del
carattere.
Essendo
Maria la più santa di quante [1063] creature abbia avuto la Terra,
emanava la santità non più come vaso chiuso da cui filtrano
molecole di profumo, ma come astro acceso sprigionante eteri e raggi
di soprannaturale potenza.
Se
il Battista trabalzò nel seno della madre sua ricevendo l’onda
della Grazia emanante da Maria e ne rimase santificato, tanto potente
era stata l’emanazione da superare le barriere della carne oltre la
3
quale il frutto di Zaccaria e di Elisabetta si formava per essermi
evangelizzatore (Vangelo vuol dire “buona novella” e Giovanni
dette agli uomini la “buona novella” del mio essere fra gli
uomini, dunque non erro a chiamarlo mio evangelizzatore. Ciò per i
cavillatori della parola) coloro che avvicinavano Maria direttamente
non potevano rimanerne senza ripercussione.
Lasciò
dietro a Sé una scia di santità operante e, solo che i cuori non
respingessero la Grazia, gli avvicinati divennero [1064] dei
predestinati alla santità. Quando tutto sarà cognito dell’uomo,
vedrete che nei primi seguaci del Figlio di Maria sono molti di
quelli che ebbero con Lei anche casuale rapporto e rimasero lavati e
penetrati dalla Grazia che da Lei s’effondeva. Molti prodigi
conoscerete, allora, operati dalla mia Tutta bella e Tutta grazia.
Maria
converte ora i cuori più duri e salva i peccatori più ostinati, ma
non si è iniziato il ciclo del suo potere dal giorno in cui
Stella che risale ai Cieli Ella assurse a riposarsi nuovamente
sul mio Cuore ed a fare più bello per Me il Paradiso, a farlo
completo perché ora vi era Lei, la Mamma che ho amato infinitamente
ed alla quale tutto devo, come uomo, in compenso di tutto quanto da
Lei ho avuto. La santificazione delle genti attraverso Maria si
iniziò dal momento in cui lo Spirito la fece Madre e il Figlio di
Dio prese carne nel suo beatissimo seno.
3*
mistero gaudioso: la nascita di Gesù
25 12 46.
Dice
Gesù:
«Vengo
e vi tendo le braccia come ai miei pastori che ho amato per primi
sulla terra e che ho continuato ad amare perché essi mi hanno
continuato ad amare col cuore semplice di quella notte. Ve li do a
modello perché voglio che mi amiate per la via più facile e sicura.
La via della semplicità. È ancora la via della “nostra” Teresa
del B.G. È la via di quelli che, possedendo la Sapienza, intuiscono
che le vie impervie sono pericolose anche ai forti, mentre le vie
semplici sono le più sicure. L’uomo non deve mai fidarsi delle sue
forze. Oggi fortissimo, domani più fragile di giunco, a talora di
giunco già spezzato. Il peso che può spezzare è proprio il volere
le cose grandi, complicate, piene di formule e di programmi, i metodi
iperbolici di una ascesa difficile che l’uomo, da sé, non può
intraprendere.
No.
Non è così che ci si salva facilmente. È
volendo amare, semplicemente questo. Ciò che sa fare anche un
bambino. Ciò che sa fare anche un pastore. Bene Io posso
precipitarmi e rapire uno, che mi ama semplicemente, alle altezze
vertiginose delle eroicità stupefacenti. Ma credete voi che il
gaudio di questo, il paradisiaco gaudio del possedermi in Cielo, sia
maggiore al gaudio di chi si è santificato umilmente nella
semplicità delle azioni, fatte tutte per amore di Me?
Credete
voi che i miei umili pastori, anche quelli che morirono prima che Io
fossi il Maestro e che perciò non mi hanno che adorato in
quella notte con tutti loro stessi curvi davanti alla mia greppia e
alla mia cuna e poi con tutto il loro spirito, per pochi giorni o per
anni, sino alla morte, dopo che la ferocia di Erode mi separò da
loro credete voi che i miei umili pastori, tutti, abbiano in
Cielo una gloria e un gaudio minori a quelle che hanno i tre Savi
d’Oriente, capostipiti dei sapienti e potenti che mi avrebbero
amato, con scienza,
nei secoli? No. Anzi vi dico che mentre molti dotti, dopo avermi
amato, si persero per aver voluto conoscermi con troppa scienza, o
ancor stanno purgando il loro scientifico e complicato culto di Me
il loro culto investito dalle raffiche gelide della scienza
nel fuoco purgativo che insegna loro ad amare senza voler analizzare
l’amore e l’Oggetto dell’amore, i miei pastori, tutti, sono da
morte passati alla Vita coloro che mi servirono discepoli, e da morte
ad attesa pacifica di Me nel Limbo coloro fra essi che furono spenti
avanti che Io salissi al Padre.
Anzi
vi dico che, mentre fra i dodici apostoli uno si perse, fra i dodici
pastori non uno rimase privo dell’aureola dei beati. E ciò perché,
semplici, si saziarono e compenetrarono della mia semplicità
d’Infante. Non videro e non amarono che il Figlio nato al Popolo
d’Israele, il Bambino Salvatore “avvolto nelle fasce e deposto in
una mangiatoia”
1, poi
visto poppare e crescere, simile a tutti i bambini, né la sua
povertà e limitatezza di infante infirmò la loro fede nell’origine
divina della Creaturina nata a Betlemme di Giuda, né calcolarono i
benefici che avrebbero potuto avere da Lui, che i più in Israele
sognavano re e vendicatore in luogo di spirituale Salvatore del suo
popolo e del mondo. Amarono. Sempre. Anche quelli che poi mi videro e
servirono fra le acclamazioni della folla, amarono. Seppero amare
unicamente il Salvatore. Seppero seguire unicamente il Salvatore.
Seppero seguire Gesù unicamente per possedere il regno dei Cieli.
Non sognarono e non caddero in delusione, in incredulità, in odio,
in vendetta, come Giuda di Keriot che, deluso nel suo sogno di
potenza, giunse al deicidio.
Siate
semplici. Vi sono due libri che ognuno che abbia buona volontà può
leggere e capire, anche se analfabeta. Basta che abbia l’occhio
semplice dei miei pastori. La mangiatoia di Betlemme, la croce del
Golgota. Quei due libri parlano. Dicono parole eterne. Dicono
insegnamenti rispetto ai quali la sapienza di tutti i sapienti, da
Salomone all’ultimo che verrà, è molto limitata cosa. La mia
Nascita nello squallore, a insegnarvi il distacco dalle ricchezze e
dagli onori, a spegnervi la sete di questi onori umani, così
inutili; la mia Morte nel dolore, ad insegnarvi che è con quello che
si conquista il Regno a se stessi e al prossimo, che si deve
amare, sempre.
Amatevi
e amatemi, e la mia pace a voi.»
Dice
Maria:
«Io
vi son Madre. Voi mi siete figlie. Male figlie devono generare come
la Madre generò. La verginità non è ostacolo al generare
l’Emmanuele. Io pure ho detto, essendo vergine e consacrata: “E
come ciò può avvenire se io non conosco uomo?” e l’angelo
rispose: “Lo Spirito Santo scenderà in te e la potenza
dell’Altissimo ti adombrerà”
2, e fu
l’Emmanuele. Lo Spirito Santo scende nelle anime che mio Figlio ha
redente e che nella giustizia sanno vivere e vi fa dimora, e le anime
divengono portatrici di Dio. Ecco dunque che la verginità non è
ostacolo ma anzi aiuto al portare Cristo in voi e a darlo al mondo
con la luce delle vostre opere. Venite alla feconda verginità che
partorisce al mondo tenebroso la Luce del mondo.
Vi
voglio insegnare che si richiede perché nel vergine cuore vostro
inabiti il Cristo.
Ubbidienza
totale, sino a
rinunciare ai desideri più santi per seguire la volontà di Dio.
Riservatezza
assoluta sui
misteri dell’inabitazione di Dio in voi.
Umiltà
inalterabile nonostante il prodigio della sua inabitazione. Ricordate
che Satana spia per scoprire Cristo là dove Egli è, e occorre
difendere il Cristo dal veleno di Satana. Egli non morrebbe, è Dio;
Egli non sarebbe colpito, è Dio. Ma voi sì. E Cristo non potrebbe
stare là dove è leggerezza che alza i veli sui misteri di Dio e
dove è fetore di compiacimento di se stesse. Perciò voi, in
alleanza con Satana, mettereste Cristo in condizione di ritirarsi
dove non è disturbo diabolico.
Fiducia
perfetta nell’aiuto
che Dio dà in ogni circostanza alle portatrici del suo Verbo.
Purezza
di volontà. Portarlo
non per gloriarsi di portarlo, ma per darlo agli uomini.
Candore
d’anima e di pensiero poiché
Gesù non sta che nel candore.
Carità
serafica. È
nel fuoco che il Fuoco divino si concreta in Gesù Luce, in
Gesù Sapienza, in Gesù Pace, in Gesù Salvatore. Carità
verso Dio che sa e che tutto comprende. Carità verso il prossimo che
non sa, non vuole sapere e non comprende perché non vuole
comprendere. Gli uomini non conoscono la Luce. Le portatrici della
Luce portino, attraverso alla carità, gli uomini alla conoscenza
della Luce, della Carità, della Salute: di Dio.
Con
queste sette pratiche divenite viventi cune al Salvatore e imitate me
che vi sono Madre e vi amo.»
4*
mistero gaudioso : la presentazione di Gesù bambino al tempio
Maria
offre il Bambino – che si è svegliato e gira i suoi occhietti
innocenti intorno con lo sguardo stupito degli infanti di pochi
giorni - al sacerdote. Questo lo prende sulle braccia e lo solleva a
braccia tese, volto verso il tempio…. Simeone ha atteso tutta una
lunga vita di vedere “la Luce” di sapere compiuta la promessa di
Dio, non ha mai dubitato. Egli , lo prende e lo bacia. Gesù gli
sorride con la smorfietta incerta dei poppanti. Sembra che l’osservi
curioso, perché il vecchietto piange e ride insieme, e le lacrime
fanno tutto un ricamo di luccichii insinuandosi fra le rughe e
imperlando la barba lunga e bianca, verso la quale Gesù tende le
manine”
5*
mistero gaudioso: Gesù smarrito e ritrovato al Tempio
Gesù:
“Termino l’insegnamento ai dottori con l’insegnamento del
dolore alla Regina dei dottori..Vedi l’angoscia di Maria, quando,
riunitesi le schiere degli uomini e delle donne, ella vede che io non
sono con Giuseppe. Non alza la voce in rimproveri aspri verso lo
sposo. Tutte le donne l’avrebbero fatto. Il dolore che straspare
dal volto di Maria trafigge Giuseppe..un giorno di cammino a ritroso
e poi l’affannosa ricerca per la città..dove può essere il suo
Gesù.. nessuno in città sapeva di questo bambino. Poi, dopo tre
giorni, simboli di altri tre giorni di angoscia futura.. ecco
Maria sente, oltre una barriera di persone, la cara voce che dice : “
queste pietre fremeranno..” .Ella cerca di fendere la calca.. ecco
il Figlio, a braccia aperte, ritto fra i dottori.. corre..lo
abbraccia levandolo dallo sgabello e posandolo al suolo esclama: “la
tua mamma sta per morire di dolore, Figlio. Il padre tuo è sfinito
di fatica. Perché Gesù?”
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