giovedì 19 gennaio 2012

ora Santa e santo Rosario

Carissimi, invitandovi a leggere e meditare bene sul post che Samantha ci ha donato e cioè Vino nuovo in otri nuovi,(Vino Nuovo in otri nuovi) disponiamoci nel Cuore di Gesù, prendiamone tutto il tesoro e unitamente a tutti gli atti del Suo Volere preghiamo in Lui con l'intenzione di mettere questa preghiera a beneficio di ogni anima viva e purgante, a beneficio della Chiesa e del Papa, dei nostri sacerdoti e pastori, e per le intenzioni di Maria Ss, e prendendo ogni cuore e ogni anima per cui impetriamo grazia di salvezza e guarigione spirituale e fisica, rendiamole a Gesù rivestite dei suoi meriti preziosissimi e dei suoi stessi atti, per riparare, ringraziare, pregare, offrire e a tutti portare il Regno del divin volere nelle anime. 
Vi proponiamo oggi l'ora santa, preghiera di pietà cristiana del giovedì, a memoria del giovedì santo, in cui Cristo agonizzo' per i nostri peccati e supero' con l'Amore divino per le anime secondo il Suo Volere, l'angoscia e il dolore della morte. 
Vi postiamo anche il Santo Rosario sotto forma di link per comodità.

ORA SANTA CON GIUSEPPE TOMASELLI
UMILTA’ EUCARISTICA
Abbassamento divino
Dal misterioso nascondimento, dal silen­zio impenetrabile che mi avvolge nella Vita Eucaristica, vi parlo, o anime dilette, dell'u­miltà. Questa virtù è base indispensabile, ra­dice, fondamento di ogni altra virtù.
Fu certamente mistero di profondo ab­bassamento quello per cui io, Unigenito di Dio, eterno, immenso, onnipotente come il Padre e lo Spirito Santo, abbia nascosto i fulgori abbaglianti della mia Regalità Divi­na sotto le fragili apparenze della carne.
Al suono di queste parole: « il Verbo si fece carne », si commosse la terra, sussulta­rono i Cieli e tremò l'inferno.
Prima di comparire quaggiù, sulla terra, un Arcangelo mi annunziava ad una Ver­gine, per me preparata fin dal mattino dei secoli, capolavoro vivente dell'onnipotenza divina.
Nei brevi giorni della mia vita terrena, la mia Divinità traluceva attraverso lo splen­flore (lei prodigi, che fiorivano sui miei pas­si; la bellezza del mio volto e la sublimità della mia dottrina affascinava le moltitudini. Ma nel Mistero Eucaristico, nulla di tut­to ciò! In quest'abisso di umiltà, tutto ap­pare nascosto ed annientato, perfino la mia adorabile umanità.
Re dell'eterna gloria, discendo sugli Al­tari. Ma spesso come vi rimango?... Nel­la squallida povertà di certi Tabernacoli e nello stato desolante di certe Chiese! Ep­pure, sebbene sia il Signore dei dominanti, il Dio d'infinita maestà, sempre vi rimango, tutto tollerando con inalterabile mitezza. Ed a coloro che, al par di Pietro, vilmente mi rinnegano, rivolgo dalla prigione d'amore uno sguardo di accorata compassione!
Ai novelli Giuda, a coloro che si appre­stano a ricevermi sacrilegamente, disposti a stamparmi sulla fronte il bacio esecrando del tradimento, io dico piangendo: Amico, a che sei venuto?
Agli empi senza cuore, che, come i mani­goldi del Getsemani, levan violenti le mani e fanno sacrilego scempio delle Sacre Specie con le più orribili profanazioni, io rispondo con l'antica implorazione: Padre, perdona ad essi, che non sanno quello che fanno! ...
È promessa un'eterna ricompensa a co­loro che avranno praticata la misericordia verso il prossimo, perché io sono nella per­sona dei miserabili; ben più fortunati saran­no quelli che avranno assistito me stesso nel mio abbandono e nella mia tristezza eucari­stica! Un giorno dirò loro: Io ero dimenti­cato, misconosciuto, maltrattato, e voi vi siete ricordati di me; ero triste e voi mi ave­te consolato; ero irritato per il cumulo delle iniquità e mi avete calmato; io ero mal ser­vito da tanti cuori e voi mi avete dato un compenso con il vostro fervore! Venite dun­que, o benedetti del mio Cuore; a me ora il consolarvi ed il glorificarvi per tutta l'eter­nità!

Preghiera

O mio Gesù, miracolo vivente d'umiltà nei Tabernacoli, io mi getto in ispirito sul tuo Cuore e, mentre profondamente ti ado­ro, ti scongiuro di partecipare anche a me il profumo di quella virtù, senza della quale non potrò godere giammai delle carezze del tuo amore!
Pater - Ave - Gloria. - Una lode.
 
Umiliatevi!
Piegate le ginocchia ed abbassate la fron­te davanti alla piccola Ostia, che racchiude l'Immenso!
Io, che son tutto, qui mi mostro come un nulla; le mie creature, che son nulla, vo­gliono comparire come tutto!
Meditate spesso sul vostro nulla e pensa­te spesso che la superbia è un grande osta­colo al mio amore. Se il mondo torna al pa­ganesimo, i miei seguaci tornino al principio del Cristianesimo, alla fede viva, alla vita pura ed umile dei primi Cristiani. Vigilate per salvarvi dall'insano spirito di superbia che pervade il mondo!
Cosa siete voi?... Fuscelli di paglia, ombre che passano, miseria e peccato, pol­vere e cenere! Tutto ciò che possedete, è frutto della mia grazia, è dono della mia liberalità, compresa la corrispondenza alla grazia. Tenete dunque bassa la fronte, per­ché io resisto ai superbi, mentre accordo agli umili di cuore i miei favori.
L'acqua mistica della grazia, irrompendo dal Cielo, flagella le cime altere dei monti e scorre invece benefica nel fondo umile delle valli.
Umiliatevi dunque davanti a voi stessi; non cercate la gloria vicendevole, come fa­cevano i Farisei; evitate la vanità di compa­rire e di apparire più degli altri; non di­sprezzate chi ha meno talenti; servite i biso­gnosi; non trattate con alterigia i dipendenti!
Io, vostro Sovrano Padrone, Creatore dell'universo, ho annientato me stesso, na­scondendo la mia Divinità sotto la forma del servo, facendomi uomo, e nascondendo nella Vita Eucaristica la mia stessa umanità. Vi ho preceduto con l'esempio e vi am­monisco con l'insegnamento: Se non diven­terete come i pargoli, non entrerete nel Re­gno dei Cieli!

Preghiera

O Gesù, mio Maestro e modello incom­parabile di umiltà, fa' ch'io affronti con se­renità anche il disprezzo per tuo amore! So che ogni atto di umiltà ti arreca gioia e glo­ria; voglio perciò compiere molti atti di que­sta virtù; quando gli altri mi daranno qual­che lode, frenerò il mio amor proprio, umi­liandomi internamente, e dirò: Non a me, o Signore, non a me, ma al tuo nome dà gloria!
Non voglio più mendicare la gloria uma­na, che è vana, ma solo aspiro al Cielo, dov'è la vera gloria, che non vedrà più tra­monto!
Gradisci ora, o Gesù, quest'umile pre­ghiera! Vedendo il tuo Divin Cuore tutto pietà e dolcezza per i peccatori, mi sento pura ed umile dei primi Cristiani. Vigilate per salvarvi dall'insano spirito di superbia che pervade il mondo!
 
Cosa siete voi?... Fuscelli di paglia, ombre che passano, miseria e peccato, pol­vere e cenere! Tutto ciò che possedete, è frutto della mia grazia, è dono della mia liberalità, compresa la corrispondenza alla grazia. Tenete dunque bassa la fronte, per­ché io resisto ai superbi, mentre accordo agli umili di cuore i miei favori.
L'acqua mistica della grazia, irrompendo dal Cielo, flagella le cime altere dei monti e scorre invece benefica nel fondo umile delle valli.
Umiliatevi dunque davanti a voi stessi; non cercate la gloria vicendevole, come fa­cevano i Farisei; evitate la vanità di compa­rire e di apparire più degli altri; non di­sprezzate chi ha meno talenti; servite i biso­gnosi; non trattate con alterigia i dipendenti!
Io, vostro Sovrano Padrone, Creatore dell'universo, ho annientato me stesso, na­scondendo la mia Divinità sotto la forma del servo, facendomi uomo, e nascondendo nella Vita Eucaristica la mia stessa umanità. Vi ho preceduto con l'esempio e vi am­monisco con l'insegnamento: Se non diven­terete come i pargoli, non entrerete nel Re­gno dei Cieli!

Preghiera

O Gesù, mio Maestro e modello incom­parabile di umiltà, fa' ch'io affronti con se­renità anche il disprezzo per tuo amore! So che ogni atto di umiltà ti arreca gioia e glo­ria; voglio perciò compiere molti atti di que­sta virtù; quando gli altri mi daranno qual­che lode, frenerò il mio amor proprio, umi­liandomi internamente, e dirò: Non a me, o Signore, non a me, ma al tuo nome dà gloria!
Non voglio più mendicare la gloria uma­na, che è vana, ma solo aspiro al Cielo, dov'è la vera gloria, che non vedrà più tra­monto!
Gradisci ora, o Gesù, quest'umile pre­ghiera! Vedendo il tuo Divin Cuore tutto pietà e dolcezza per i peccatori, mi sento rallegrare il cuore e colmare di fiducia. Ahimè, quanti peccati ho commesso e come dovrei essere umile! Dammi il perdono ge­nerale! Benedico, Gesù mio, il tuo umilissi­mo Cuore ed inorridisco del mio, tanto di­verso dal tuo! Deh, perdonami tutte le in­fedeltà!
O Cuore di Gesù, infiammato d'amore per noi, infiamma i nostri cuori d'amore per te!
Dolce Cuore del mio Gesù, fa' ch'io t'ami sempre più!
Pater noster - Cinque Gloria. - Una lode.
 
Riparate!
Tutto il mondo è posto sotto il maligno! In mezzo a tante rovine morali e al dia­bolico concerto di bestemmie, che va ogni giorno più crescendo, in mezzo a tanti scan­dali, che gettano a migliaia le anime nell'in­ferno, l'opera della riparazione è divenuta più necessaria.
Anime da me redente, cuori a me fedeli, sforzatevi di far sparire, per mezzo delle ope­re soddisfattorie, il male che il peccato fa a me ed agli uomini ed adoperatevi altresì con ogni impegno per rendere a me, vostro Dio, ed agli uomini il bene che il peccato toglie.
Considerate le conseguenze della colpa! Il peccato, considerato sotto un punto di vista generale, toglie a me la gloria esterna. Rendetemela, con una raddoppiata applica­zione a santificare tutte le vostre azioni, in­dirizzandole alla mia maggior gloria.
Il peccato, in quanto riveste un carattere d'ingratitudine, toglie a me la consolazione che volevo trovare nella riconoscenza umana per tante mie fatiche e sofferenze, con tanto amore sopportate.
Rendetemi questa mia consolazione, con una raddoppiata applicazione a compiere il dovere della riconoscenza, per voi e per gli altri.
Il peccato, in quanto mi oltraggia nel Sa­cramento del mio amore, mi priva delle delizie che dovrei trovare nello starmene coi figli degli uomini.
Deliziate voi il mio Cuore, con una rad­dolcita devozione al Santissimo Sacramento sotto le diverse sue forme: adorazione, Santa Messa, Comunione fervorosa, Comunioni spirituali... a nome vostro ed a nome degli altri.
Aiutati dalla mia grazia, camminerete, se siete umili, in senso opposto a Satana. Lo scopo di Satana, l'ideale delle sette, è di scacciare me dal mondo, di abolire persino la memoria della mia dottrina e di strappar­mi le anime.
Bisogna dunque amarmi, vivere in unio­ne con me, imitarmi, guadagnare anime, in­dirizzandole a me, vostro Dio, che sto umi­liato nel Santissimo Sacramento.

Orazione

Accetta, o Gesù, una preghiera ed una supplica! Io non so quanto male abbiano po­tuto cagionare i miei scandali, i miei cattivi esempi, i difetti del mio carattere e quante anime, per colpa mia, vivano ora lontane da te, in pericolo di perdersi eternamente. Ci penso però spesso e con terrore! Se queste anime ci fossero, sàlvale! Te ne prego con tutto il cuore, sàlvale! Se è necessario un prodigio della tua grazia, compi questo pro­digio, ma sàlvale! Se è necessario che io sof­fra molto per la loro salvezza, dammi mag­giori sofferenze, ma sàlvale! Che nessun'ani­ma si perda per colpa mia! Come posso ri­parare i peccati altrui, se penso che c'è chi si perde eternamente per i peccati miei?
Tu, o Signore, leggi nel mio cuore e vedi quali sono le anime che amo tanto. Sono unite a me da vincoli di sangue, dall'affetto più forte, ed io non le dimentico mai, spe­cialmente nella preghiera. Purtroppo molte di esse vivono nel peccato, forse per abitu­dini cattive contratte inconsciamente, forse per ignoranza, per debolezza. Altre vivono in occasione continua di peccato, occasione involontaria che tanto le rattrista, ma che non possono evitare e che qualche volta le trascina al male. Si salveranno, o Gesù? ... La loro salute eterna così incerta mi preoccupa immensamente. Non posso pensare alla loro perdizione senza raccapriccio. Gesù, tu lo puoi; sàlvale! Per esse soffrirò, pregherò, riparerò; ma sàlvale! Dài questa consolazio­ne al mio povero cuore; che anche in Para­díso possa continuare ad amare chi tanto ho amato in questo mondo! Mi pare che la mia felicità eterna sarebbe più completa. Te ne sarò grato per tutta l'eternità, o Gesù!
Uno sguardo pietoso, o Gesù, verso tut­te le anime che hanno fiducia nelle mie pre­ghiere, nella mia opera riparatrice. Uno sguardo pietoso anche per tutti coloro che mi hanno offeso e fatto del male. Benedici e salva tutti! E benedici anche l'anima mia, tanto bisognosa!
Ti supplico ancora, o Gesù, di suscitare tante anime riparatrici! Che siano tante quanti sono i peccatori che ti offendono, e ti arrechino continuamente consolazione e gloria! Sùscitale tra le schiere di giovanette e giovanetti, pii e devoti; Sùscitale tra gli Ordini ed Istituti di persone a te consa­crate; fa' che queste sappiano ben compren­dere la necessità e la bellezza della ripara­ zione al tuo Cuore Eucaristico! Infiammale del tuo amore, perché molte di esse ne di­ventino zelatrici generose e tutte riparatrici assidue e volenterose.
Suscita anime riparatrici tra i Sacerdoti, che ogni giorno consacrano e ricevono il tuo Corpo e il tuo Sangue! Fa' che la loro vita sia un continuo profumo di santità e di riparazione!
Suscita di tali anime tra i poveri infermi e tribolati; fa' che sappiano sopportare con pazienza e rassegnazione i loro mali e le loro pene in spirito di espiazione e di riparazione al tuo Cuore trafitto! Sùscitale in tutte le condizioni sociali! Siano molte, innumere­voli! Formino un'immensa associazione di cuori! Sappiano con filiale pietà ascoltare i tuoi paterni lamenti, con viva fede adorarti e fervorosamente riceverti nella SS. Eucaristia! Si nutrano spesso di te, Cibo dei forti e Pane di vita eterna, e possano con riso­lutezza allontanarsi da qualsiasi iniquità! Amen!
Pater - Ave - Gloria. - Una lode.
 
Comunicatevi bene
L'atto di riparazione per eccellenza è la celebrazione della Santa Messa.
Il Sacerdote placa la collera divina of­frendo al Padre Celeste le mie umiliazioni ed i miei meriti infiniti; ripara in tal modo i delitti dell'umanità.
Dopo la Santa Messa, l'atto che ripara di più è la Comunione riparatrice.
L'anima che mi riceve, racchiude nel suo cuore me, con tutti i miei meriti, i quali di­ventano in qualche modo sua proprietà e può disporne a piacimento. Offrendo al Di­vin Padre i miei meriti, l'anima che si co­munica può prevalersi d'una santa audacia ed esclamare:
O Dio, le mie preghiere non hanno nessun valore; ma le preghiere del Vostro Figliuolo Gesù sono soavemente de­gne di essere ascoltate da Voi; esse sono mie ed io ve le offro! Perdonate a tutti i peccatori, in considerazione delle suppliche così perfette di Gesù! Le mie soddisfazioni, le mie espiazioni, le mie penitenze, non me­ritano un solo sguardo da parte vostra; ma le penitenze, le soddisfazioni, le espiazioni, le sofferenze e la morte del Redentore han­no un valore infinito; io ve le offro e perdo­nate ai colpevoli!
Quante poche sono le anime che usufrui­scono di quest'offerta, quando mi ricevono nel loro cuore!
Dopo la Santa Comunione, i vostri atti si possono dire, in un certo senso, teandrici, cioè umano-divini, a causa dell'unione intima che esiste allora tra voi e me; voi gemete ed io mi lamento con voi; pregate ed io prego con voi il Padre mio; domandate grazia ed io chiedo grazia con voi.
Quanti mezzi per soddisfare la divina giustizia nella Comunione riparatrice!
In tanti cuori entro ogni giorno; in ta­luni trovo un Cielo, in altri lo squallore della grotta di Betlem. Desidero che ogni Comunione sia molto fruttuosa; d'ordinario il frutto è proporzionato alla preparazione al grande atto. Più che prossima, la prepara­zione sia remota, disponendo il cuore alla mia venuta con frequenti atti di amore, con ardenti desideri di ricevermi Sacramentato e con la pratica delle varie virtù.
La preparazione prossima si faccia con­sistere in un grande raccoglimento dello spi­rito, tenendo lontani i pensieri inutili. In tale stato è facile compiere gli atti prepara­tori alla Comunione, di cui il primo deve essere quello d'umiltà.
Umìliati, anima riparatrice, e ripeti di cuore con il Sacerdote, percuotendoti il pet­to: Signore, non sono degna che voi entria­te Bell'anima mia!
Questi atti d'umiltà aprono la porta del tuo cuore, inondano il mio passaggio di mi­stico profumo ed entro in te per riposarmi, per dimenticare la freddezza di tanti miei figli.
O voi, che mi ricevete con frequenza, ravvivate la fede in quei momenti, che sono i più preziosi della nostra vita! Appena vi comunicate, voi divenite Tabernacoli viven­ti, perché albergate nel cuore il Re d'a­more!
Sappiatemi parlare, ma con il linguaggio del cuore! Non occorrono molte parole per farvi intendere da me. Riparate gli oltraggi che si fanno a me e alla mia Madre Maria; concepite magnanimi propositi di vita mi­gliore!
Non trattatemi da Ospite importuno, la­sciandomi in un cantuccio del cuore! Portate con voi lungo il giorno il frutto della Santa Comunione, in modo che chi vi avvicina abbia ad accorgersi che avete rice­vuto me Sacramentato e dimostratelo col contegno mite ed umile!
Voi ringraziate chi vi fa un favore. Qua­le favore non è mai quello che riceve la crea­tura, allorché si unisce intimamente al Crea­tore! Gradisco tanto la condotta di quelle anime riconoscenti, che lungo il giorno mi ripetono: O Gesù, ti ringrazio che oggi sei venuto nel mio povero cuore!
Pater - Ave - Gloria. - Una lode.

tratta dal sito: www.preghiereagesuemaria.it
Link per il rosario meditato: i misteri luminosi con Padre Kolbe

Nessun commento:

Posta un commento