martedì 21 febbraio 2012

Cibo per l'anima e la vita: il Pane quotidiano di Gesù Cristo

CANTO AL VANGELO (Gal 6,14)
R. Alleluia, alleluia.
Quanto a me non ci sia altro vanto che nella croce del Signore,
per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo.

R. Alleluia.

VANGELO (Mc 9,30-37)
Il Figlio dell'uomo sta per essere consegnato. Se uno vuole essere il primo, sia il servitore di tutti.
+ Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: "Il Figlio dell'uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà". Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo.
Giunsero a Cafàrnao. Quando fu in casa, chiese loro: "Di che cosa stavate discutendo per la strada?". Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande. Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: "Se uno vuole essere il primo, sia l'ultimo di tutti e il servitore di tutti".
E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: "Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato".
Parola del Signore.
Spirito Santo, Colomba dell'Amore Divino, tutta Pura e Immacolata, Tu discendi dal Padre e dal Figlio perchè anche noi in Te possiamo essere con la Ss Trinità una sola famiglia, un cuore solo e un amore unico. Ed io ho tanto bisogno di Te, Spirito Celeste, perchè non ho in me amore, e solo Tu puoi riempirmi di cio' che manca alla mia gioia. Vieni o frutto dell'Amore del Dio Altissimo, discendi sulle anime e dentro il mio cuore, dentro ogni cuore, in ogni fibra e cellula di esso e del corpo, della mente, e non ci sia battito, palpito, respiro, che da Te beneficato non ritorni a Te santificato dall'Amore. Amen!
Riflessione sulla Parola di Dio
Oggi Gesù ci fa scuola di grandezza. I discepoli, stavano imparando certamente a seguire Gesù, ma non è semplice per l'uomo staccarsi definitivamente dal mondo e dalla sua mentalità, perchè ne è talmente intriso che fare un percorso di conversione seguendo Gesù e il Vangelo, significa operare su di sè un cambio radicale nelle scelte e nella direzione che si percorre, e questo cambiamento  non puo' essere repentino, ma come in una scuola dove l'ignoranza degli alunni diminuisce man mano che aumenta la sapienza e la conoscenza, anche la zavorra umana viene pian piano scremata da Dio a piccoli passi, a dosi giuste, e queste sono i fatti della vita che Dio ci permette di attraversare per fare in noi questa opera di pulizia dalla mondanità e dall'amore di mondo. I discepoli allora, come tanti cristiani ancor oggi, amavano Gesù ma non avevano ancora compreso che ogni desiderio di gloria umana e di grandezza umana, è ostacolo all'azione di Dio in noi, che viene stoppata dall'umana volontà laddove l'uomo non desidera secondo la Volontà Divina, ma secondo la sua logica umana. In sostanza più l'anima NON si spoglia di sè, dei suoi progetti, dei suoi attaccamenti, del suo modo di stabilire cio' che è giusto e cioè che non lo è seguendo la mentalità mondana, più Dio NON puo' liberamente agire in lei per donarle le Sue Grazie, perchè è l'anima stessa che con la sua volontà superba, malata, piena di tarli e fuori dalla Divina Volontà, si mette in condizione di rifiutarle. Ogni sì detto al mondo, per amore di mondo o per conformarsi alla corrente mentalità, è un no detto a Dio, al Suo Amore, alla Sua Volontà.
La grandezza di un uomo si misura nella capacità di svuotarsi di sè per riempirsi di  Dio, e tanto più l'anima è grande quanto più si abbandona alla Divina Volontà.
Percio' questo abbandono è possibile esclusivamente laddovve UMILMENTE l'anima realizza che senza Dio non vi è alcun bene per la propria vita, che anzi questa dipende in tutto e per tutto da Colui che gliel'ha donata e che gliela provvede con perfezione, e che quella tensione dell'anima che è la ricerca della felicità, non si arresterà mai nè potrà fermarsi nel suo affanno fintanto che non si decide a tornare col cuore a Dio, che Solo, col Suo Amore puo' calmare e riempire questa fame di gioia, connaturata al nostro essere figli di Dio. Ecco quindi che Gesù mostra ai discepoli che il più grande a occhio umano è il più piccolo e miserabile nei cieli, mentre il più piccolo all'umana mentalità è il più grande nei cieli, perchè avrà saputo mettere da parte il mondo per amore di Dio.
I bambini non ancora corrotti dalle fami degli adulti, fami di mondo, potere, prestigio, visibilità, denaro, sesso e altro, rappresentano i modelli di uomo a cui noi dobbiamo guardare per essere capaci di entrare nella Volontà di Dio, e in quest'ottica di piccolezza saremo davvero grandi per Colui che ci chiama ad essere bambini e umili, per poterGli assomigliare e consentirGli di trasformare in Vangelo le nostre vite. Un'ultima riflessione sulla Croce: dice bene S. Paolo che se vogliamo morire al mondo dobbiamo fare tesoro della Croce di Gesù, della Sua Passione dolorosa, del Suo Corpo e Sangue preziosissimi, perchè amando quella croce e conformandoci a Lei con l'unione generosa delle nostre, faremo scuola di santità, ci crocifiggeremo nel mondo, nella carne, nelle passioni insane, nella lussuria di tutte le nostre brame umane, e morendo al mondo, rinasciamo figli al Cielo. Oggi consigliamo quindi di avviare questo processo di somiglianza a Cristo, offrendo l'atto di riparazione al Suo Volto Santo.
Sia Lodato Gesù Cristo!

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