lunedì 2 aprile 2012

memorandum

Carissimi, vi invitiamo a pregare oggi il Rosario della Mamma Celeste, di leggere e meditare la Parola di Gesù, di leggere i due posts che riguardano i progetti futuri del blog di questi prox gg e mesi, e di leggere le rivelazioni fatte da Gesù a Maria Valtorta sul lunedì della Settimana santa.
IL SANTO ROSARIO CON MARIA VALTORTA

1 MISTERO GAUDIOSO: L'ANNUNCIAZIONE DELL'ANGELO A MARIA SS

Dice Gesù:
«Per ottenere veri frutti dall’Eucarestia, non bisogna considerare questa come un episodio che si ripete ad epoche più o meno distanziate nel tempo, ma farne il pensiero base della vita.
Vivere pensando a Me Eucarestia che mi appresto a venire o che sono venuto in voi, facendo dell’incontro un continuo presente che dura quanto dura la vostra vita. Non separarsi con lo spirito da Me, operare nel raggio che scaturisce dall’Eucarestia, non uscire mai dalla sua orbita come stelle che rotano intorno al sole e vivono per merito di esso.
Anche qui ti propongo a modello Maria. La sua unione con Me deve essere il modello della tua unione con Me. [289] La vita di Maria, mia Madre, fu tutta eucaristica. La vita di Maria, la piccola vittima, deve essere tutta eucaristica.
Se Eucarestia vuol significare comunione, Maria visse eucaristicamente per quasi tutta la vita 4. Poiché Io in mia Madre ero prima d’essere, come uomo, al mondo. Né, quando come uomo al mondo non fui più, cessai d’essere in Lei. Non ci siamo più separati dal momento in cui l’ubbidienza fu santificata sino all’altezza di Dio, ed Io divenni carne nel suo seno così puro che gli angeli lo sono meno al paragone, così santo che tale non è nessun ciborio che m’accolga.
Solo nel seno di Dio vi è perfezione di santità maggiore a quella di Maria. Ella è, dopo Dio Uno e Trino, la Santa dei Santi.
Se fosse concesso a voi mortali di vedere la bellezza di Maria quale essa è, ne restereste rapiti e santificati. Non c’è paragone nell’Universo che valga a dirvi cosa è mia Madre. Siate santi e la vedrete.
E se vedere Dio è la gioia dei beati, vedere Maria è la gioia di tutto il Paradiso. Perché in Lei non soltanto si beano i cori [290] angelici e le schiere dei Santi, ma il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo la contemplano come l’opera più bella della loro Trinità d’amore.


Non ci siamo mai separati tra noi due. Ella aspirava a Me con tutta la forza del suo cuore verginale e immacolato attendendo il promesso Messia. Comunione purissima di desiderio che attirava Me dal profondo del Cielo. Più viva comunione dal momento della beata annunciazione sino all’ora della morte sulla Croce.
1 nostri spiriti erano sempre uniti dall’amore. Comunione d’amore intensissimo e di immenso dolore durante il mio martirio e nei giorni della mia sepoltura. Comunione eucaristica dopo la gloriosa Risurrezione e l’Ascensione sino all’Assunzione che fu eterna unione della Madre purissima col Figlio divino.
Maria è stata l’anima eucaristica perfetta. Sapeva trattenere il suo Dio con un amore ardente, una purezza superangelica, un’adorazione continua. Come separarsi da quel cuore che viveva di Me? Io rimanevo anche dopo la consumazione delle specie.
Le parole dette a mia Madre nei miei trentatré anni che le fui figlio sulla terra, non sono [291] niente di fronte ai colloqui che Io Eucarestia ebbi con Lei Ciborio. Ma quelle parole sono troppo divine e troppo pure perché mente d’uomo le possa conoscere e labbra d’uomo ripetere. Nel Tempio di Gerusalemme solo il Sacerdote entrava nel Santo dei Santi dove era l’Arca del Signore. Ma nel Tempio della Gerusalemme celeste solo Io, Dio, entro e conosco i segreti dell’Arca santissima che è Maria, mia Madre.
Sfòrzati d’imitare Maria. E, poiché è troppo ardua cosa, di’ a Maria che ti aiuti. Ciò che all’uomo è impossibile, è possibile a Dio, possibilissimo poi se chiesto in Maria, con Maria, per Maria.»

2* mistero gaudioso: la visitazione di Maria Ss a Santa Elisabetta
Dice Gesù:
«Segno caratteristico della mia nascita al mondo fu la luce.
Molte volte i fatti sono caratterizzati da fenomeni che voi chiamate e spiegate come fortuite coincidenze ed invece sono i presagi, i richiami di Dio per attirare la vostra attenzione, sviata dietro a mille più o meno necessarie cose, su un fatto che segnerà un’epoca nella storia del mondo o nella vita di un individuo.
Io ero la “Luce” e la luce mi precedette, mi circondò, mi annunziò, mi condusse, e a Me condusse i puri di cuore.
Ti ho detto 1 che pareva che una luce emanasse da Maria mentre, sul povero mezzo dei poveri, passava raccolta sulle vie della Palestina. Ti ho detto altre volte 2 che chi ha in sé Dio non solo spiritualmente emana vibrazioni di luce e profumo, poiché l’interno Tesoro si effonde dalla teca viva che lo porta [1062] ed è percepibile agli altri esseri. Voi dite allora: “Costui ha in sé qualcosa che è speciale. Che volto! Che modi! Di santo”.
Maria era la Tutta Santa e portava il Santo dei santi. Possedeva perciò la perfezione della santità umana già talmente indiata da essere quasi uguale a quella del suo Dio. Possedeva la Perfezione divina che si era vestita di carni chiedendole di nutrirla del suo sangue vergine, di formarla, di esserle rifugio per i nove mesi della sua formazione d’uomo.
Dio si nutriva di Maria. Dio Uomo è fatto di Maria, e della mia soavissima Madre Io ho preso le caratteristiche fisiche e morali di dolcezza, di mitezza, di pazienza. Il Padre mi ha lasciato la Perfezione, ma Io ho voluto assumere, della Benedetta che è stata il mio casto nido, la veste fisica e la più preziosa veste morale del carattere.
Essendo Maria la più santa di quante [1063] creature abbia avuto la Terra, emanava la santità non più come vaso chiuso da cui filtrano molecole di profumo, ma come astro acceso sprigionante eteri e raggi di soprannaturale potenza.
Se il Battista trabalzò nel seno della madre sua ricevendo l’onda della Grazia emanante da Maria e ne rimase santificato, tanto potente era stata l’emanazione da superare le barriere della carne oltre la 3 quale il frutto di Zaccaria e di Elisabetta si formava per essermi evangelizzatore (Vangelo vuol dire “buona novella” e Giovanni dette agli uomini la “buona novella” del mio essere fra gli uomini, dunque non erro a chiamarlo mio evangelizzatore. Ciò per i cavillatori della parola) coloro che avvicinavano Maria direttamente non potevano rimanerne senza ripercussione.

Lasciò dietro a Sé una scia di santità operante e, solo che i cuori non respingessero la Grazia, gli avvicinati divennero [1064] dei predestinati alla santità. Quando tutto sarà cognito dell’uomo, vedrete che nei primi seguaci del Figlio di Maria sono molti di quelli che ebbero con Lei anche casuale rapporto e rimasero lavati e penetrati dalla Grazia che da Lei s’effondeva. Molti prodigi conoscerete, allora, operati dalla mia Tutta bella e Tutta grazia.
Maria converte ora i cuori più duri e salva i peccatori più ostinati, ma non si è iniziato il ciclo del suo potere dal giorno in cui   Stella che risale ai Cieli   Ella assurse a riposarsi nuovamente sul mio Cuore ed a fare più bello per Me il Paradiso, a farlo completo perché ora vi era Lei, la Mamma che ho amato infinitamente ed alla quale tutto devo, come uomo, in compenso di tutto quanto da Lei ho avuto. La santificazione delle genti attraverso Maria si iniziò dal momento in cui lo Spirito la fece Madre e il Figlio di Dio prese carne nel suo beatissimo seno.

3* mistero gaudioso: la nascita di Gesù
25 12 46.
Dice Gesù:
«Vengo e vi tendo le braccia come ai miei pastori che ho amato per primi sulla terra e che ho continuato ad amare perché essi mi hanno continuato ad amare col cuore semplice di quella notte. Ve li do a modello perché voglio che mi amiate per la via più facile e sicura. La via della semplicità. È ancora la via della “nostra” Teresa del B.G. È la via di quelli che, possedendo la Sapienza, intuiscono che le vie impervie sono pericolose anche ai forti, mentre le vie semplici sono le più sicure. L’uomo non deve mai fidarsi delle sue forze. Oggi fortissimo, domani più fragile di giunco, a talora di giunco già spezzato. Il peso che può spezzare è proprio il volere le cose grandi, complicate, piene di formule e di programmi, i metodi iperbolici di una ascesa difficile che l’uomo, da sé, non può intraprendere.
No. Non è così che ci si salva facilmente. È volendo amare, semplicemente questo. Ciò che sa fare anche un bambino. Ciò che sa fare anche un pastore. Bene Io posso precipitarmi e rapire uno, che mi ama semplicemente, alle altezze vertiginose delle eroicità stupefacenti. Ma credete voi che il gaudio di questo, il paradisiaco gaudio del possedermi in Cielo, sia maggiore al gaudio di chi si è santificato umilmente nella semplicità delle azioni, fatte tutte per amore di Me?
Credete voi che i miei umili pastori, anche quelli che morirono prima che Io fossi il Maestro   e che perciò non mi hanno che adorato in quella notte con tutti loro stessi curvi davanti alla mia greppia e alla mia cuna e poi con tutto il loro spirito, per pochi giorni o per anni, sino alla morte, dopo che la ferocia di Erode mi separò da loro   credete voi che i miei umili pastori, tutti, abbiano in Cielo una gloria e un gaudio minori a quelle che hanno i tre Savi d’Oriente, capostipiti dei sapienti e potenti che mi avrebbero amato, con scienza, nei secoli? No. Anzi vi dico che mentre molti dotti, dopo avermi amato, si persero per aver voluto conoscermi con troppa scienza, o ancor stanno purgando il loro scientifico e complicato culto di Me   il loro culto investito dalle raffiche gelide della scienza   nel fuoco purgativo che insegna loro ad amare senza voler analizzare l’amore e l’Oggetto dell’amore, i miei pastori, tutti, sono da morte passati alla Vita coloro che mi servirono discepoli, e da morte ad attesa pacifica di Me nel Limbo coloro fra essi che furono spenti avanti che Io salissi al Padre.
Anzi vi dico che, mentre fra i dodici apostoli uno si perse, fra i dodici pastori non uno rimase privo dell’aureola dei beati. E ciò perché, semplici, si saziarono e compenetrarono della mia semplicità d’Infante. Non videro e non amarono che il Figlio nato al Popolo d’Israele, il Bambino Salvatore “avvolto nelle fasce e deposto in una mangiatoia” 1, poi visto poppare e crescere, simile a tutti i bambini, né la sua povertà e limitatezza di infante infirmò la loro fede nell’origine divina della Creaturina nata a Betlemme di Giuda, né calcolarono i benefici che avrebbero potuto avere da Lui, che i più in Israele sognavano re e vendicatore in luogo di spirituale Salvatore del suo popolo e del mondo. Amarono. Sempre. Anche quelli che poi mi videro e servirono fra le acclamazioni della folla, amarono. Seppero amare unicamente il Salvatore. Seppero seguire unicamente il Salvatore. Seppero seguire Gesù unicamente per possedere il regno dei Cieli. Non sognarono e non caddero in delusione, in incredulità, in odio, in vendetta, come Giuda di Keriot che, deluso nel suo sogno di potenza, giunse al deicidio.
Siate semplici. Vi sono due libri che ognuno che abbia buona volontà può leggere e capire, anche se analfabeta. Basta che abbia l’occhio semplice dei miei pastori. La mangiatoia di Betlemme, la croce del Golgota. Quei due libri parlano. Dicono parole eterne. Dicono insegnamenti rispetto ai quali la sapienza di tutti i sapienti, da Salomone all’ultimo che verrà, è molto limitata cosa. La mia Nascita nello squallore, a insegnarvi il distacco dalle ricchezze e dagli onori, a spegnervi la sete di questi onori umani, così inutili; la mia Morte nel dolore, ad insegnarvi che è con quello che si conquista il Regno a se stessi e al prossimo, che si deve amare, sempre.
Amatevi e amatemi, e la mia pace a voi.»

Dice Maria:
«Io vi son Madre. Voi mi siete figlie. Male figlie devono generare come la Madre generò. La verginità non è ostacolo al generare l’Emmanuele. Io pure ho detto, essendo vergine e consacrata: “E come ciò può avvenire se io non conosco uomo?” e l’angelo rispose: “Lo Spirito Santo scenderà in te e la potenza dell’Altissimo ti adombrerà” 2, e fu l’Emmanuele. Lo Spirito Santo scende nelle anime che mio Figlio ha redente e che nella giustizia sanno vivere e vi fa dimora, e le anime divengono portatrici di Dio. Ecco dunque che la verginità non è ostacolo ma anzi aiuto al portare Cristo in voi e a darlo al mondo con la luce delle vostre opere. Venite alla feconda verginità che partorisce al mondo tenebroso la Luce del mondo.
Vi voglio insegnare che si richiede perché nel vergine cuore vostro inabiti il Cristo.
Ubbidienza totale, sino a rinunciare ai desideri più santi per seguire la volontà di Dio.
Riservatezza assoluta sui misteri dell’inabitazione di Dio in voi.
Umiltà inalterabile nonostante il prodigio della sua inabitazione. Ricordate che Satana spia per scoprire Cristo là dove Egli è, e occorre difendere il Cristo dal veleno di Satana. Egli non morrebbe, è Dio; Egli non sarebbe colpito, è Dio. Ma voi sì. E Cristo non potrebbe stare là dove è leggerezza che alza i veli sui misteri di Dio e dove è fetore di compiacimento di se stesse. Perciò voi, in alleanza con Satana, mettereste Cristo in condizione di ritirarsi dove non è disturbo diabolico.
Fiducia perfetta nell’aiuto che Dio dà in ogni circostanza alle portatrici del suo Verbo.
Purezza di volontà. Portarlo non per gloriarsi di portarlo, ma per darlo agli uomini.
Candore d’anima e di pensiero poiché Gesù non sta che nel candore.
Carità serafica. È nel fuoco che il Fuoco divino si concreta in Gesù Luce, in Gesù Sapienza, in Gesù Pace, in Gesù Salvatore. Carità verso Dio che sa e che tutto comprende. Carità verso il prossimo che non sa, non vuole sapere e non comprende perché non vuole comprendere. Gli uomini non conoscono la Luce. Le portatrici della Luce portino, attraverso alla carità, gli uomini alla conoscenza della Luce, della Carità, della Salute: di Dio.
Con queste sette pratiche divenite viventi cune al Salvatore e imitate me che vi sono Madre e vi amo.»

4* mistero gaudioso : la presentazione di Gesù bambino al tempio
Maria offre il Bambino – che si è svegliato e gira i suoi occhietti innocenti intorno con lo sguardo stupito degli infanti di pochi giorni - al sacerdote. Questo lo prende sulle braccia e lo solleva a braccia tese, volto verso il tempio…. Simeone ha atteso tutta una lunga vita di vedere “la Luce” di sapere compiuta la promessa di Dio, non ha mai dubitato. Egli , lo prende e lo bacia. Gesù gli sorride con la smorfietta incerta dei poppanti. Sembra che l’osservi curioso, perché il vecchietto piange e ride insieme, e le lacrime fanno tutto un ricamo di luccichii insinuandosi fra le rughe e imperlando la barba lunga e bianca, verso la quale Gesù tende le manine” 
5* mistero gaudioso: Gesù smarrito e ritrovato al Tempio
Gesù: “Termino l’insegnamento ai dottori con l’insegnamento del dolore alla Regina dei dottori..Vedi l’angoscia di Maria, quando, riunitesi le schiere degli uomini e delle donne, ella vede che io non sono con Giuseppe. Non alza la voce in rimproveri aspri verso lo sposo. Tutte le donne l’avrebbero fatto. Il dolore che straspare dal volto di Maria trafigge Giuseppe..un giorno di cammino a ritroso e poi l’affannosa ricerca per la città..dove può essere il suo Gesù.. nessuno in città sapeva di questo bambino. Poi, dopo tre giorni, simboli di altri tre giorni di angoscia futura.. ecco  Maria sente, oltre una barriera di persone, la cara voce che dice : “ queste pietre fremeranno..” .Ella cerca di fendere la calca.. ecco il Figlio, a braccia aperte, ritto fra i dottori.. corre..lo abbraccia levandolo dallo sgabello e posandolo al suolo esclama: “la tua mamma sta per morire di dolore, Figlio. Il padre tuo è sfinito di fatica. Perché Gesù?” 

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